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Analisi Legacoop Reggio Emilia sulla crisi attuale e sull’andamento delle cooperative nel 2012

La Direzione di Legacoop Reggio Emilia ha esaminato nei giorni scorsi la situazione economica del Paese e della nostra provincia, esprimendo forti preoccupazioni per uno stato di crisi che continua ad incidere in maniera preoccupante sui cittadini e sulle imprese. Questa preoccupazione si evidenzia anche esaminando le tendenze in atto per il 2012 nel mondo cooperativo reggiano, pur segnalando andamenti complessivamente positivi nei settori tradizionalmente meno inclini alle congiunture economiche negative.

Se quindi da un lato i volumi dovrebbero confermarsi, con un valore della produzione consolidato ancora superiore a 7 miliardi di euro (ma con un tasso di crescita pari a zero), maggiori preoccupazioni si avvertono sulle marginalità, in generale contrazione, e sui risultati di bilancio.

Per il 2012 si confermano andamenti complessivamente positivi in settori come l’agro-alimentare, il commercio e in quello delle cooperative sociali. Crescono le sofferenze nel comparto eterogeneo dei servizi ,

soprattutto per chi opera col pubblico e che subirà gli effetti della spending review. Effetti che sicuramente si faranno sentire a breve anche sulle cooperative sociali, per le quali potrebbe aggiungersi l’inspiegabile aumento dell’Iva al 10% ipotizzato dal Governo. Non accenna ad attenuarsi la crisi nelle costruzioni, nell’edilizia abitativa e nel manifatturiero collegato al settore edile.

Come più volte evidenziato sarà poi la gestione finanziaria delle cooperative a richiedere ingenti sforzi per consentire l’ordinaria gestione dell’attività aziendale senza il rischio di situazioni di tensione finanziaria che potrebbero investire anche imprese con solidi fondamentali economico-patrimoniali. “Continuiamo a ripetere con forza – spiega la presidente di Legacoop Simona Caselli – che se non si modifica la situazione del credito alle imprese, aumenteranno progressivamente i rischi per la tenuta del tessuto produttivo. Molte imprese, non solo cooperative – aggiunge Simona Caselli – risentono di un circuito dei pagamenti bloccato, con ripercussioni che vanno ad impattare su ogni attore delle diverse filiere produttive, così da accrescere a dismisura gli sforzi nel perseguire un duplice equilibrio di natura economica e finanziaria. Dobbiamo uscire al più presto da questa spirale perversa. Al Governo chiediamo innanzitutto due cose: di non ammazzare la domanda interna e che le amministrazioni pubbliche possano pagare le imprese che lavorano. I ritardi nei pagamenti sono spesso non più sostenibili. Bene ha fatto, nei giorni scorsi, il Taiis – Tavolo interassociativo imprese dei servizi – ad intervenire con proposte precise perché cessi questa situazione paradossale, per cui le imprese svolgono sempre più il ruolo di banca per le amministrazioni pubbliche”

Un segnale positivo viene dall’occupazione, che le cooperative hanno avuto la capacità sino ad ora di salvaguardare. Il numero complessivo degli occupati, nel 2012, dovrebbe cedere un 1% e attestarsi a 44.700 unità con un aumento al ricorso agli ammortizzatori sociali nel settore delle costruzioni. Ad oggi risultano comunque ancora limitati i casi di utilizzo di ammortizzatori o di utilizzo della Legge 142. “Parliamo – spiega la presidente di Legacoop – di un coinvolgimento complessivo di circa un migliaio di lavoratori su tutti i territori in cui sono presenti le cooperative reggiane, e quindi non solo in provincia di Reggio Emilia”.
















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