“Il terremoto dello scorso maggio – afferma Luca Ghelfi, portavoce del Pdl di Modena – ha una caratteristica che forse è sfuggita a molti, soprattutto a Roma, e che lo rende unico nel suo genere: ha colpito una zona altamente industrializzata, che rappresenta punti di pil nazionale. E se la ricostruzione delle case, è urgente come in tutte le altre circostanze, quello delle imprese, è un problema particolarmente sentito da noi: anche perché per molti imprenditori l’azienda è la loro casa, il luogo dove vivono, e i dipendenti sono parte della famiglia. Non a caso molte di queste aziende hanno meno di 5 addetti. Chiedere di ricevere un documento in meno di un mese, di sapere se si è nella white list in tempi accettabili, di poter chiedere i contributi senza dover fornire documentazione spesso ridondante, e di poter contare su indicazioni che non si differenzino da comune a comune, dovrebbe essere scontato per un paese civile. Spesso sentiamo parlare Errani di modello emiliano per la gestione dell’emergenza: ma non quella fase non è finita. Giusto far tornare in classe i ragazzi da subito, ma aver ricostruito le scuole, non significa essere usciti dall’emergenza, se poi i genitori di quei ragazzi non riescono a rimettere in piedi la loro fonte di reddito. Chiediamo insieme ciascuno per quanto compete, il prolungamento della fase di emergenza, che non si concluda a Maggio.
E poi detassiamo, sburocratizziamo, aiutiamo. Giusto difendere la legalità, ma il mondo cammina, le aziende chiudono, e i tempi degli enti locali, della prefettura, devono tenerne conto”.
