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Sabato 3 novembre si apre il sipario del Teatro Carani di Sassuolo per la stagione teatrale 2012/2013

Protagonista Alessandro Bergonzoni con il suo ultimo spettacolo Urge che, già dal titolo vuole chiaramente segnalarci un’allerta, una necessità artistica senza sosta e senza indugi. Ma cosa “Urge” a Bergonzoni, che arriva a questo nuovo testo dopo il pluripremiato “Nel”?

Sicuramente segnalarci delle differenze che se trascurate possono realmente cambiare il senso delle cose, come quella tra sogno e bisogno. Ma anche dimostrare che la comicità è fatta di materiali non solo legati all’evidente o al rappresentato. E soprattutto mettere sotto i nostri occhi il suo “voto di vastità” un vero e proprio canone artistico che lo obbliga a non distogliere mai gli occhi dal tutto. Un tutto composto dall’enormità e dall’invisibile, onirico, sciamanico e trascendentale. E in questo tutto è essenziale quindi anche lo spazio scenico, firmato sempre da Bergonzoni, che firma anche la regia in collaborazione con Riccardo Rodolfi. “Urge” quindi verificare dalla platea questa ulteriore e necessaria scrittura comica di quello che senza dubbio è uno dei più originali artisti contemporanei.

Biglietti in vendita presso la biglietteria del Teatro venerdì dalle ore 10 alle ore 13 ed il giorno dello spettacolo a partire dalle 18.00. Per informazioni tel. 059.237935 o 0536.811084.

Prezzi: platea intero €25, ridotto €20; Galleria intero € 20, ridotto € 16.

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Stai colmo!

Questo mi sono detto nel fare voto di vastità, scavando il fosse, usando il confine tra sogno e bisogno (l’incubo è confonderli).

Come un intimatore di alt, come un battitore di ciglia che mette all’asta gli apostrofi delle palpebre, come l’inventore del cuscino anticalvizie o del transatlantico anti aggressione, come chi è posseduto da sciamanesimo estatico, a suon di decibellezze da scorticanto, come giaguaro che diventa uno degli animali più lenti se in ascensore e come lumaca che diventa uno dei più veloci se in aereo, così tra tellurico e onirico, tra lo scoppio delle alte cariche dello stato (delle cose), tra me e me, in uno spazio da antipodi, in un limbo dell’imparadiso (infermo di mente piu’ che fermo di mente), ho avuto un sentore: urge.

Alessandro Bergonzoni
















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