Si tratta del cittadino marocchino E.K.F, di anni 30, residente anagraficamente a Reggio Emilia ma di fatto senza fissa dimora, incensurato, disoccupato, il quale, in evidente stato di alterazione psicofisica, verosimilmente per abuso di sostanze alcoliche, causava una violenta lite le cui conseguenze vengono di seguito descritte .
Alle ore 21,30 tre equipaggi della Squadra Volante sono intervenuti, a seguito di segnalazione di lite violenta, presso il “padiglione Rossi”, sito in questa via Amendola, dove è stata allestita una struttura d’accoglienza per fronteggiare l’emergenza freddo. Il personale di polizia, giunto sul posto, si è trovato davanti questo scenario: a sinistra, rispetto all’accesso della struttura, riverso a terra in una pozza di sangue, un uomo giaceva, immobile, esanime. Sul torace era evidente uno squarcio in regione toracica. A destra, invece dell’indicato ingresso, era riverso a terra un giovane che lamentava forte dolori addominali poichè attinto con un fendente in regione addominale. Entrambi i feriti erano stati nell’immediatezza soccorsi dagli altri commensali .
Notato un soggetto allontanarsi precipitosamente, anche grazie alla collaborazione di alcuni testimoni presenti che lo indicavano quale responsabile, gli agenti ingaggiavano un lungo inseguimento che terminava in via I maggio dove il reo, giunto in prossimità di un autoveicolo fiat marengo, cercava di aprirne la portiera ma, tallonato incessantemente, veniva bloccato in fondo a via I maggio e tratto in arresto.
I feriti venivano immediatamente soccorsi da personale sanitario del 118 che li trasportavano presso il locale nosocomio ove, purtroppo, per uno di essi T.Z. di anni 38, di nazionalità marocchina, clandestino sul territorio nazionale, pregiudicato, in sala operatoria sopraggiungeva la morte.
Il secondo ferito, cittadino marocchino, K.M., clandestino, pregiudicato è tuttora ricoverato, con prognosi di 15 giorni, presso il locale nosocomio.
L’arrestato, E.K.F., anch’esso cittadino marocchino, è stato tradotto, a disposizione della A.G., presso la locale casa circondariale.
