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Filippi (PD): “nulla alle imprese dell’Emilia terremotata”

“Ieri sera il PD in pompa magna ha tenuto a Guastalla un incontro sul sisma con i massimi esponenti del PD comunali, provinciali e regionali. Al di là delle chiacchiere e delle promesse fatte dagli esponenti del PD, fino ad oggi le imprese dei territori non solo di Guastalla e della bassa reggiana, ma di tutta l’Emilia terremotata non hanno ancora visto, dal Governo e dalla Regione Emilia-Romagna, nemmeno un euro di finanziamento pubblico e questo è inaccettabile”. Così si è espresso il consigliere regionale del Pdl, Fabio Filippi.

“Finora – ha aggiunto Filippi – alle imprese sono giunte solo fatture da saldare e imposte da pagare. Di liquidi, nemmeno l’ombra. Per quanto riguarda le donazioni private per la ricostruzione degli edifici pubblici e delle abitazioni civili bisognerà invece attendere ancora. Ai Sindaci dei Comuni terremotati non è restata perciò altra soluzione che rivolgersi alle banche e chiedere anticipazioni di cassa, sulle quali gravano però gli interessi. Per ora, infatti, i paesi colpiti dal sisma hanno potuto usufruire solo delle donazioni spontanee versate sui singoli conti correnti, aperti ad hoc dalle amministrazioni comunali all’indomani del terremoto del 20 e 29 maggio. Per quanto riguarda la nostra regione, l’unica novità è che finalmente la prima fase di inoltro delle domande (inviate in via telematica attraverso il sistema SFINGE) si è conclusa, lunedì 8 aprile 2013. Non c’era bisogno di tutto lo stato maggiore del PD per certificare la lentezza burocratica della nostra Regione.

Solamente martedì 9 aprile i tecnici della Regione hanno cominciato il formale lavoro di verifica delle domande presentate. Qualora la documentazione allegata alle domande di contributo risultasse parzialmente insufficiente o non risultasse chiara, il Responsabile del Procedimento provvederà a richiedere le necessarie integrazioni. Entro 60 giorni dalla scadenza dei termini per la presentazione della domanda, con apposito atto, si provvederà, nei limiti delle risorse stanziate, alla concessione dei contributi per gli interventi ritenuti ammissibili, tali termini si intendono sospesi qualora il Responsabile del Procedimento riscontri la necessità di acquisire documentazione integrativa.

Se tutto va bene i primi soldi, rivolti agli imprenditori che hanno già eseguito le opere, arriveranno a Luglio, ma è più probabile a settembre dopo 16 lunghi mesi dalla prima scossa sismica. Per riavviare l’economia, ripristinare il tessuto abitativo e recuperare il patrimonio artistico servono risposte certe e tempi celeri. Il 22 maggio 2012 Monti era apparso assieme ad Errani, tra le macerie di Sant’Agostino, in provincia di Ferrara, per portare la sua solidarietà a terremotati dell’Emilia, che però lo hanno accolto a suon di fischi. Il 27 gennaio 2013 Monti è tornato per assicurare l’appoggio del Governo e, perché no, per sfruttare la tragedia a fini elettorali, anche se non ha raggiunto il suo obiettivo, visto che alle successive politiche ha continuato a ricevere più fischi che voti. Le spese sono enormi, ci sono tutti gli interventi di messa in sicurezza, di puntellatura, di sgombero macerie. Ritornare alla normalità ha un costo che le imprese e i Comuni da soli non riescono a sostenere. Evidentemente, il Governo Monti e la Regione Emilia Romagna considerano i terremotati emiliani come terremotati di serie B: fra loro 9 mila famiglie di “terremotati e dimenticati” esclusi da qualsiasi indennizzo per i danni alle proprie abitazioni. Questi “esodati” del sisma hanno costituito un comitato che si è posto un obiettivo prioritario: ottenere dalle istituzioni almeno il 50 per cento di rimborso delle spese sostenute per i danni del terremoto alle loro abitazioni danneggiate. Lo stesso comitato sta valutando la possibilità di dare vita a una “class action” contro l’esclusione dai rimborsi delle abitazioni. Iniziative spontanee che però esprimono un grande disagio e una grande sfiducia nelle Istituzioni. La Regione Emilia-Romagna la deve smettere di fare promesse, deve dare risposte rapide e certe. In Abruzzo i finanziamenti per la ricostruzione sono stati concreti e tempestivi ed il Governo Berlusconi ha dimostrato di essere all’altezza del compito. Monti e il Pd invece hanno deluso profondamente”.

 
















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