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Coldiretti Modena: trasparenza e tipicità per salvare le nostre imprese

Antonio-Maria-CiriDopo il comprensorio di Mirandola, continua il confronto di Coldiretti Modena con la base associativa. Oltre 200 i soci che nei giorni scorsi hanno incontrato i vertici dell’Organizzazione nelle riunioni di Limidi e Formigine in rappresentanza delle oltre 800 aziende che fanno capo all’Organizzazione nei comprensori di Carpi e Sassuolo.

Gli incontri hanno rappresentato l’occasione per la presentazione del neodirettore della Coldiretti modenese, Antonio Maria Ciri, che ha incontrato per la prima volta gli imprenditori locali. “E’ sempre stimolante conoscere nuovi territori e nuove realtà imprenditoriali – ha detto Ciri. Sono sfide impegnative che, tuttavia, affronterò con l’obiettivo che anima la nostra Organizzazione da nord a sud, senza distinzioni: creare le condizioni per esaltare la dignità delle nostre imprese agricole.”

“Alle nostre aziende servono fatti concreti e risposte rapide. Non possiamo più permetterci il lusso – ha sottolineato il Presidente di Coldiretti Modena, Francesco Vincenzi – di perdere tempo e risorse per sostenere sistemi contorti e torbidi che hanno solo scopo di mantenere lo status quo a vantaggio di pochi fortunati. E’ per questo – ha continuato Vincenzi – che Coldiretti è da anni in prima linea nella difesa del Made In Italy: perché sa che solo con la chiarezza e la trasparenza è possibile restituire alle imprese il posto che gli spetta nel panorama economico del Paese. Solo questo è il motivo che ci fa impegnare nella vicenda Consorzio del Parmigiano Reggiano”.

“Coldiretti – ha concluso il Direttore Ciri – non è contro qualcuno per preconcetto ma è per i soci e per le imprese. Non può tacere, quindi, di fronte a certe recenti affermazioni, a dir poco ambigue, di chi accoglie con favore quelli che a ben vedere sembrano proprio i primi passi verso l’industrializzazione del Parmigiano. La nostra sfida si vince solo puntando sul legame con il territorio e sulla valorizzazione delle identità, non possiamo lasciarci scippare uno dei prodotti principi del nostro agroalimentare simbolo dell’alta professionalità, della tradizione e della cultura delle nostre terre.”

 

 
















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