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Presentato il Bilancio preventivo 2013 del Comune di Mirandola

È stato presentato nel Consiglio comunale dell’11 febbraio scorso il Bilancio preventivo 2013 del Comune di Mirandola. Nel documento di programmazione sono contenute le scelte e le linee programmatiche che l’Amministrazione seguirà nei difficili mesi che ci attendono. Al centro del Bilancio ci sono ovviamente i progetti per l’avvio della ricostruzione, ma non è tralasciata nemmeno la prosecuzione degli obiettivi più caratterizzanti già iniziati dal Comune prima del 20 maggio 2012. Il terremoto si è infatti abbattuto in un contesto di crisi economica e di tagli e vincoli alle finanze locali che aveva spinto l’Amministrazione a scelte importanti ed impegnative. Nel presentare il Bilancio 2013 il Sindaco, Maino Benatti, ha affermato che oggi «bisogna essere consapevoli che dobbiamo guardare avanti e che siamo attesi da una sfida impegnativa. In altre occasioni questo territorio ha dovuto, voluto e potuto iniziare una nuova storia: dobbiamo affrontare quindi un’altra rinascita». Subito dopo il 20 maggio vi è stata una reazione immediata nel rispondere alla prima emergenza, con l’allestimento delle aree di prima accoglienza e dei campi, l’uso degli alberghi, lo spostamento degli anziani, lo svuotamento dell’ospedale e l’allestimento dei servizi di prima emergenza nel parcheggio, le prime ordinanze su capannoni e centro storico, la chiusura regolare dell’anno scolastico ed il confronto con le imprese per convincerle a rimanere. Oggi abbiamo voltato pagina.

Il documento di Bilancio preventivo 2013 prosegue spiegando le azioni messe in campo dal Comune nella fase transitoria, prima dell’inizio della vera e propria ricostruzione. I contributi per l’autonoma sistemazione sono stati erogati fino al mese di novembre, mentre sono in corso le liquidazioni dei mesi di dicembre e di gennaio; sono state sistemate le famiglie con casa inagibile e che non hanno trovato altre sistemazioni, prima con gli alberghi e poi, a partire da Natale, con la dislocazione in 250 Moduli abitativi provvisori (più i 18 già consegnati agli agricoltori); sono stati erogati i primi contributi per la ricostruzione di edifici privati al 10 di gennaio (e poi ad ogni 10 del mese). Alla data del 2 febbraio erano state accettate 46 domande ed erogati 17 contributi relativi ad inagibilità B e C; per le E leggere erano 2 domande e un contributo erogato.

Sono state completate 150 opere provvisionali, altre 10 sono già appaltate e di altre 117 sono in corso i procedimenti, per un importo complessivo di quasi 12 milioni di euro. Questo enorme lavoro ha permesso di aprire quasi tutto il centro storico e di mettere in sicurezza altri punti della città e delle frazioni.

Sono state ripristinate le scuole lievemente danneggiate e costruite le scuole prefabbricate, in modo da far partire l’anno scolastico. Gli anziani sono rientrati negli edifici d’accoglienza che erano stati evacuati. Sono stati effettuati lavori importanti sulle strutture ospedaliere, con il rientro graduale dei servizi. Sono state inoltre delocalizzate, con i contributi della Regione, oltre 400 attività commerciali ed artigianali.

Ora si sta aprendo la difficile fase della ricostruzione, che il Comune vuole affrontare con soluzioni migliorative. Secondo il Sindaco, occorre prima di tutto ricostruire il senso di una comunità aperta e basata su valori condivisi (solidarietà, convivenza, integrazione, senso civico, lavoro, orgoglio di sé), ma fatta anche di regole (legalità, sicurezza, doveri), di sogni e di progetti comuni (Mirandola città europea, il distretto biomedicale, la Cispadana, il Piano Strutturale Comunale, il Piano d’area cispadano e l’Unione dei Comuni, la ricostruzione del centro storico e dei nostri monumenti). Occorre poi ricostruire fisicamente il territorio, con priorità chiare. «Voglio ricordare – ha detto Benatti – che in questi mesi si sono costruite da zero regole e procedure perché in Italia non esiste una legge che affronti in modo moderno ed efficace l’intervento pubblico nelle grandi calamità».

Per il Comune le priorità della ricostruzione sono: il lavoro, le scuole, i servizi per gli anziani, i disabili, i servizi ospedalieri, quelli sportivi e ricreativi, la biblioteca. Entro maggio-giugno dovrebbero essere pronte le due palestre prefabbricate, il municipio e il nuovo centro diurno per gli anziani.

Altra priorità è quella relativa alla ricostruzione delle case, delle strutture produttive, del centro storico, delle strutture danneggiate nelle aree rurali.

«Questa – ha ricordato il Sindaco – è una fase delicatissima che si è affrontata partendo da zero con le ordinanze, con le risorse messe a disposizione (6,5 miliardi per case e strutture produttive) con la legge regionale per la ricostruzione».

Sono ancora tante le cose da fare e tante quelle da migliorare (ultimare le opere provvisionali, continuare a liquidare il contributo regionale per l’autonoma sistemazione, completare la liquidazione, da parte della Provincia, dei contributi alle attività commerciali delocalizzate, ripristinare le aree utilizzate nell’emergenza, disciplinare la gestione dei moduli abitativi, liquidare i contributi al 100% per le prime case e per le imprese e così via).

Ma ci sono problemi che devono trovare assolutamente risposta a livello di Governo centrale. C’è bisogno di altre risorse (circa 3 miliardi) per coprire anche i danni e la ricostruzione degli edifici pubblici e di quelli storico-artistici; i bilanci dei Comuni terremotati che rischiano di non essere chiusi né quest’anno né il prossimo, il patto di stabilità che deve essere “sterilizzato” per poter investire nella ricostruzione. Questo territorio non vuole assistenza ma non un euro in meno di ciò di cui ha diritto. I tempi della ricostruzione sono lunghi, ma dopo nove mesi l’Emilia è partita per un “lungo viaggio” che deve essere percorso velocemente ma in modo ponderato.

LE PRIORITÀ

Tre sono gli assi portanti del Bilancio 2013: la ricostruzione, condotta in parallelo all’elaborazione del nuovo Psc e al concorso internazionale di idee realizzato insieme all’Urban center di Torino; il contrasto alla povertà e al disagio sociale, un fenomeno in crescita ed evoluzione, favorito prima dalla ampia crisi economica generale e poi dai danni che ha arrecato il terremoto sulle famiglie e sulle imprese; il rafforzamento dell’Unione dei Comuni, partendo dalle esigenze del nostro territorio e sulla base della nuova legge regionale di riordino istituzionale locale. Quest’anno sarà importante trasferire all’Unione servizi come i servizi sociali, il servizio gare e appalti, il servizio pubblica istruzione.

GLI INVESTIMENTI

Insieme al Bilancio, è stato presentato il piano triennale degli investimenti, che vedrà l’avvio della ricostruzione del patrimonio comunale, che ha subito danni stimati in 48 milioni di euro. Il programma triennale delle opere pubbliche prevede una spesa complessiva di 21 milioni e 700 mila euro, così finanziati: 1.276.000 euro da donazioni al Comune; 2 milioni di euro da donazioni delle regioni; 1.500.000 euro di assicurazione; 6 milioni di euro da alienazione d’immobili comunali; 100.000 euro da privati; 11 milioni di euro da fondi per la ricostruzione.

Gli investimenti più importanti sono: l’incarico per il progetto di recupero del Municipio; l’incarico per il progetto di ripristino degli edifici di piazza Garibaldi (ex Liceo ed ex De Gasperi) come nuova sede della Biblioteca; il ripristino delle ex scuole elementari di via Circonvallazione come nuova sede di servizi comunali; la costruzione della scuola elementare e della palestra a Quarantoli; la costruzione del nuovo centro civico di Gavello; la ristrutturazione dell’edificio ex bocciodromo con l’inserimento di una palestra e del nuovo centro anziani; la costruzione della biblioteca provvisoria nel campus scolastico di via 29 Maggio; la nuova palestra per le scuole medie Montanari; il recupero completo della piscina comunale; il recupero della sede delle Poste a Mortizzuolo; il recupero della casa comunale di San Martino Spino; il recupero dell’ex casa Giglioli come possibile ostello; l’ampliamento della Scuola di musica; gli interventi su Castello e Teatro da condividere con i partner; l’allestimento della “Casa del Volontariato”; i cimiteri da ripristinare e da ampliare; la Chiesa del Gesù e via Montanari.

Tra i progetti che erano stati messi in campo nel 2011 per il 2012 saranno ripresi la nuova sezione di materna a Mirandola, l’allargamento del parcheggio dell’Ospedale; l’inserimento nei piani finanziari dell’Anas del 2° stralcio della tangenziale avendo concluso l’iter progettuale; seguire con attenzione l’iter della costruzione della Cispadana; la realizzazione, con la Regione, di un piano di sviluppo e valorizzazione della “fascia Cispadana”; seguire con attenzione l’attuazione del Pal in modo da qualificare il sistema sociosanitario e ospedaliero dell’Area Nord.

Sarà impegno del Comune di Mirandola avere massima attenzione nell’accompagnare la ricostruzione delle frazioni, comunità importantissime per la vita e il futuro del nostro Comune. Questo impegno si espliciterà attraverso la ricostruzione dei riferimenti di quelle comunità, la riattivazione dei servizi e il lavoro di consolidamento dei rapporti con le parrocchie, le associazioni e il volontariato lì presente e attivo.

Nello specifico le priorità saranno:

– a Mortizzuolo: l’ufficio postale e il passaggio da via Imperiale alle scuole;

– a San Giacomo: la struttura ad uso pubblico (Saul) e la riapertura dell’ufficio postale;

– a Gavello: la struttura prefabbricata come sede provvisoria del centro civico e della parrocchia e la progettazione-costruzione del nuovo centro civico;

– a San Martino Spino: la struttura prefabbricata per il centro civico, i lavori per la casa comunale, il Barchessone, il politeama;

– a Quarantoli: la progettazione-costruzione della scuola e della palestra; l’ex scuola elementare trasformata in case popolari;

– a Tramuschio: il circolo e il centro sportivo.

MANOVRA FISCALE E DI BILANCIO

In una situazione critica come stanno vivendo tutti i Comuni e in particolare quelli colpiti dal terremoto, sarà complesso chiudere a giugno il bilancio consuntivo 2012. Nonostante le incertezze normative, applicative e quantitative che ancora esistono su Imu e Tares, l’Amministrazione ha impostato una manovra che garantisca di mantenere i servizi fondamentali per i cittadini con un prelievo che consenta di mettere in equilibrio il bilancio senza pesare ulteriormente su famiglie e imprese già in difficoltà.

Si è previsto poi la vendita di patrimonio, consapevoli che non sarà semplice. Data la situazione difficile delle famiglie, non si applicherà, per quest’anno, nessun aumento a rette e tariffe. Sarà anzi introdotto il taglio degli oneri di segreteria per le imprese che investono nella ricostruzione.

 
















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