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Sisma, 1.100 attività commerciali ferme

Sono circa 1.100 le attività commerciali e di servizio con locale inagibile o inaccessibile nei 18 comuni modenesi colpiti dal sisma. Si tratta nella maggior parte di attività delle zone rosse, del commercio e pubblici esercizi, ma anche artigiani di servizio, studi professionali, alberghi e attività legate al turismo. La ricognizione, svolta dall’assessorato alle Politiche per l’economia locale della Provincia di Modena, servirà alla Regione Emilia Romagna per stabilire in che misura sostenere gli imprenditori nei trasferimenti temporanei in aree, zone o strutture individuate dal proprio Comune.

Grazie infatti a 10 milioni di euro di risorse comunitarie che la Regione ha reperito dal programma operativo Fesr, sarà possibile per i Comuni colpiti dal sisma allestire aree dedicate al commercio e servizio ove ricreare una riaggregazione di attività a servizio dei cittadini dei centri storici. Gli imprenditori che vorranno trasferirsi nelle aree stabilite dai Comuni potranno farlo ottenendo un contributo per l’affitto o l’acquisto di strutture mobili (container o casette), per le spese di acquisto delle attrezzature e per spese organizzative. Potranno inoltre vedere in parte coperte le spese di affitto in immobili individuati dai Comuni all’interno di ambiti urbani stabiliti. L’ammontare del contributo è tuttora in corso di valutazione da parte degli uffici della Regione e sarà stabilito, insieme alle spese ammissibili, da un bando.

«Contiamo di rispondere con queste risorse – spiega l’assessore provinciale alle Politiche per l’economia locale Daniela Sirotti Mattioli – all’esigenza degli operatori di riaprire la propria attività in tempi brevi in un contesto che ricrea il più fedelmente possibile l’aggregazione delle aree urbane dei centri, tuttora inagibili, consentendo anche ai consumatori e cittadini di riappropriarsi di luoghi aggregati di acquisto e servizio. Con la Regione – spiega ancora l’assessore – stiamo valutando procedure e contenuti del bando con l’intento di semplificare al massimo le pratiche e assegnare in tempi molto rapidi a Comuni e imprenditori le risorse per partire». La Provincia gestirà quindi la ricezione e valutazione delle domande e la concessione dei contributi ai singoli commercianti con una procedura a sportello.
















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