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Stranieri, una misura ingiusta. L’Anolf scrive al presidente Anci Delrio e al prefetto De Miro

Tassa di soggiorno immigrati: l’Anolf scrive al presidente Anci Delrio e al prefetto De Miro. Il testo della missiva.Lettera aperta

al Presidente ANCI NAZIONALE

Graziano Delrio

AL PREFETTO DI REGGIO EMILIA

Antonella De Miro

Il precedente Governo aveva deciso di imporre una nuova “tassa” sugli stranieri, aumentando in modo esagerato il costo dei rinnovi dei permessi.

Ora la nuova misura, profondamente ingiusta, va a colpire in particolare le famiglie, in quanto le spese aumentano in rapporto al numero dei componenti. La difesa della famiglia, obiettivo dichiarato dal Governo Monti, discrimina invece in base al colore della pelle? E’ giusta solo per alcune?

Qual è l’obiettivo fare cassa o ricacciare nella clandestinità migliaia di stranieri per sfruttarli meglio? O li si vuole fare pagare, in quanto si teme che occorre spendere per mantenerli? Allora conviene ricordare alcuni numeri:

– I cittadini immigrati sono il 9,8% degli occupati, si contano oltre 2 milioni di lavoratori immigrati, dichiarano 42 miliardi di Euro e pagano 6,2 miliardi di Irpef. Di fatto sono una risorsa nonostante il periodo di crisi economica, ma rappresentano la parte di popolazione che maggiormente ha subito gli effetti negativi della crisi.

– Le loro retribuzioni sono di parecchio inferiori di oltre 300 Euro rispetto ai loro colleghi italiani, un dipendente straniero guadagna al mese una cifra netta di 972 Euro, mentre nel settore dei servizi alle persone dove sono occupate maggiormente le donna, la retribuzione si aggira intorno ai 700 Euro.

– Assistiamo a livelli di povertà, il 43% delle famiglie straniere vive al di sotto della soglia di povertà, contro un 13% delle famiglie italiane. Quell’unico reddito percepito proveniente da lavoro dipendente non permette di risparmiare, viene destinato al pagamento dell’affitto, dal momento che solo il 14% delle famiglie straniere è proprietaria dell’abitazione di residenza.

Un vero e proprio disagio economico che le famiglie dichiarano, con conseguenti pagamenti arretrati di bollette.

Si arriva anche al paradosso che le famiglie che vivono nelle zone colpite dal sisma, hanno dovuto fare i conti tra le infinite difficoltà anche con le spese necessarie per il rinnovo del loro titolo di soggiorno, non abbiamo ricevuto nulla dal ministero che esoneri tale spesa, ci sono state diverse azioni di eliminazione di altre imposte, ma del contributo che devono sostenere le famiglie per rinnovare il loro permesso di soggiorno non ci si è assolutamente posti il problema. Oggi una famiglia con padre, madre e due figli – nati al Santa Maria Nuova o a Guastalla – spesso composta anche da più componenti – deve sostenere oltre 500 Euro per adempiere alle spese previste per ottenere il permesso di soggiorno.

In questo modo si spingono le persone verso la clandestinità e l’illegalità, e se il capo famiglia unico percettore di stipendio perde il lavoro, da dove può reperire tale cifra per essere in regola?

Chiediamo con forza e decisione che venga rivisto con urgenza tale contributo, a partire dalle famiglie colpite dal sisma. Lo chiediamo al governo Monti nella persona del Ministro Cancellieri, al ministro Riccardi tramite il prefetto De Miro e al presidente dell’Anci Delrio

Portateci una buona notizia, diamo seguito alla lotta allo sfruttamento, non vanifichiamo la regolarizzazione ottenuta con la sanatoria appena conclusa.

(Aziz Sadid, ANOLF Cisl di Reggio Emilia)
















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