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I sindaci del’Unione Tresinaro Secchia a Reggiolo per ricostruire

Reggiolo-3

“Uniti per ricostruire” รจ la frase che campeggiava sullo striscione con cui i bambini di terza della scuola primaria Edmondo De Amicis di Reggiolo hanno accolto i sindaci dell’Unione Tresinaro Secchia, giunti oggi nel comune della Bassa reggiana per una importante donazione, insieme ai rappresentanti delle associazioni. Alessio Mammi, sindaco di Scandiano, Andrea Rossi, sindaco di Casalgrande, Lorena Baccarani, sindaco di Rubiera e Gianluca Rivi, sindaco di Castellarano, hanno incontrato la loro collega Barbara Bernardelli di Reggiolo, per consegnarle i 92mila euro raccolti grazie al lavoro di associazioni, partiti, aziende e privati cittadini del distretto ceramico. Una cifra importante, che va a contribuire alla messa in sicurezza della scuola De Amicis, attraverso varie azioni di modifica dell’immobile che sono state illustrate dall’ingegnere Alfonso Dazzi. Dopo un saluto da parte di Agnese Vezzani, dirigente dell’istituto comprensivo di Reggiolo, i bambini hanno salutato gli amministratori con alcune riflessioni sul sisma e la ricostruzione.

L’accoglienza della delegazione da parte della prima cittadina reggiolese รจ stata calorosa. Per Bernardelli: “La nostra comunitร  vuole ringraziarvi, ricordo ancora la visita di voi quattro sindaci in quella afosa giornata estiva, avvenuta a pochi mesi dal sisma. Le scosse hanno lasciato segni tangibili alla nostra comunitร  e sicuramente ai nostri edifici. Ricordo che tutti gli edifici pubblici erano inagibili, le strutture sanitarie erano tutte da trasferire, e abbiamo provveduto a chiudere le scuole con un conseguente trauma per i ragazzi. Il centro storico ha visto il trasferimento di cento attivitร  commerciali, e sono state evacuate piรน di mille persone. Da quei giorni -ha continuato Bernardelli- tanto รจ passato, ma tanto c’รจ da fare, mentre abbiamo proceduto al ripristino degli edifici scolastici e a un primo ritorno alla normalitร .
Non abbiamo voluto abbandonare il recupero di edifici molto colpiti, come quello che ospita la scuola primaria, che vede un intervento non ancora ultimato, ed รจ la destinazione dei vostri sforzi e contributi. La parte delle aule necessitava interventi piรน rapidi, e il 24 di settembre l’abbiamo riaperta, con una sola settimana di ritardo sul calendario scolastico. Ma non tutte le attivitร  sono rientrate nei loro edifici, anche se passo dopo passo riguadagniamo in normalitร . Per il recupero di Palazzo Sartoretti, ad esempio, abbiamo commissionato un progetto di fattibilitร  con la Regione per poterlo riaprire al pubblico il prima possibile.
Un altro obiettivo รจ il recupero del Centro 32, che ospitava medici e associazioni. L’emergenza รจ passata, ma non sono passate le conseguenze che tuttora viviamo.

Tuttavia, รจ emerso lo spirito di solidarietร  che ci รจ parso evidente da subito, perchรฉ non ci siamo sentiti soli in queste difficoltร  e abbiamo sentito un abbraccio non virtuale ma concreto. Insieme -ha concluso il sindaco- siamo riusciti a dimostrare che in questi territori vi sono persone che si rimboccano le maniche e che non si tirano indietro, il che รจ una speranza per il futuro”.

Per il sindaco Alessio Mammi: “Siamo arrivati qui, รจ stato importante vedere la voglia di ripartire nonostante le difficoltร , e a nome dell’Unione abbiamo accettato un invito, poichรฉ questa iniziativa รจ partita dal basso: cittadini e associazioni ci hanno manifestato la volontร  di fare qualcosa e che in un momento cosรฌ difficile i reggiolesi non andavano lasciati soli. Ricorderรฒ sempre che, il giorno dopo il terremoto, una signora anziana ha salito le scale del Comune, a fatica, con una busta bianca contenente il suo contributo, prima ancora che si facesse una stima dei danni. Questa รจ la dimostrazione che i valori di solidarietร  e partecipazione e lo sposare delle cause giuste sono elementi fondanti della cultura dei nostri territori. Essere qui -ha concluso Mammi- รจ un dovere rispetto alla nostra storia e alla nostra identitร . รˆ un dovere sociale nel dare un contributo economico, ma รจ pure un dovere morale. Il terremoto lascia una sensazione di solitudine e disorientamento, non รจ solo un disastro materiale: era molto importante fare sentire la nostra presenza, oltre ai soldi che abbiamo raccolto. Noi avevamo detto che non avremmo commesso l’errore di prestare attenzione al sisma nei primi mesi e poi diminuire l’interesse verso la situazione reggiolese. Qui lo ripeto: noi continueremo a esserci anche a molti mesi di distanza da quell’evento, e ci prendiamo l’impegno di continuare a farlo in futuro”.
















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