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Sanità, immigrati, quasi 58mln per cure gratuite. Bernardini (LN): “verificheremo sul recvupero”

medici_2Ammontano a quasi 58 milioni di euro (57 milioni e 936.052) i costi sostenuti per le prestazioni di specialistica ambulatoriale usufruite gratuitamente da persone extra comunitarie negli anni 2010 e 2011 e nei primi nove mesi del 2012. Lo ha dichiarato l’assessore alle politiche per la salute, Carlo Lusenti, rispondendo a un’interrogazione a risposta immediata del gruppo della Lega Nord.

Manes Bernardini, che ha illustrato le richieste contenute nel documento, ha ribadito che “se migliaia di stranieri hanno usufruito di spese mediche gratuite negli ospedali” della regione, “questo costo non può essere scaricato sulle tasche” degli emiliano-romagnoli, che “già pagano il ticket per ogni prestazione specialistico-ambulatoriale a cui devono sottoporsi”. Di qui, la richiesta di conoscere se la Regione intenda farsi rimborsare dallo Stato le spese sanitarie per cure mediche destinate a persone extra comunitarie che ne abbiano usufruito gratuitamente.

LUSENTI: ‘SE MANCA IL PAGAMENTO, PROVVEDONO MINISTERO INTERNI E FONDO NAZIONALE’

Lusenti ha ripercorso il quadro normativo nazionale relativo all’assistenza sanitaria a cittadini di Stati non appartenenti alla Unione europea, sia immigrati con regolare permesso di soggiorno, regolarmente iscritti al Ssn, sia a quelli senza permesso di soggiorno.

Il testo di riferimento – ha detto – è il “decreto legislativo 286/1998, in particolare gli articoli 34, 35, 36, rivolto agli stranieri non comunitari regolarmente soggiornanti, per i quali determinate condizioni giuridiche ne determinano la regolare iscrizione al Ssr obbligatoria o volontaria”; “stranieri non comunitari non iscrivibili” (soggiornanti per periodi inferiori ai tre mesi o per cure mediche); “stranieri non comunitari senza regolare permesso di soggiorno (Stp)”, a cui “probabilmente” si riferisce l’interrogazione.

L’assistenza sanitaria a cittadini senza regolare permesso di soggiorno – ha aggiunto Lusenti – è erogata “limitatamente a determinate prestazioni”: “cure ambulatoriali e ospedaliere urgenti o comunque essenziali, ancorchè continuative per malattia o infortunio” e “interventi di medicina preventiva e prestazioni di cura correlate a salvaguardia della salute individuale e collettiva”, fra cui “tutela della gravidanza e della maternità”, “tutela della salute del minore”, “vaccinazioni secondo la normativa e nell’ambito degli interventi di prevenzione collettiva autorizzati dalle Regioni”, “interventi di profilassi internazionale” e “profilassi, diagnosi e cura delle malattie infettive e eventuale bonifica dei relativi focolai”.

A queste prestazioni, – ha sottolineato l’assessore – si aggiungono gli interventi preventivi, curativi e riabilitativi degli stati di tossicodipendenza.

Come previsto dalla norma, inoltre, tutte queste prestazioni – ha chiarito – sono erogate senza oneri a carico dei richiedenti qualora privi di risorse economiche sufficienti, fatte salve le quote di partecipazione alla spesa a parità con il cittadino italiano, ma, in caso di mancato pagamento, il decreto 286 (articolo 35) stabilisce che al finanziamento delle prestazioni ospedaliere o essenziali provvede il ministero dell’Interno, mentre deve essere finanziata dal Fondo sanitario nazionale l’erogazione di interventi di medicina preventiva e delle altre prestazioni sanitarie.

Per quanto riguarda il recupero economico delle prestazioni urgenti o essenziali nei confronti del ministero degli Interni, Lusenti ha infine precisato che questo compito “viene assolto dalle Aziende sanitarie”.

BERNARDINI: ‘VERIFICHEREMO I PROVVEDIMENTI PER IL RECUPERO. DEGRADO OSPEDALE MAGGIORE BOLOGNA, PRONTI A DENUNCE’

Verificheremo i provvedimenti posti in essere dalle aziende per recuperare le spese sanitarie effettuate per le cure agli stranieri non regolarmente presenti, ma ciò che oggi mi preme segnalare all’assessore – ha replicato Bernardini – è la situazione dell’ospedale Maggiore di Bologna, dove si sta riproponendo la presenza di Rom e di zingari, analogamente a mesi fa. Non è accettabile – ha aggiunto – che si abbandoni il nosocomio a questo “scempio”, per cui sollecito le istituzioni preposte a verificare, in caso contrario siamo pronti a manifestare in massa e a presentare denunce per mancata ottemperanza di atti di controllo.

 
















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