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Festa a Carpi per la riapertura del Museo della città

museo-citta-carpiSabato 1° marzo alle ore 17 riaprirà al pubblico a Carpi – dopo gli interventi di restauro e miglioramento sismico che hanno già interessato l’ala espositiva, riaperta nel dicembre 2012 – il Museo della Città, ospitato nel sottotetto del Palazzo dei Pio. I Musei di Palazzo dei Pio, così riportati alla vista del pubblico, proporranno inoltre in occasione dei propri 100 anni di vita (inaugurarono infatti nel 1914) una installazione inserita nell’allestimento permanente, intitolata 100 oggetti per 100 anni: 1914/2014, un secolo di storia dei Musei di Carpi, che resterà visibile fino al 31 dicembre prossimo.

Gli interventi compiuti in questi due anni di chiusura forzata del Museo della Città sono stati l’occasione per modificare e integrare il percorso, anche tenendo conto delle indicazioni del pubblico. Se l’allestimento appare invariato nella struttura sono invece stati aggiunti reperti ed opere d’arte, aperti nuovi ambienti nel cosiddetto mezzanino e ad aprile sarà inaugurato uno spazio espositivo dedicato a Blumarine.

Il programma dell’inaugurazione del Museo della Città prevede sabato primo marzo alle ore 17 il taglio del nastro con gli interventi del Sindaco di Carpi Enrico Campedelli, della responsabile Musei dell’Istituto dei Beni Culturali dell’Emilia Romagna Laura Carlini Fanfogna, del dirigente del Settore Restauro e Conservazione del Patrimonio del Comune Giovanni Gnoli e della Direttrice dei Musei di Palazzo dei Pio Manuela Rossi. Il Palazzo resterà aperto sabato prossimo fino a mezzanotte e in particolare dalle ore 18 alle ore 22 si terranno performances di arte, musica e poesia ogni quarto d’ora nelle sale dei Musei, grazie alla collaborazione dell’Istituto Vecchi Tonelli e dei laboratori teatrali Cantiere dell’anima e Fare teatro.

I 100 oggetti della collezione dei Musei scelti per celebrare il primo secolo di vita dell’istituzione culturale cittadina hanno lo scopo di raccontare una storia nuova, decifrando i messaggi trasmessi dagli oggetti: messaggi su civiltà e luoghi, ambienti e interazioni, su momenti diversi della storia tra i quali anche la nostra epoca. Si passa così per esempio da una gemma magica di epoca romana, a un ciondolo benaugurante per la fertilità, a un’ascia di guerra longobarda, a una rotella cinquecentesca per la pasta, alla mazza per il gioco del pallamaglio, a una valigia di mondina, al fucile risorgimentale, al vasetto antico per la mostarda, a una creazione di alta moda. 100 oggetti per 100 anni: 1914/2014, un secolo di storia dei Musei di Carpi (aperta giovedì, sabato, domenica e festivi ore 10-13 e 15-19, negli altri giorni su richiesta, lunedì chiuso, ingresso 5 euro) prevede anche la pubblicazione di un libro (edito da Nuovagrafica) che racconta i 100 oggetti scelti: non un catalogo di mostra, ma è pensato come un’enciclopedia o un dizionario, un personalissimo ‘museo portatile’ da percorrere una ‘stanza’ dopo l’altra.

Il Comune di Carpi ha ottenuto per questa importante occasione celebrativa il patrocinio di Provincia di Modena, Regione Emilia-Romagna-IBC e Direzione regionale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, senza dimenticare il sostegno di Cmb, Blumarine, Banca Popolare dell’Emilia Romagna e Unipol Assicoop.

“Questo Museo parla degli uomini e delle donne che hanno ‘fatto’ Carpi in 35 secoli di storia. Non solo – spiega il Sindaco Campedelli – i personaggi della Storia con la S maiuscola, da Alberto Pio a Bernardino Ramazzini, da Matilde di Canossa a Manfredo Fanti, da Ciro Menotti ad Alfredo Bertesi a Sandro Cabassi. Ma soprattutto gli uomini e le donne che ogni giorno, spesso anonimi, hanno fatto della nostra città ciò che è: gli scagliolisti, le trecciaiole, le mondine, gli scariolanti, le magliaie…Per questo si è voluto ‘festeggiare’ il secolo del nostro Museo con 100 oggetti che rappresentano tutto questo: opere ‘alte’ e opere ‘basse’ sono sullo stesso piano, come sempre sono state negli ultimi 100 anni di vita di Carpi”.

Il Palazzo dei Pio, simbolo della città, ha condiviso anche i momenti più difficili e dolorosi di questo secolo, non ultimo il terremoto che l’ha colpita nel 2012: eventi luttuosi ai quali la popolazione, l’amministrazione civica e la direzione del Museo hanno saputo reagire. La ricostruzione non si è limitata così a risanare i danni, ma è divenuta occasione per accurate indagini diagnostiche e approfondite ricerche storico-artistiche sull’edificio, a seguito delle quali si sono risanati apparati decorativi e affreschi e sono stati ripensati i percorsi interni di visita, individuati anche grazie a letture degli spazi artistici e dell’architettura rese possibili dai lavori di restauro.

“Compiere 100 anni per un Museo non è un traguardo banale e, oggi soprattutto, non deve essere considerato alla stregua di un ‘compleanno’, diventando un momento di sterile festeggiamento. Può e deve essere invece – dice la Direttrice Rossi – un’occasione per riflettere su cosa sono i Musei oggi, cosa dovrebbero essere e cosa potranno e/o dovranno diventare, non in astratto, ma nella realtà concreta in cui sono inseriti, nelle comunità (quella locale e quella globale) di cui sono parte”.

“Il Palazzo dei Pio torna dunque oggi alla comunità con un percorso museale di grande fascino e prestigio, diventando non solo un sempre più importante biglietto da visita della città, ma anche un contenitore di iniziative culturali al servizio di Carpi. Un luogo importante che intendiamo valorizzare – conclude Campedelli – ancor di più: anche per questo abbiamo riavviato l’iter di acquisizione del Torrione degli Spagnoli dal Demanio dello Stato, puntando sul suo restauro per poter ampliare gli spazi espositivi e per poter mettere a disposizione della città e dei visitatori le sue sale ed i preziosi affreschi che contiene”.

 

















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