C’erano i giovani al centro del seminario che si è svolto questa mattina nell’aula magna dell’istituto superiore “Russell” di Guastalla, organizzato dall’Unione dei Comuni Bassa Reggiana in collaborazione con l’Associazione Pro.Di.Gio. La giornata – dal titolo “Lo sguardo dei giovani” – rientrava nell’ambito del progetto “Segnali di futuro: cittadinanza e lavoro finanziato dalla Regione e dalla Provincia che ha offerto la possibilità di approfondire i temi della cittadinanza e del lavoro attraverso i linguaggi che stimolano creatività e partecipazione attiva dei ragazzi.
Dopo l’introduzione del direttore di Pro.Di.Gio Lauro Menozzi e gli interventi delle autorità (tra cui i dirigenti scolastici degli istituti Russell e Carrara, il sindaco di Poviglio Giammaria Manghi in qualità di delegato alle politiche scolastiche, educative e giovanili dell’Unione e il presidente del consiglio provinciale Gianluca Chierici), i giovani coinvolti nel progetto – 90 in tutto, tra i 15 e i 21 anni, provenienti da quattro classi quarte ma anche dai Centri giovani di Novellara e Poviglio e dall’oratorio di Brescello – hanno mostrato un video che tratta proprio dei temi in oggetto, in cui hanno mostrato le loro discussioni e ricostruito delle situazioni legate al mondo del lavoro. Al termine è proseguita la discussione, sollecitata anche dal presidente dei giovani imprenditori Confapi, Claudio Lodi, dall’assessore regionale Donatella Bortolazzi e il consigliere regionale Giuseppe Pagani.
Ne è emerso un quadro nel quale i giovani risultano essere incerti sul loro futuro soprattutto sul piano lavorativo, visto il generale momento di crisi, anche se il dato più importante è che nel corso dei cosiddetti “focus group” siano riusciti ad affrontare le tematiche proposte a viso aperto, adeguatamente stimolati da Roberta Lumia, consulente di Pro.Di.Gio.
Gli obiettivi generali del progetto sono volti a legare il tema della cittadinanza dei giovani al tema del lavoro, volendo ribadire che questo è il fondamento ultimo del patto di convivenza sancito dalla Costituzione italiana. Si tratta dunque di riagganciare il tema dell’essere cittadini a pieno titolo con il diritto ad avere un lavoro dignitoso, di ricordare che un lavoro dignitoso per tutti è il primo strumento di partecipazione e il principale presidio di legalità, anticorpo naturale rispetto alle possibili infiltrazioni mafiose.
