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Crisi, dichiarazione di Gianfranco Martelli, segretario generale U.R. Uil di Emilia Romagna e Bologna

«Francamente non capiamo il pervicace ottimismo del premier Monti. Da mesi evidenziamo i pericoli di un autunno non caldo, ma buio: la situazione economica e occupazionale del Paese è gravemente al di sotto dei minimi storici. L’Esecutivo ha varato un’azione di stabilizzazione finanziaria accettabile (almeno sulla carta) che, tuttavia, non tiene in alcun conto gli effetti perduranti della recessione economica.

Il tessuto industriale perde forza; la disoccupazione supera anche la media europea; le liberalizzazioni non hanno prodotto gli effetti annunciati dal Governo; le opere pubbliche sono bloccate; la contro-riforma sulle pensioni è servita solo a fare cassa e ha condannato milioni di persone ai margini della povertà; la tanto decantata riforma del mercato del lavoro non produrrà un posto in più. Anzi, dai dati che stanno emergendo, accade l’esatto contrario.

Lo sviluppo tanto annunciato dov’è? Il manuale del perfetto professore suggerirebbe, per dare benzina al motore produttivo, la riduzione delle tasse sul lavoro. Nulla è stato fatto. Per non parlare dell’incremento della tassazione su dipendenti e pensionati o della riduzione dei costi della politica. Voce quest’ultima che, al pari della lotta (vera) all’evasione fiscale, potrebbe recuperare una grossa parte di quella liquidità utile per gli investimenti.

Siamo pronti al confronto con il Governo, ma se (purtroppo ancora una volta) tutto questo si dimostrerà uno sterile esercizio mediatico, lo sciopero generale potrebbe essere ben più che un’ipotesi di scuola. Questo in difesa di lavoratori, precari e pensionati e contro il governo dei professori che stanno dimostrando palesi limiti e incapacità nel governare la complessità del Paese».
















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