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Al via la campagna regionale per la donazione di gameti

neonatoL’invito è semplice e chiaro: “Il tuo dono, la loro felicità. Aiuta un’altra coppia ad avere un figlio”. È lo slogan scelto per la campagna informativa e di sensibilizzazione a cura del Servizio sanitario regionale dell’Emilia-Romagna per incentivare la donazione di gameti sia maschili (spermatozoi) che femminili (ovociti). La fecondazione eterologa, tecnica di procreazione medicalmente assistita (Pma) cui si ricorre quando uno dei due genitori ha problemi di sterilità, implica l’impiego del gamete di una terza persona, il donatore.

Come ha sottolineato l’Assessore regionale alle Politiche per la Salute, Sergio Venturi, il ricorso alla fecondazione eterologa è un diritto che il Servizio Sanitario Regionale si sta impegnando a rendere sempre più esigibile e in quest’ottica viene promossa la donazione dei gameti attraverso una campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica.

Positivo il commento di Giovanni Basttista La Sala, Direttore della SC. Di Ostetricia e Ginecologia e del Centro per la Procreazione Medicalmente Assistita dell’Azienda ospedaliera Irccs di Reggio Emilia, inserito tra i centri di riferimento regionale: “Siamo pronti ad accogliere le donazioni di ovociti e spermatozoi che finalmente consentiranno di dare risposta alle tante coppie in attesa di fecondazione eterologa. Al 30 settembre 2016 erano 63 le coppie ritenute idonee a ricevere la donazione e 274 quelle in attesa di consulenza”.

La campagna del Servizio sanitario regionale informa su chi può donare, su come diventare donatore o donatrice e ribadisce come la donazione dei gameti sia gratuita e anonima. Tutti gli accertamenti, le visite e gli esami a cui saranno sottoposti i donatori, infatti, sono gratuiti. Se dipendente, chi dona avrà diritto a permessi retribuiti: si applicano per analogia le disposizioni sulla donazione del sangue e del midollo osseo. Per informazioni: www.iltuodonolalorofelicita.it

 

La legislazione in materia.

Fino al 2004 in Italia era possibile accedere alla fecondazione eterologa nelle strutture sanitarie private. La legge 40/2004 ha vietato il ricorso a questa tecnica, fino a quando la Corte Costituzionale (la sentenza è la 162 del 9/2014) ha dichiarato incostituzionale il divieto riaprendo le porte all’Eterologa anche in Italia. Dopo 10 anni di sospensione si è ripartiti da zero con il problema del reperimento dei gameti e, in particolare, degli ovociti.

La Regione Emilia-Romagna ha recepito, con la delibera 1487 del 2014, il documento della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome del 4/9/2014 in materia di fecondazione eterologa, determinando i criteri di accesso alle procedure di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo e i requisiti autorizzativi dei Centri che svolgono tale attività in Emilia-Romagna.

 

I requisiti.

La donazione di gameti in Italia è consentita ai soggetti di sesso maschile di età non inferiore ai 18 anni e non superiore ai 40 anni, e ai soggetti di sesso femminile di età non inferiore ai 20 anni e non superiore ai 35 anni. I donatori sono esentati dalla compartecipazione alla spesa per gli esami e le visite inerenti la valutazione di idoneità alla donazione, “in analogia con quanto previsto per la donazione di altre cellule, organi o tessuti”.

La donazione degli ovociti richiede una stimolazione ovarica a base di ormoni, con monitoraggio e recupero degli ovociti. Comporta quindi, a differenza della donazione di gameti maschili, più semplice, un disagio maggiore e più accessi alla struttura sanitaria, elemento critico per le donne lavoratrici. In analogia con la parte maschile si possono candidare alla donazione donne che “in modo spontaneo e altruistico” decidono di donare i propri gameti e non si stanno sottoponendo a loro volta a un trattamento di fecondazione assistita; donne che si stanno sottoponendo a un trattamento di fecondazione assistita. Infine, donne che hanno congelato i propri ovociti in passato e, non volendo utilizzarli, decidono di donarli.

La donna può sottoporsi a procedura di fecondazione assistita entro il compimento del 43°anno d’età, per un numero massimo di 3 cicli di trattamento.

 

Il centro di Pma del Santa Maria Nuova di Reggio Emilia.

Il Centro di Procreazione Medicalmente Assistita) dell’Arcispedale S. Maria Nuova di Reggio Emilia è una struttura di III livello accreditata dalla Regione Emilia Romagna.
I suoi servizi includono:

l’iter diagnostico femminile e maschile;
le terapie mediche e chirurgiche della sterilità femminile e maschile;
l’induzione della ovulazione (IO);
l’induzione della crescita follicolare multipla (ICFM);
il monitoraggio della IO e della ICFM;
il prelievo ovocitario;
l’inseminazione in vitro degli ovociti con le tecniche FIVET e ICSI/FIVET;
il prelievo chirurgico degli spermatozoi tramite agoaspirato testicolare (TEsticular Sperm Aspiration o TESA) e biopsia testicolare (TEsticular Sperm Extraction o TESE);
il trasferimento in utero degli embrioni;
congelamento di ovociti per PMA omologa;
consulenza riproduttiva e preservazione della fertilità femminile;
il congelamento di embrioni;
il congelamento di spermatozoi presso la Banca del Seme per la preservazione della fertilità maschile, anche in pazienti con infezione da HIV/HCV;
l’analisi dell’ovocita con microscopio a luce polarizzata per la visualizzazione del fuso meiotico (PolScope);
la selezione morfologica degli spermatozoi ad elevato ingrandimento (MSOME, Motile Sperm Organellar Morphology Examination) per la iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo (IMSI, Intracytoplasmic Morphologically elected Sperm Injection);
il Progetto Multidisciplinare di PMA e Genitorialità Responsabile per le coppie con infezione da HIV/HCV;
un Servizio di Psicologia Clinica per le coppie che desiderano avere colloqui di consulenza psicologica e/o di sostegno psicologico;
consulenze andrologiche per problematiche di infertilità maschile.
















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