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Alla Delfini di Modena la Grande Guerra: mostra e voci della storia

ph_AlessandroScillitaniQuattro incontri pubblici e una mostra alla biblioteca Delfini di corso Canalgrande 103 per rievocare un evento che ha sconvolto l’Europa e il mondo. Per contribuire a comprendere uno degli eventi piĆ¹ distruttivi della storia umana, le Biblioteche comunali affronteranno il centenario della Grande Guerra con quattro incontri con scrittori e storici e una mostra originale dā€™immagini e documenti d’epoca.

Le iniziative prendono il via alla Delfini sabato 21 febbraio, quando si apre la mostra ā€œTra realtĆ  e propaganda. La guerra che cambiĆ² il mondo nelle immagini e nei documentiā€ e in cui si svolge alle 18 il primo incontro. Protagonista, intervistato dalla giornalista Giulia Bondi, ĆØ lo scrittore e inviato del quotidiano ā€œLa Repubblicaā€ Paolo Rumiz (immagine).Ā Nellā€™appuntamento intitolato ā€œDalle trincee della Grande Guerra allā€™Europa (incompiuta) di oggiā€, Rumiz presenta il suo libroā€Come cavalli che dormono in piediā€ (Feltrinelli 2014), un appassionato ed emozionante reportage dalla Galizia polacca e ucraina, sulle tracce degli italiani del Trentino, della Venezia Giulia e dell’Istria che combatterono per l’Impero austro ungarico. Un’occasione per dare voce a una storia finora censurata e riscoprire comuni radici europee da parte di popoli che si sono combattuti per secoli. Ma anche per cogliere nei conflitti recenti e attuali (Balcani anni ’90 e ora in Ucraina) le cause prime di un’instabilitĆ  che trae origine proprio nella prima Guerra Mondiale.

La mostra, che sarĆ  visitabile gratuitamente fino al 31 marzo, presenta una selezione dā€™immagini fotografiche, illustrazioni, documenti storici e personali che consentono di compiere un percorso curioso ed emozionante nella Grande Guerra e, soprattutto, di rievocare il clima in cui vissero soldati e cittadini per quattro anni.

Dopo quello di sabato con Paolo Rumiz, i successivi incontri sono in programma, sempre alle 18 e sempre aperti a tutti, martedƬ 24 febbraio (Fabio Todero: ā€œLa letteratura racconta la guerra: soldati e letterati al fronteā€); martedƬ 10 marzo (Fabio Montella: ā€œLa ā€˜retroviaā€™ sconvolta: Modena nella Grande Guerraā€); e venerdƬ 20 marzo (Emilio Gentile: ā€œIntervista sulla Grande Guerra: fine della vecchia Europa e nascita di un nuovo ordineā€).

Gli appuntamenti rientrano nel ciclo ā€œVoci della Storiaā€, a cura delle Biblioteche comunali e dellā€™Istituto Storico di Modena, che si propone di divulgare la storia a un pubblico ampio di non specialisti, per riscoprire la memoria collettiva e favorire maggiore consapevolezza sulle radici dell’attualitĆ . Al progetto del 2015 hanno collaborato il Museo della Figurina, la Biblioteca Poletti e i Musei civici.

Le iniziative si svolgono nellā€™ambito del programma cittadino dedicata al ricordo della Prima guerra mondiale promosso dal Comitato per la Memoria e le Celebrazioni del Comune di Modena e dal Comitato modenese per la commemorazione del centenario della Grande Guerra, di cui fanno parte Comune, Provincia e Prefettura di Modena e Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, con il contributo di Banca Popolare dell’Emilia Romagna.

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MOSTRA ā€œTRA REALTƀ E PROPAGANDAā€

Da sabato 21 febbraio al 31 marzo nella biblioteca di corso Canalgrande in esposizione foto dā€™epoca, illustrazioni, documenti storici e personali della Prima guerra mondiale

Cā€™ĆØ anche la mostra ā€œTra realtĆ  e propaganda. La guerra che cambiĆ² il mondo nelle immagini e nei documentiā€ (alla biblioteca Delfini dal 21 febbraio al 31 marzo) tra le iniziative del ciclo ā€œVoci della Storiaā€, a cura delle Biblioteche comunali e dellā€™Istituto Storico di Modena, in collaborazione con il Museo della Figurina, la Biblioteca Poletti e i Musei civici. La struttura della mostra ĆØ stata progettata per favorirne la fruizione sia da parte dei ragazzi che degli adulti, e sono possibili visite guidate per scolaresche e gruppi di almeno cinque adulti (per informazioni e prenotazioni tel. 059.2032797 – giuseppe.marano@comune.modena.it).

La prima sezione della mostra, costituita da sei pannelli, espone alcune serie dā€™immagini (illustrazioni satiriche, francobolli, figurine da collezionismo) utilizzate dagli Stati coinvolti nella guerra a fini di propaganda politica, raccolta di fondi, presentazione di episodi bellici e protagonisti del conflitto. Nelle figurine, i calendari, le cartoline dal fronte, i bolli chiudilettere venivano presentati episodi bellici, personaggi, slogan patriottici ricorrendo all’inventiva e alla mano di artisti rinomati di inizio secolo, e quindi immesse nei circuiti della comunicazione sociale, sia da istituzioni statali per promuovere il consenso popolare alla guerra, che da aziende piĆ¹ o meno importanti a fini piĆ¹ concretamente commerciali e pubblicitari.

La seconda sezione, costituita da 10 teche, presenta immagini dā€™epoca dei campi di battaglia, insieme a oggetti personali di soldati italiani e a documenti delle Forze Armate.

Il filo conduttore della mostra, spiegano gli organizzatori, ĆØ la rappresentazione pubblica e privata della guerra. A questo scopo, sono stati reperiti oggetti e documenti suggestivi, capaci di emozionare ma anche di far comprendere la durezza di un periodo storico drammatico. Ne ĆØ emersa una narrazione avvincente: nell’accostare le foto ufficiali del Regio Esercito ai diari di soldati, i giornali satirici e patriottardi a quelli pubblicati nelle trincee. Ne emerge, concludono i curatori, un quadro mosso, capace di creare un controcanto fra storia pubblica e storie personali. La rappresentazione propagandistica ed edulcorata della guerra viene cosƬ messa a confronto con la tragica realtĆ  quotidiana della vita dei cittadini-soldati.

Anche la mostra alla Delfini rientra nel programma cittadino dedicata al ricordo della Prima guerra mondiale promosso dal Comitato per la Memoria e le Celebrazioni del Comune di Modena e dal Comitato modenese per la commemorazione del centenario della Grande Guerra, di cui fanno parte Comune, Provincia e Prefettura di Modena e Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, con il contributo di Banca Popolare dell’Emilia Romagna.
















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