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Fugge dopo furto a Scandiano ma “dimentica” il GPS. Identificato dai carabinieri

carabinieri_2002Scoperti dai Carabinieri durante il furto alla GI.MA Gas di Scandiano sono fuggiti abbandonando i due mezzi con targa ungherese carichi di numerose bombole di gas metano che volevano rubare, ma soprattutto di un navigatore satellitare grazie al quale i Carabinieri, ripercorrendo a ritroso il tragitto fatto dai ladri per raggiungere l’azienda derubata, hanno ottenuto la prima svolta investigativa che ha portato all’identificazione di uno dei tre ladri. Con l’accusa di furto aggravato in concorso i Carabinieri della Tenenza di Scandiano hanno denunciato alla Procura reggiana un cittadino georgiano 25enne residente a Reggio Emilia. E’ lui che, unitamente a due complici in corso di identificazione, la notte dell’epifania ha raggiunto la zona industriale del comune di Scandiano con l‘intento dio far razzia di bombole di metano. Scoperti dai Carabinieri scandianesi, allertati da un istituto di vigilanza privato, i tre malviventi sono fuggiti a piedi per i campi abbandonando sul posto due mezzi con targa ungherese un autocarro Ford Transit carico di refurtiva ed un’autovettura Renault Scenic.

E mentre la refurtiva, del valore di varie migliaia di euro, veniva restituita all’imprenditore derubato, le indagini dei carabinieri si catalizzavano sui due mezzi rinvenuti e sequestrati all’interno dei quali i militari rinvenivano una patente di guida ed un navigatore satellitare. Se la patente di guida intestata all’odierno indagato conduceva alla residenza anagrafica non rispondente al reale domicilio, “l’analisi” del navigatore portava i Carabinieri i Carabinieri presso l’esatto domicilio dell’odierno indagato dove veniva rintracciata la moglie che riferiva dell’assenza del congiunto. Quest’ultimo, avendo appreso di essere stato individuato dai Carabinieri, accompagnato dal suo legale si presentava spontaneamente ai carabinieri rendendo piena confessione. Le indagini ora proseguono per identificare i due complice la cui denuncia potrebbe essere questione di giorni essendo al vaglio dei carabinieri le “frequentazioni” dell’odierno indagato.
















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