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La scuole dell’infanzia nel Comune e nella provincia di Modena: il parere dell’A.N.DI.S., Associazione dei Dirigenti Scolastici

infanzia_ph_TassoniL’art. 31 della Costituzione recita “La Repubblica (…) protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù , favorendo gli istituti necessari a tale scopo” e La legge sulle Indicazioni nazionali afferma che la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado costituiscono il primo segmento del percorso scolastico.

La nostra Provincia è chiamata a fare i conti con l’emergenza della scuola dell’infanzia: scuole FNISM chiudono, scaricando la domanda di un diritto universale sugli Enti Locali. Comuni sono soffocati dai costi di gestione delle scuole dell’infanzia. Le limitazioni alle assunzioni dei comuni rendono impossibile mantenere in proprio per i prossimi anni la gestione delle scuole dell’infanzia.

La soluzione più lineare per affrontare l’emergenza appare quella di chiedere progressivamente allo Stato, che ne ha la competenza, di intervenire.

L’organico regionale statale dovrebbe avere, secondo i parametri di legge, 5529 posti in più. ( Tanti, infatti, sono i posti sottratti alla Regione Emilia dal 2008 ad oggi ,Fonte comunicato Flc Cgil, Cisl-scuola, Uil-scuola, Snals, Gilda del 3 maggio 2013), pertanto si tratta di chiedere all’Ente Regione Emilia Romagna di farsi parte diligente per chiedere allo Stato la corretta applicazioni delle leggi, chiedendo che le risorse organico che ci spettano, vengano utilizzate anche per la statizzazione a seguito delle dismissioni degli Enti Locali e delle scuole Fnism.

La Regione Emilia Romagna dovrebbe mettere in atto un accordo con lo Stato sull’ esempio della Regione Toscana col “Progetto Pegaso” che prevede di trasferire risorse degli Enti Locali alle autonomie scolastiche statali affinché assumano docenti a tempo determinato in attesa che lo Stato istituisca nuovi posti di scuola statale . A Modena questo è peraltro già avvenuto con istituzione dell’indirizzo musicale al Liceo Sigonio.

Per l’anno scolastico 2013/14 lo Stato è intervenuto mettendo ben 22 nuovi posti statali sull’organico di fatto nella nostra provincia .Dispiace che il Comune di Modena non abbia utilizzato questa opportunità , impegnando così risorse comunali che avrebbero potuto essere utilizzate diversamente.

Ogni soluzione, Fondazione compresa, se ponderata è accettabile. L’intervento dello Stato apre una riflessione sulle scelte su cui si era fossilizzato il dibattito in Emilia Romagna ed a Modena, troppo polarizzato attorno alle Fondazioni, poco sulla soluzione Toscana, per nulla, almeno nel Comune di Modena. sulla statizzazione diretta . E’ bene quantomeno, visto la delicatezza del tema, fare una riflessione a tutto campo non escludendo alcuna soluzione.

 

(A.N.DI.S., Associazione dei Dirigenti Scolastici – Il Presidente Provinciale, Dirigente Scolastico Omer Bonezzi)

 
















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