Aveva appena venduto l’eroina che aveva estratto dal cavo orale dove la custodiva certo di non essere beccato: il suo gesto per quanto fulmineo, e’ stato però notato da alcuni Carabinieri della Stazione di Corso Cairoli durante uno specifico servizio antidroga. L’immediato intervento tra il fuggifuggi di pusher e cliente ha permesso alla fine di bloccare spacciatore e cliente: al primo i Carabinieri hanno sequestrato un involucro con varie dosi di eroina per un peso di oltre 35 grammi ed al seconda la dose di eroina per circa un grammo appena acquistata. Questa in sintesi la premessa dei fatti che ha visto ieri sera i Carabinieri della Stazione di Reggio Emilia Principale arrestare con l’accusa di spaccio e detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, il cittadino tunisino 20enne residente a Reggio Emilia domiciliato a Reggio Emilia, ristretto a disposizione della Procura reggiana titolare dell’inchiesta.
A lui i Carabinieri hanno sequestrato un involucro contenente 35,55 grammi di eroina suddivisa in dosi, 60 euro ritenuti provento dello spaccio e un cellulare utilizzato per i contatti con i clienti. Nei guai anche un tossicodipendente 20enne residente a Reggio Emilia a cui i carabinieri hanno sequestrato la dose di eroina appena acquistata, in quanto è stato segnalato quale assuntore di stupefacenti. L’origine dei fatti nella serata di ieri quando poco dopo le 19,30 una pattuglia dei carabinieri della Stazione di Corso Cairoli durante un servizio in abiti civili volto alla prevenzione e repressione dei reati inerenti lo spaccio di sostanze stupefacenti, transitando in viale Montegrappa del capoluogo reggiano notava un noto tossicodipendente che veniva avvicinato da un nordafricano.
Quest’ultimo veniva notato infilarsi le mani in bocca prendere e decedere al cliente una dose, poi rivelatasi di eroina, ricevendo i cambio del danaro. I due venivano subito bloccati con il pusher trovato in possesso di un involucro con all’interno varie dosi di eroina. Suffragato lo spaccio quest’ultimo veniva arrestato mentre i cliente segnalato. La perquisizione condotta nel domicilio del pusher portava a suffragare l’ipotesi di reato in quanto sotto il materasso veniva rinvenuta una busta di plastica con vari ritagli circolari utilizzati per il confezionamento delle dosi.
