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L’AUSL di Reggio Emilia: attenzione ai funghi velenosi

È iniziata la stagione di maggior fioritura dei funghi epigei spontanei che richiama gli appassionati raccoglitori nei boschi ricchi di tante specie e varietà purtroppo non tutte commestibili: a volte alcune tossiche o velenose assomigliano a quelle commestibili e possono confondere il raccoglitore abituale soprattutto in caso di esemplari molto giovani, ad esempio l’ovulo della temutissima Amanita Phalloides, fungo molto velenoso in grado di mettere a rischio la vita di chi malauguratamente lo consuma, si confonde facilmente con l’ovulo di Amanita Cesarea, volgarmente chiamato ovulo buono.

Pertanto si raccomanda estrema cautela nella raccolta dei funghi, evitando di raccogliere esemplari chiusi (allo stato di ovulo) e di consumare funghi di cui non si abbia assoluta certezza di commestibilità. Anche i funghi troppo vecchi, che possono essere deteriorati e indigesti, a volte risultano tossici e possono provocare la comparsa di disturbi gastrointestinali.

Si ricordano, inoltre, alcune buone norme da utilizzare per il consumi dei funghi freschi:

• utilizzare soltanto funghi raccolti nelle 48 ore e conservati a bassa temperatura (un fungo commestibile invecchiando può trasformarsi in tossico);

• non dimenticare che anche i funghi commestibili devono essere consumati ben cotti;

• assicurarsi che i funghi provengano da zone scarsamente inquinate (evitare aree urbane o in prossimità di insediamenti industriali);

• fare comunque un uso moderato di funghi (poche volte al mese, un solo piatto nel menù) perché anche i funghi commestibili impegnano pesantemente il fegato;

• in ogni caso somministrare i funghi con molta cautela a bambini, donne in gravidanza e persone affette da malattie del fegato e del rene.

In caso d’insorgenza di disturbi dopo il consumo dei funghi: recarsi immediatamente all’ospedale consegnando al personale sanitario eventuali avanzi del pasto o resti dei funghi consumati.

Foto – Ovuli di Amanita Phalloides
















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