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Malavasi (FdI): “La Bassa modenese non può essere lasciata a basso rischio sismico”

“Mantenere anche le zone della Bassa nella classificazione di basso rischio sismico è una decisione miope e sicuramente poco opportuna”, dichiara Francesco Malavasi, referente di Fratelli d’Italia. “Non possiamo che essere contrari a questa decisione voluta dall’Istituto Nazionale di Geofisica, non per semplice polemica, ma per le ricadute negative che questa decisione ha e potrà avere su chi abita queste terre”.

“Innanzitutto questa classificazione influisce sulla sicurezza delle attuali e future costruzioni, sia in ambito civile sia in ambito industriale, e sugli incentivi per la ricostruzione. Ma non solo. Alzare la classe di rischio significherebbe allontanare la possibilità per chiunque di realizzare opere estremamente dannose per la cittadinanza – prosegue Malavasi – Proprio in merito a quest’ultima criticità vorremmo intervenire, in modo politico, non essendo tecnici o scienziati dell’Ingv: lo spettro che ci si para subito davanti è quello di un possibile colpo di coda di chi vuole costruire il deposito gas a Rivara. Già in passato un ex dipendente dell’Ingv, spalleggiato da coloro ai quali sta più a cuore la costruzione del deposito gas, aveva mal profetizzato sulla sismicità della zona: non vorremmo trovarci ancora nella stessa situazione perché a volte i soli numeri non sono sufficienti”.

Per questo Fratelli d’Italia ritiene opportuno che sia la politica, attraverso le funzioni del Governo, a rivedere i criteri che determinano la sismicità di un territorio. “Come politica abbiamo l’obbligo di dare risposte concrete alle persone, non possiamo limitarci ad applicare meri numeri. Il buonsenso dovrebbe essere la via maestra ed il buonsenso stesso suggerirebbe di aumentare le sicurezze richieste per la Bassa. Le statistiche – conclude Malavasi – devono essere un coadiuvante per una decisione, ma l’ultima parola dovrebbero averla i fatti e uno sguardo lucido sulla realtà”.

 
















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