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Truffatore seriale di parrocchie arrestato dai carabinieri

Contattava le suore degli istituti religiosi e i preti delle parrocchie di Bologna, ma anche di Parma e Reggio Emilia, raccontando che era stata fatta loro una donazione da un fantomatico benefettore di Lugano, per importi variabili dai 6 mila ai 10 mila euro, ma ai religiosi chiedeva di versare su due carte prepagate somme dai 400 ai 750 euro che, a suo dire, servivano per sdoganare le somme provenienti dalla Svizzera. Una volta effettuato il bonifico sul conto indicato, i religiosi e le monace avrebbero dovuto rivolgersi alla Banca d’Italia con la ricevuta, per riscuotere la donazioni. Il tutto era però una truffa.

L’uomo, che si spacciava per un funzionario delle poste o della stessa Banca d’Italia, è un 42enne di Bologna, disoccupato e già noto alle forze dell’ordine per reati specifici, che è stato arrestato in flagranza di reato lo scorso 10 novembre, sotto le Due Torri, dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Bologna Centro e del Nucleo della Banca d’Italia di Bologna. Gli uomini dell’Arma sono risaliti al truffatore, con il vizio del gioco d’azzardo e delle scommesse (ambito in cui spendeva il denaro realizzato in maniera illecita), tramite appostamenti, pedinamenti e analisi dei tabulati telefonici.

L’indagine è partita circa 10 giorni fa, quando più di una suora si è recata alla Banca d’Italia chiedendo del funzionario che l’aveva chiamata al telefono. Un nome inesistente che l’uomo aveva fornito alle sue vittime per farle cadere in trappola e far versare loro le cifre richieste sul conto intestato al benefettore che poi e’ risultato essere il truffatore stesso. Immediato il sospetto di truffa e l’inizio delle indagini.

Circa 23 i tentativi di truffa accertati, di cui una decina andati in porto. In questo modo il 42enne ha realizzato circa 4 mila euro nel giro di una settimana, incassando quasi 700 euro al giorno. Ad incastrarlo, lo scorso 10 novembre, è stato il suo ultimo tentativo di raggiro, avvenuto ai danni di un parroco della Bolognina.

Al prete, che il truffatore conosceva si da bambino, aveva chiesto prima 450 euro giustificando la pretesa con problemi economici e poi altri 500 euro per l’acquisto di un frigorifero. Al momento della consegna di denaro nel luogo dell’appuntamento dato dal truffatore, non lontano da una sala bingo di via Arcoveggio, i Carabinieri lo hanno bloccato e arrestato.

Dalla perquisizione domiciliare, inoltre, sono emersi sia i documenti delle due carte prepagate sulle quali si faceva accreditare il denaro sia quelli dei bancomat con cui prelevava, ma anche un elenco con tutti gli istituti religiosi e le parrocchie da colpire.
















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