La parlamentare modenese del Pd Cécile Kyenge annuncia una interrogazione al ministro dell’Interno su quanto accaduto al Cie di Modena domenica 7 aprile e sulle mancate spiegazioni da parte della Prefettura. Dopo l’ennesima protesta di alcuni trattenuti, Kyenge si era rivolta agli uffici della Prefettura senza ottenere risposte, neppure sull’annosa questione del Tavolo di monitoraggio del Cie. Agli agenti di polizia è stato inoltre fatto divieto di parlare della questione, compreso con i parlamentari. Tutto questo sarà al centro di un incontro fissato per lunedì 15 aprile tra l’on. Kyenge e il prefetto Basile.
Lunedì 15 aprile la parlamentare modenese del Pd Cécile Kyenge incontrerà il prefetto di Modena Benedetto Basile. Sarà quella l’occasione per parlare dell’interrogazione che la deputata intende presentare a breve in Parlamento incentrata sull’ennesima rivolta degli internati al Cie di Modena, avvenuta domenica 7 aprile, sulla mancanza di spiegazioni in merito da parte degli uffici della Prefettura e sul fatto che è stato pure fatto divieto agli agenti di Polizia di raccontare quanto accaduto dentro la struttura modenese. La parlamentare Pd, infatti, così come espressamente consentito dalla normativa italiana, si era attivata nella giornata di lunedì 8 aprile per comprendere meglio l’episodio specifico, ma anche per capire a che punto fosse il percorso per l’attivazione del Tavolo di monitoraggio sul Cie richiesto, da mesi, insieme alla Consulta provinciale dell’immigrazione. Non solo non ci sono state risposte nel merito delle questioni sollevate, ma, a questo, si è aggiunto il fatto che dagli stessi uffici della Prefettura è arrivato il divieto ai poliziotti presenti al Cie di dare spiegazioni su vicende interne alla struttura. “Le uniche persone con il diritto a visite ed ispezioni improvvise sono i deputati della Repubblica italiana – ricorda l’on. Cécile Kyenge – e come tale ho il diritto di entrare dentro il Centro quando lo ritengo necessario. Pretendo dunque una spiegazione dal prefetto e, se possibile, anche dal ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri”.