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La comunità di Salvaterra in festa per Alberto Debbi

Alberto-DebbiMartedì sera l’Unità Pastorale di Casalgrande e Salvaterra ha festeggiato l’ammissione tra i candidati all’Ordine Sacro di Alberto Debbi, nato e cresciuto a Salvaterra.

Nella giornata che la Chiesa dedica alla memoria di San Giovanni Paolo II, Alberto ha confermato davanti al Vescovo di Reggio Emilia e Guastalla, mons. Massimo Camisasca, la sua volontà di portare a termine la preparazione per diventare sacerdote.

Il rito, alla presenza di parenti, amici e numerosi sacerdoti della diocesi, ha avuto luogo nella chiesa di Salvaterra, dove Alberto, oggi trentanovenne, è cresciuto nella fede e dove, tre anni fa, ha maturato la decisione di intraprendere il cammino sacerdotale.

“Una chiamata in età matura – ha detto il Vescovo nell’omelia – che ha consentito ad Alberto di vivere una vita precedente ricca di esperienze, che non deve essere dimenticata, perché fa parte del piano di Dio”.

Alberto Debbi, infatti, prima di scegliere la strada del sacerdozio, ha studiato medicina e si è specializzato in pneumologia, ha lavorato per dieci anni negli ospedali di Scandiano e Sassuolo, dove “ha incominciato ad imparare a curvarsi sul dolore e la povertà dell’uomo” – ha sottolineato il monsignor Camisasca.

Una vita davvero ricca di esperienze la sua a cominciare dalla passione per la montagna, che lo ha portato a scalare importanti vette e a diventare volontario del soccorso alpino, con base a Castelnovo né Monti. Non sono poi mancate tante amicizie e anche una fidanzata, la pratica del tennis e le esibizioni teatrali oltre all’impegno come educatore di gruppi giovanili, all’ombra della parrocchia.

In questo momento di gioia, tutta la comunità di Salvaterra si è stretta intorno ad lui. “Una comunità da cui nasce una vocazione religiosa – ha voluto sottolineare il Vescovo – è una comunità viva, una comunità che prega.  E come la comunità prega per lui, Alberto dovrà pregare per la comunità, così le loro vite rimarranno interconnesse, anche se la sua missione lo porterà lontano ”.

E proprio questa vicinanza Alberto ha sempre sentito in questi anni. “Devo molto a questa comunità – ha detto commosso – ed ho sempre sentito il sostegno di tutti in modo forte, come durante questa celebrazione”.

Dopo la santa messa, la festa è continuata, con un rinfresco ,nell’Oratorio di Salvaterra dedicato a Giovanni Paolo II.
















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