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Morto il pittore bolognese Wolfango, tra gli ultimi grandi del ‘900

E’ morto nella notte a 90 anni il pittore bolognese Wolfango Peretti Poggi, uno degli ultimi grandi del ‘900. A Palazzo d’Accursio il 17 gennaio dalle 14 alle 18,30 sarà allestita la camera ardente. I funerali saranno in forma privata.

“Wolfango è stato un pittore straordinario, che amava descrivere la vita attraverso le immagini del quotidiano e del conosciuto. Bologna è stata il suo mondo e la sua casa, anche per questo la nostra comunità lo saluta con gratitudine e abbraccia con affetto la sua famiglia”. Il sindaco di Bologna, Virginio Merola, ricorda così il pittore la cui attività è legata profondamente anche a Palazzo d’Accursio, che nella Sala stampa “Luca Savonuzzi” ospita “Il cassetto”, opera “che Wolfango ha voluto donare alla nostra comunità”, aggiunge il Sindaco. Proprio in Sala stampa domani, martedì 17 gennaio, dalle 14 alle 18.30, sarà ospitata la camera ardente di Wolfango.

Nel corso della sua lunga vita Wolfango ha dato prova di indiscutibili qualità immaginifiche e grafiche ed è stato molto apprezzato sia per la sua attività di illustratore di testi letterari che per la mirabile qualità dei suoi dipinti, opere di grande originalità, così originali da non poter essere iscritte in nessuna corrente pittorica, né paragonate a quelle di altri. In occasione del suo 90esimo compleanno, il Comune di Bologna gli ha rivolto un omaggio, allestendo nella Sala Ottagonale di Palazzo d’Accursio la mostra “Le Quattro Stagioni. Concerto per frutta e verdura”, chiusa proprio l’8 gennaio scorso, che raccoglieva quattro grandi nature morte raffiguranti fiori, frutta, verdura e insetti. Un piccolo e prezioso viaggio nell’opera di un pittore straordinario. Le sue nature morte di grandi dimensioni e di incredibile efficacia, portano alla ribalta gli oggetti che riempiono i giorni di ciascuno di noi e raccontano le nostre abitudini, il nostro quotidiano e la nostra complessità. E’ così anche ne “Il cassetto”, un gigantesco lavoro da cui è impossibile staccare gli occhi, di cui mai si finisce di scoprire il mistero.
















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