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Primarie e cittadini, commento di Rifondazione Comunista Castellarano

Gentile Direttore,

volevo attraverso il suo giornale,porre l’attenzione su temi importanti che sono oggetto di attenzione da parte di tutti i nostri cittadini non solo reggiani. Stiamo assistendo in questi giorni ad un vero e proprio duello senza esclusioni si colpi fra due importanti ed autorevoli esponenti del partito democratico, i quali, conducono la campagna elettorale in nome della crisi e del lavoro. In un Italia scossa dalle tante emergenze, fra cui quella del terremoto in Emilia Romagna, la grande difficoltà produttiva e la ormai sempre più strutturale crisi occupazionale, c’è chi conduce la propria battaglia in nome di cose che al tempo in cui governava avrebbe potuto tranquillamente mettere in atto. Non possiamo fingere di non ricordare tutti nei tempi della bicamerale in cui D’Alema faceva accordi con il deputato Berlusconi, non possiamo fingere di non ricordare, quando l’allora Premier D’Alema dette vita alla privatizzazione del mercato del lavoro costituendo le famose agenzie interinali, le quali di fatto “commercializzavano” e “commercializzano” il mercato del lavoro, cosi come la scempio del famoso “Pacchetto Treu”. Ricorderemo sicuramente il voto favorevole dei due rami del parlamento al rifinanziamento della missione in Afganistan (secondo governo Prodi) e la manovra finanziaria ,la più alta fatta dal governo Prodi. Elementi, che ad oggi come per magia vengono archiviati in nome di rinnovamento da una parte e di “usato sicuro” dall’altra. Solo adesso ci si rende conto che del governo tecnico se ne può fare almeno? Perché quando il governo tecnico in nome dei sacrifici, tagliava trasferimenti agli enti locali, aumentava la pressione fiscale sulle fasce meno abbienti, colpiva le piccole imprese artigiane e commerciali invece di mandarlo a casa lo si sosteneva? Perché quando ci si è accorti che il governo tecnico non tagliava i privilegi alla casta ma chiedeva alla casta stessa di decidere in che misura e come tagliarsi i privilegi, non lo si è mandato a casa? Francamente non comprendo come adesso in piena campagna elettorale questi temi tornano attuali con la consapevolezza e l’ammissione che tutto fin qui ora fatto è sbagliato. O che in parlamento votavano senza capire cosa votavano o che si sono svegliati all’improvviso dal letargo,in pieno inverno perché c’è in palio la conquista degli scranni del parlamento. Credo che ad oggi, il linguaggio di sinistra che affermano di parlare sia un linguaggio incomprensibile e che con quello di sinistra non ha niente a che spartire Ci vuole un grande rinnovamento nella politica a partire dal basso. Il voto a favore di Renzi anche in feudi Bersaniani, non sono da iscrivere come dichiarato da alcuni esponenti politici alla crisi perché entrambi nel loro programma pur non condividendolo, affrontano temi sul lavoro e sulla crescita e sviluppo economico. Il voto a Renzi caro Direttore è da iscrivere invece ad una esplicita volontà da parte dello stesso popolo del centrosinistra, il quale non ci sta più a farsi imporre l’agenda dal o dai partiti ma credo siano stanchi di vedere sempre le stesse facce a tutti i livelli istituzionali.

(Rifondazione Comunista, Circolo di Castellarano)

 
















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