Proseguirà fino alla fine dell’anno scolastico la sperimentazione avviata lo scorso novembre dal Comune di Reggio in accordo con Ausl, Cir-Food, parrocchia del Buon Pastore e sei scuole per contrastare lo spreco alimentare. Visti gli ottimi risultati ottenuti nel periodo di prova e valutazione del progetto, la giunta comunale ha dato il via libera all’estensione dell’iniziativa che permette di recuperare le eccedenze alimentari delle mense scolastiche per destinarle a soggetti o famiglie in difficoltà.
L’accordo prevede che gli alimenti non consumati negli Istituti di primo grado Bergonzi, Calvino, Don Milani, King, Pezzani e San Giovanni Bosco vengano ritirati dai volontari della parrocchia Buon Pastore per essere messi a disposizione di persone in stato di difficoltà o indigenza che si rivolgono al centro di distribuzione organizzato presso i locali della stessa parrocchia. Il cibo, ancora salubre e quindi pienamente edibile, vive quindi di una ‘seconda vita’ perché, refrigerato e stoccato viene ceduto gratuitamente a cittadini bisognosi di un pasto. La disponibilità del cibo avanzato nelle mense ha permesso, durante il periodo di sperimentazione, di allargare il bacino dei soggetti beneficiari di questo importante aiuto e di offrire anche alimenti, quali pesce e verdura, che solitamente le persone in difficoltà faticano a introdurre nella loro dieta alimentare.
Il progetto è stato elaborato dal Comune di Reggio in seguito alla recente approvazione da parte del governo della legge 166 riguardante il recupero delle eccedenze alimentari e la donazione e distribuzione delle rimanenze di prodotti alimentari.
“Abbiamo voluto approfittare subito dell’opportunità offerta dalla legge e siamo lieti oggi di poter estendere la sperimentazione fino alla fine dell’anno scolastico – dice l’assessore comunale all’Educazione Raffaella Curioni – Sia perché con questo progetto possiamo sostenere un punto di distribuzione di pasti per famiglie in difficoltà, sia perché al contempo svolgiamo un’importante azione di sensibilizzazione e formazione dei bambini e delle loro famiglie rispetto alla lotta allo spreco alimentare e ai valori della sostenibilità e solidarietà. È anche su questi temi che la scuola diventa luogo strategico di educazione e di responsabilizzazione sui problemi collettivi”.