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Il Distretto Ceramico: in un libro la storia della patria delle piastrelle. Da dicembre anche in lingua inglese

“Il Distretto Ceramico. Terra e uomini. Storie meravigliose” è il corposo volume presentato oggi –  30 ottobre – all’Auditorium System che l’editore Artestampa dedica al Distretto Ceramico. L’impresa notevole a cui si è accinta la prof.ssa Olimpia Nuzzi, giornalista e saggista, è stata quella di ripercorrere, in oltre 250 pagine, la storia della patria delle piastrelle dalle origini ai giorni nostri. Il progetto editoriale è stato promosso in prima persona da Franco Stefani, presidente Gruppo System, con l’obiettivo di conoscere meglio la storia di questa operosa terra “di frontiera” tra Modena e Reggio Emilia, dove uomini pionieri hanno gettato le basi dello sviluppo economico del Novecento in particolare attraverso l’esplosione del settore meccano-ceramico che oggi è meccatronica e automazione robotizzata. Il ricco apparato iconografico corredato di dettagliate didascalie arricchisce l’indagine storica condotta dall’autrice insieme alle interviste a manager e protagonisti, contributi inediti che uno di seguito all’altro accompagnano il lettore alla scoperta di una terra industriosa e industriale che si misura oggi con le asprezze di una crisi economica globale. La versione in lingua inglese che sarà disponibile a partire dal mese di dicembre contribuirà in modo significativo alla divulgazione nel mondo di questa storia emiliana di successo.

Attraverso un’accorta scelta di regia, Olimpia Nuzzi apre il suo lavoro con un’inquadratura dedicata al fiume Secchia e a tutto ciò che esso ha rappresentato per lo sviluppo produttivo e industriale del territorio bagnato dalle sue acque; dalle liti e contese altomedioevali connesse alla gestione delle acque, alle prime importanti opere di ingegneria idraulica per il funzionamento di manifatture già proto-industriali, lo sguardo si avvicina progressivamente, nello spazio e nel tempo, soffermandosi con meticolosa analisi sugli aspetti di storia culturale e politica, del commercio, dell’industria e della tecnica nelle rigogliose terre che ospitarono, prima degli operosi capannoni di oggi, le raffinate delizie dei duchi e delle duchesse d’Este, mettendo in luce perché proprio qui, non altrove, sia esploso il settore ceramico e meccano-ceramico. Infine, l’inquadratura più stretta è dedicata al presente, che parla attraverso i volti e le imprese dei manager della ceramica e degli artisti ceramici del Novecento. La singolare competenza di Olimpia Nuzzi in materia di storia della tecnica e della meccanica è un punto di forza del volume “Il Distretto Ceramico”, competenza che le consente di entrare nel merito delle evoluzioni che modificano concretamente i processi produttivi e, di conseguenza, l’organizzazione del lavoro e la pianificazione industriale.

Spiega Franco Stefani, promotore del libro “Il Distretto Ceramico”: «Sono molte le motivazioni che ormai da qualche anno mi sollecitavano a realizzare una pubblicazione che potesse racchiudere i ricordi di quando, ragazzino, mi aggiravo per le piazze e le strade di Sassuolo, le conversazioni con amici più anziani che rievocano persone e fatti di un tempo lontano. Grazie alla competenza e alla dedizione di Olimpia Nuzzi questa idea ha potuto trasformarsi in un progetto editoriale inedito, con un’inestimabile valenza storica. Uno strumento utile a noi così come alle generazioni future per conoscere la storia del Distretto ceramico, nato ed evoluto grazie a uomini eccezionali, veri pionieri che hanno creduto nelle loro intuizioni, volendo rischiare in attività imprenditoriali oggi vanto del Made in Italy, gettando le basi dello sviluppo economico di questa parte di Emilia».

“Il Distretto Ceramico. Terra e uomini. Storie Meravigliose”

di Olimpia Nuzzi

Il distretto sassolese della ceramica è una delle più eminenti realtà produttive italiane, da sempre polo di attrazione di lavoratori da tutta Italia e dal mondo, importante centro di sperimentazione e innovazione tecnica, piattaforma di lancio per l’esportazione del made in Italy nei principali mercati del globo. D’altro canto il distretto è anche un territorio di complessa gestione, che pone e ha posto in passato alte sfide in ambito sociale e ambientale. È dunque un’impresa ambiziosa quella a cui si è accinta Olimpia Nuzzi, che nel corposo volume dedicato al Distretto ceramico ripercorre la storia della patria delle piastrelle dalle origini ai giorni nostri.

Attraverso un’accorta scelta di regia, l’autrice apre il suo lavoro con un’inquadratura dedicata al fiume Secchia e a tutto ciò che esso ha rappresentato per lo sviluppo produttivo e industriale del territorio bagnato dalle sue acque; dalle liti e contese altomedioevali connesse alla gestione delle acque, alle prime importanti opere di ingegneria idraulica, lo sguardo si avvicina progressivamente, nello spazio e nel tempo, soffermandosi con meticolosa analisi sugli aspetti di storia culturale e politica, del commercio, dell’industria e della tecnica nelle rigogliose terre che ospitarono, prima degli operosi capannoni di oggi, le raffinate delizie dei duchi e delle duchesse d’Este. Infine, l’inquadratura più stretta è dedicata al presente, che parla attraverso i volti e le imprese dei manager della ceramica e degli artisti ceramici del Novecento.

All’ampiezza del percorso fa da sponda l’ingente mole documentaria di cui Olimpia Nuzzi si è servita, e che in parte è restituita al lettore nel ricco apparato iconografico corredato di dettagliate didascalie. Punto di forza, in questo volume di sicuro interesse, è la singolare competenza dell’autrice in materia di storia della tecnica e della meccanica – già comprovata con il precedente studio completo su Il tornio (Artestampa, 2010) -, competenza che le consente di entrare nel merito delle evoluzioni che modificano concretamente i processi produttivi e, di conseguenza, l’organizzazione del lavoro e la pianificazione industriale. Il Distretto ceramico è un’opera a tutto tondo, che restituisce con analitica compiutezza la fisionomia di una terra industriosa e industriale, che si misura oggi con le asprezze di una crisi economica globale. Non bisogna dimenticare che l’entusiasmo del lavoro e dell’impresa – con quel tanto di intraprendenza e attivismo ad esso connessi – è quel trasversale elemento antropologico che ha fatto dell’Emilia una delle regioni più civili e avanzate del mondo.

(Redazione Artestampa)

Olimpia Nuzzi – biografia

Dopo la laurea in Lettere Classiche, con tesi in Glottologia, ha insegnato negli istituti superiori di Modena ed è stata giornalista radiotelevisiva in rubriche socio-culturali.

Nelle sue prime pubblicazioni ha preso in esame il rapporto lingua-dialetto, ad esempio Conoscere una città attraverso il suo dialetto; In appendice ad una raccolta di proverbi modenesi: origine latina o greca di alcuni proverbi modenesi.

Per la Deputazione di Storia Patria ha pubblicato vari saggi con documenti inediti sulla storia locale, tra cui P. E. Gherardi: descrizione e catalogazione di antiche medaglie del medagliere estense (2001), Il conte Giuseppe Nuzzi, governatore di Carpi (2003), Dalla scuola medievale di abaco alla scuola elementare dell’Italia unita (2004), L’arte e la cultura a Modena negli anni ’30 e ’40 del Novecento dall’archivio del giornalista-scrittore Nino Quartieri (2012).

Nel libro Il Corni e Modena (Corni, 2003) ha presentato la storia del Lavoro a Modena dal Medioevo ad oggi, facendo emergere perché Modena sia diventata la capitale dei motori e della meccanica. Con il volume La Crocetta (Comune di Modena, 2005) ha preso in esame la storia di un quartiere che è stato sempre il cuore economico della città, prima con il Naviglio, poi con la ferrovia, e sempre nei secoli la porta d’ingresso alla città stessa. Ha esaminato aspetti della Resistenza modenese in chiave socio-antropologica in Le pietre raccontano (Comune di Modena, 2007). Ha recuperato e ricostruito dalle foto momenti significativi della Modena dell’Ottocento in Camera oscura svelata – La collezione fotografica di Franco Guerzoni (Foto Museo Panini, 2007).

Nel lavoro Le formelle con scene della Natività ed infanzia di Gesù del Portale dell’Abbazia di Nonantola (Edizioni Artestampa, 2008) con un’indagine ad ampio raggio ha inquadrato il documento artistico medievale in un preciso contesto storico-politico dimostrando l’eccezionalità unica della iconografia nonantolana, anticipatrice di tanti dipinti e bassorilievi dei secoli successivi nell’Occidente cristiano.

Con Il tornio. Storia, evoluzione, arte e meccanica ha proposto il primo lavoro in lingua italiana nel panorama degli studi su questo argomento (Edizioni Artestampa, 2010).

Per i 150 ani dell’Unità d’Italia ha pubblicato le Società Centenarie Modenesi: la storia di una collettività dall’Ottocento ad oggi, un lavoro dove emerge l’importanza di tali associazioni per Modena e provincia nel processo di costruzione dell’italianità.

È consulente storico culturale dell’associazione “Amici del Corni” e cura nelle loro news la rubrica Il Personaggio.

Il Cav. Franco Stefani

È Fondatore e Presidente di System, gruppo leader nel settore dell’automazione industriale che conta 5 linee di business, con un giro d’affari di 275 milioni di euro di cui 70% export, 40 sedi in 26 Paesi e 1.340 dipendenti.

Il suo esordio nel settore ceramico avviene a 16 anni quando, dopo aver frequentato l’istituto professionale, entra in un’azienda e sperimenta i primi sistemi elettronici applicati all’automazione che lo porteranno a rivoluzionare l’intero comparto della ceramica. A 21 anni si mette in proprio e dà vita alla Coemss, Costruzioni Elettromeccaniche Stefani Sassuolo.

Nel 1970 fonda System, che coniugando elettronica, elettrotecnica e meccanica diventa un polo tecnologico per i processi produttivi nelle lavorazioni ceramiche.

Collocata nel distretto ceramico modenese, sviluppa il proprio core business specializzandosi nella produzione di automazioni industriali e diventa ben presto una fucina di innovazioni da cui escono idee e brevetti destinati a cambiare radicalmente il panorama dell’automazione industriale: Rocket, Planar, Outliner, Falcon, Rotocolor, la macchina rotativa per decorazione e smaltatura di piastrelle ceramiche più diffusa nel mondo.

Le sue idee innovative danno vita, accanto a System Ceramics, a System Logistics e System Electronics. Nel 2000 inventa un processo completamente innovativo (divisione Lamina) per la produzione di un materiale all’avanguardia assoluta, leggero e performante, che chiama Laminam: una lastra ceramica di spessore 3 mm, per un peso di 7 Kg al mq, e fonda l’omonima azienda (oggi SpA). Nel 2009 con l’acquisizione di Micromax, perfeziona i suoi sistemi di fine linea e packaging e dà vita a System Packaging che presenta in anteprima mondiale ad Ipack-Ima 2012 l’ultima creazione brevettata: Freebox™, un sistema di confezionamento secondario trasversale ai comparti di logistica e packaging.

Premi e riconoiscimenti

2000-2004 Presidente di Acimac (Associazione Costruttori Italiani Di Macchine Attrezzature Per Ceramica)

2001 Consigliere di giunta di Confindustria Modena e Presidente del comitato locale di Unicredit di Modena, Parma, Piacenza e Reggio Emilia

Premio Innovazione dell’International Academy of Ceramics

2002 Laurea honoris causa in Ingegneria Elettronica dall’Università di Modena e Reggio Emilia

2006 Premio Ernst&Young come Imprenditore dell’anno, nella categoria “Innovation”

2007 Premio Imprenditore dell’Anno Ernst&Young, categoria “Global”

2008 Premio Italiano della Meccatronica organizzato e promosso dall’Associazione Industriali di Reggio Emilia

2011 La Ciliegia d’Oro, premio promosso dal Centro Studi di Vignola

Premio internazionale alla Libertà per la sezione economia, assegnato nella città di Lucca dalla Società Libera.

Premio internazionale “Aldo Villa” dalla Società Ceramica Italiana per essersi distinto nel settore per intraprendenza e capacità di innovazione

2012 Il Consiglio Comunale di Fiorano Modenese, sede di System SpA, conferisce a Franco Stefani la Cittadinanza onoraria con la seguente motivazione: “La cittadinanza onoraria è il dovuto tributo ad un insigne protagonista del mondo economico, per il contributo dato come imprenditore allo sviluppo economico e al benessere del Comune di Fiorano Modenese, fondando il Gruppo System e guidandolo fino a raggiungere una riconosciuta leadership nella produzione, nella ricerca, nella sforzo di innovazione, nel numero di brevetti depositati, nella capacità e nella volontà di guardare avanti oltre la crisi per individuare le vie di sviluppo; per l’impegno a superare i campanilismi e i localismi a favore di una capacità del nostro sistema produttivo di essere competitivo e di confrontarsi con il mondo; per l’impegno sociale a favore della nostra comunità”.
















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