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Al via giovedì a Bologna ‘Komos&Co’

Si inaugura giovedì 27 settembre alle 21 alla Chiesa evangelica metodista, in via Venezian, 1, la seconda edizione della rassegna autunnale Komos& Co., organizzata da Komos – Coro Gay di Bologna, il coro maschile gay nato nel 2008 e diretto da Paolo V. Montanari. La rassegna è patrocinata del Comune di Bologna con il sostegno del Museo della Musica e persegue la missione di Komos, di abbattere gli stereotipi che circondano la comunità gay e la musica cosiddetta “colta” (o classica). I dieci appuntamenti in cartellone si presentano in una veste diversa da quella consueta dei concerti o delle lezioni-concerto. I giovani interpreti propongono infatti percorsi musicali spesso eccentrici rispetto al repertorio più frequentato in un’atmosfera informale, dialogando liberamente con il pubblico, che è libero di intervenire nella conversazione, con il favore della dimensione intima degli spazi.

La maggioranza degli eventi ha luogo nell’ottocentesca neoromanica Chiesa Evangelica Metodista di Bologna (Via Venezian, 1, dietro Piazza Maggiore), ma quest’anno la rassegna si allarga anche a due luoghi storici della città: il Museo della Musica e la Sala Mozart dell’Accademia Filarmonica.

L’offerta musicale spazia dal Rinascimento al Settecento fino alla contemporaneità più stringente, ricostruendo un’ideale piccola storia della musica. L’ingresso è libero.

L’apertura, il 27 settembre, è dedicata al saporito repertorio di frottole e villanelle del Cinquecento italiano, eseguite nella compagine più tipica del periodo: la voce (Anna Rita Pili) e il liuto (Elisa La Marca). Il 4 ottobre, giorno di San Petronio, Komos & Co. si sposta nel Palazzo Sanguinetti (Strada Maggiore, 34), dove ha sede il Museo della Musica, per un appuntamento molto raro e particolare con l’espressività del clavicordo, uno strumento che fu considerato la voce dei sentimenti più intimi da Bach fino a Beethoven e che difficilmente si può ascoltare oggi nelle sale da concerto a causa della sua sonorità fragile, suonato da Alessandra Sagelli, che propone i capricci di C. P. E. Bach, la brillantezza di Mozart e la piacevolezza di Gotifredo Ferrari (autore roveretano di fine Settecento).

Si torna l’11 ottobre alla Chiesa Evangelica con “Esercizi di stile”, variazioni in tutte le salse, tra danze, ciaccone e follie dal Rinascimento a Corelli, interpretate dal giovanissimo ensemble composto da Teresa Sherwin (flauto dolce), ChafikHashizume (violoncello) e Giovanni Paganelli (clavicembalo).

Il 18 ottobre, l’affermato arpista Lorenzo Montenz traccia una storia del suo strumento dal Barocco di Buxtehude, al Classicismo di Naderman, al Romanticismo di Bochsa e Saint-Saens.

Il 24 ottobre, Mario Sollazzo al clavicembalo compie un viaggio nello stile del Barocco italiano (Geminiani, Platti, Scarlatti) visto attraverso la sua lettura in Germania (Telemann), per arrivare a riscoprire con orecchie nuove il celebre Concerto Italiano di Bach. Il 1° novembre, l’organista titolare della Chiesa Evangelica Jolando Scarpa e il soprano Marzia Baldassarri costruiscono un originale percorso negli ultimi anni del Secolo dei Lumi, tra devozione cattolica (mottetti inediti di Pasquale Anfossi), musica massonica (Mozart) e inni rivoluzionari.

L’appuntamento dell’ 8 novembre è un recital del giovane soprano barocchista Vittoria Giacobazzi accompagnata da Mario Sollazzo al cembalo, che ripercorre gli stili del melodramma italiano, dal “recitar cantando” di Cavalli e Cesti (e della loro imitazione/re-invenzione inglese Purcell), al “tardo barocco” di Vivaldi e Handel.

Un posto a parte merita l’evento del 15 novembre, ambientato nella Sala Mozart della storica Accademia Filarmonica (Via Guerrazzi, 13), un approfondimento monografico sul compositore bresciano Antonio Giacometti (1957), guidato dall’autore stesso. In programma musiche per voce e piano (affidate al soprano Anna Rita Pili, al baritono Paolo V. Montanari e al pianoforte di Mario Sollazzo) tra cui Ulisse, scritto nel 2007 in memoria di Roberto Verti, critico, musicologo e accademico filarmonico, musiche per flauto (Michela Malinverno) e chitarra (Sara Rozzi), la prima esecuzione assoluta di Brothers per violino (Lucia Gafà),violoncello (Davide Pilastro) e piano (Luca Benatti) e la seconda esecuzione di Romeu e eu per coro maschile e piano scritto su parole del poeta gay brasiliano Glauco Mattoso su commissione di Komos – Coro Gay di Bologna. Il 20 novembre torna il duo flauto e chitarra con Ekaterina Polonskaya (flauto) e Simone Pistis (chitarra), che esplorano le giungle amazzoniche con Villa-Lobos e le milongas di Buenos Aires con Piazzolla.

La chiusura è affidata a due cori bolognesi con un repertorio etnico molto particolare, il Coro Farthan diretto da Elide Melchioni e il Mikrokosmos – Coro Multietnico di Bologna fondato dal suo direttore Michele Napolitano per promuovere l’integrazione dei cittadini stranieri e contribuire ai processi d’interazione e comunicazione tra persone di culture differenti.

Ingresso libero Info: www.progettokosmos.it
















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