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L’Osservatorio Geofisico di Unimore in merito al caldo anomalo di questi giorni

Meteo_cielo_soleVenti di föhn hanno portato nella giornata di oggi 11 gennaio 2015 temperature straordinariamente elevate a Modena ed a Reggio Emilia. A rilevarlo è l’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” DIEF di Unimore – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.

Puntuale, e previsto, l’episodio di föhn appenninico è stato accompagnato da temperature oltremodo miti, addirittura primaverili, nelle stazioni di rilevamento dell’Osservatorio Geofisico universitario.

Il sentore – spiega l’esperto Luca Lombrososi è avuto in mattinata, quando già in Romagna si erano avute temperature, all’alba, di 14-15°C, più tipiche di mattinate di giugno piuttosto che di gennaio. Poi, via via il föhn ha fatto irruzione a Bologna, quindi a Modena est, con una curiosa situazione attorno alle 11.00, che vedeva 17°C alla stazione di rilevazione del Campus universitario DIEF e soli 8°C in centro presso la stazione storica del centro in Piazza Roma, così come a Reggio Emilia. La dinamica del vento ha portato successivamente un repentino sbalzo a 18°C circa a Reggio Emilia attorno a mezzogiorno”.

Alle 13.30 anche l’intera città di Modena ha visto entrare raffiche di vento a 57 km/h con la temperature salite nel frattempo a massime di  17.6°C in Piazza Roma, a 19.9°C al Campus DIEF e 18.9°C a Reggio Emilia presso il Campus universitario San Lazzaro. Alle 15 poi a Reggio Emilia il föhn è cessato e le temperature sono ridisce a 10.9°C

Resta imbattuto il record di caldo di gennaio di +22.4°C nella stazione storica dell’Osservatorio Geofisico universitario di Modena posta sul torrione orientale del Palazzo Ducale, rilevata il 19 gennaio 2007 e anche quello di +19.4°C del 18 gennaio 2000. Il caldo odierno comunque si colloca a livello dei record assoluti registrati fino a tutto il XX secolo.

Il föhn, vento caldo discendente dal versante sottovento di una catena montuosa, in questo caso l’Appennino, – chiarisce il meteorologo dell’Osservatorio Geofisico universitario di Modena Luca Lombroso –  non è di per se un fenomeno nuovo per le nostre zone. Era citato perfino da Domenico Ragona, Direttore dell’Osservatorio dal 1862 al 1892. Quello che invece è una novità è la facilità con cui, negli ultimi anni, porta temperature primaverili in pieno inverno”.

Previsione. Considerato il caldo di oggi che, in parte, proseguirà domani martedì 12 gennaio, è ovvio che con l’arrivo, previsto da metà settimana, di masse d’aria fredde – secondo l’Osservatorio Geofisico universitario Unimore – si avvertirà, nei prossimi giorni, un notevole sbalzo termico, soprattutto in montagna. Arriverà, infatti, aria di origine artica, che di fatto non farà altro che riportare le temperature a valori tipici dell’inverno. “Neve? Presto – conclude Luca Lombrosoper fornire previsioni al riguardo. La vera notizia non è l’eventualità della neve, bensì il fatto che la neve a gennaio, in Appennino, invece di arrivare se ne è andata”.
















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