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216° anniversario del Tricolore, il 10 gennaio a Reggio Emilia Fabrizio Saccomanni, direttore generale Banca d’Italia

Fabrizio-SaccomanniIl programma delle celebrazioni per la Giornata nazionale della Bandiera e il 216° anniversario del Primo Tricolore proseguono a Reggio Emilia giovedì 10 gennaio, alle ore 17, con il convegno Gasparo Scaruffi e la moneta unica: dal Rinascimento all’Unione Europea, promosso dal Rotary club di Reggio Emilia in collaborazione con il Comune e la Provincia di Reggio Emilia e Associazione nazionale Comitato Primo Tricolore, con la partecipazione del direttore generale della Banca d’Italia, Fabrizio Saccomanni.

L’iniziativa intende proporre una riflessione sul legame che unisce idealmente Unità d’Italia e Unità d’Europa e di cui Reggio Emilia interpreta storicamente un ruolo da protagonista, non solo per essere stata terra natale del vessillo Tricolore, ma anche di Gasparo Scaruffi, importante economista che già nel 1582 elaborò la teoria di riforma monetaria che promuoveva l’adozione di una moneta unica e universale: un vero precursore di quanto realizzato parecchi secoli dopo con l’introduzione dell’euro nei paesi europei.

Le sfide che attendono la realizzazione di una vera unione economica e monetaria saranno al centro della relazione di Saccomanni, che sarà preceduto dai saluti del sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio, della presidente della Provincia Sonia Masini, del presidente dell’Associazione nazionale Primo Tricolore, Otello Montanari, del dirigente scolastico I.T.C. Scaruffi-Levi-Città del Tricolore, Maurizio Bocedi e dal presidente del Rotary Club Reggio Emilia, Fabio Storchi.

Gino Badini, presidente della Deputazione di Storia Patria-Sezione di Reggio Emilia e Giovanni Fracasso, dell’Università degli Studi di Parma, introdurranno l’argomento con un approfondimento rispettivamente sulla città di Reggio all’epoca di Gasparo Scaruffi e la moneta nel Rinascimento.

L’iniziativa è aperta al pubblico.

Gasparo Scaruffi nacque il 17 maggio 1519 a Reggio Emilia da una ricca famiglia di mercanti.

Nel 1525, scomparso il padre Antonio, i cinque fratelli Scaruffi si associarono ed esercitarono l’arte dei banchieri (campsores). Dal 1547 Gasparo fu saltuariamente saggiatore alla zecca del Comune di Reggio Emilia. Nel 1550 fu inviato a Mantova per dimostrare al Cardinale Ercole Gonzaga che il valore dell’oro contenuto nello scudo reggiano era maggiore di quello nominale e successivamente fu inviato per motivi analoghi dal governatore di Parma, Ottavio Ferro.

Nel 1552 assunse l’incarico di condurre la zecca di Reggio Emilia.

Nel corso della sua vita egli ricoprì vari uffici pubblici: dal 1560 come membro dei Quaranta, poi come tesoriere del Comune e infine, nel 1575, come membro del Consiglio degli Anziani. Gasparo Scaruffi, che nel 1555 aveva diviso il suo patrimonio da quello dei suoi fratelli, nel 1556 attraversò una seria crisi finanziaria con il suo banco, ma dopo alcuni anni riuscì a riprendersi dalle difficoltà.

Nel 1568 avanzò senza successo al Duca di Parma, al Duca di Mantova ed al Re di Spagna una proposta di riforma monetaria finalizzata ad accrescere le loro entrate fiscali. Le vicende professionali e gli incarichi pubblici assunti da Scaruffi lo misero in stretto contatto con i problemi causati dall’elevato numero di Zecche, ciascuna regolata con norme particolari che stabilivano diversi contenuti aurei delle monete nelle diverse città, e dalle conseguenti differenze tra il valore nominale e il valore intrinseco delle diverse monete. Egli maturò quindi l’idea di proporre una radicale riforma monetaria, estrinsecata ne L’Alitinonfo, (pubblicato nel 1582 a Reggio Emilia per i tipi Bartoli) termine che deriva dal greco “vero lume”, opera scritta tra il 1575 e il 1579. In quest’opera Scaruffi propose di assumere un’unità monetaria unica (la lira imperiale) della quale tutte le altre monete dovevano costituire un multiplo o un sottomultiplo. Propose di stampare su ogni moneta il suo valore in termini di lire imperiali, il contenuto d’oro ed il suo rapporto con l’unità di peso (la libbra della zecca bolognese); propose, inoltre, una regolamentazione delle zecche e la perfetta uniformità monetaria in tutto il mondo da ottenersi attraverso l’istituzione di una zecca universale.

Nel 1582 fu ancora conduttore della zecca di Reggio Emilia; morì due anni più tardi, il 20 settembre 1584.

Fabrizio Saccomanni (Roma, 22 novembre 1942) è un economista italiano.

Il 2 ottobre 2006 è stato nominato direttore generale della Banca d’Italia e riconfermato nel luglio del 2012. In qualità di direttore generale è membro del Direttorio della Banca d’Italia e ha la competenza degli atti di ordinaria amministrazione dell’Istituto; sostituisce il Governatore in caso di assenza. E’ anche membro del Consiglio di Amministrazione della Banca dei Regolamenti Internazionali e supplente del Governatore nel Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea. Dopo la laurea in Economia e Commercio all’Università Bocconi di Milano, ha seguito corsi di perfezionamento in economia monetaria e internazionale presso la Princeton University (USA).

Ha iniziato la sua carriera in Banca d’Italia nel giugno 1967, quando è stato assegnato all’Ufficio Vigilanza della sede di Milano. Dal 1970 al 1975 è stato distaccato presso il Fondo Monetario Internazionale, in qualità di economista nel Dipartimento Rapporti commerciali e di cambio e, dal 1973, come assistente del Direttore Esecutivo per l’Italia. Rientrato in Banca d’Italia, è stato assegnato al Servizio Studi; nel 1984 è diventato capo del Servizio Rapporti con l’Estero e nel 1997 è stato nominato Direttore Centrale per le Attività Estere.

Ha rappresentato la Banca nell’ambito dei principali organismi finanziari internazionali, in qualità di membro di comitati istituzionali presso la BCE (Comitato per le relazioni internazionali), la BRI (Comitato sul sistema finanziario globale) e l’Unione Europea (Comitato economico e finanziario); ha ricoperto la carica di Presidente del Comitato per la politica del cambio (1991-97) presso l’Istituto Monetario Europeo; ha partecipato ai negoziati per la creazione dell’Unione economica e monetaria e all’attività del Comitato dell’Euro istituito dal Governo per gestire la transizione alla moneta unica (1998-2002).

Dal febbraio 2003 al settembre 2006 è stato vice presidente della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo dove ha svolto funzioni sia gestionali, quale membro del Comitato esecutivo, sia operative, come responsabile delle aree di Gestione del rischio, Sicurezza nucleare, Protezione ambientale e Cofinanziamenti ufficiali.

Saccomanni è membro del Consiglio Direttivo dell’Istituto Einaudi, membro del Consiglio Direttivo dell’Istituto italiano di Tecnologia, membro del Consiglio direttivo dell’Istituto Affari Internazionali e membro della Società italiana degli Economisti. A Saccomanni sarà inoltre attribuita la presidenza del nuovo Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (Ivass), istituito il 6 luglio 2012 con il decreto legge n. 95, che prevede l’accorpamento nel nuovo Istituto delle competenze dell’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni private (Isvap).
















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