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Vignola: il Sindaco Mauro Smeraldi a seguito al Consiglio Comunale dello scorso 28 gennaio

Per raccogliere le idee in questo momento difficile, ho speso la giornata di domenica a Montecreto, dove conservo amici veri, con i quali riesco a confrontarmi, pure nella diversità delle idee politiche, con grande amicizia e serenità.
Oggi sono invece di nuovo a Vignola, per la gestione degli affari correnti, quindi nel pomeriggio mi recherò in Prefettura, dove dovremmo apprendere quali saranno il percorso e i tempi dell’arrivo del commissario a Vignola.
Dopo aver salutato nella giornata di venerdì i dipendenti del Comune, oggi mi sono recato a fare lo stesso negli uffici dell’Unione Terre di Castelli e in quelli della Polizia Municipale. A
questo proposito devo aggiungere alle tante cose dette in questi giorni che sono anche molto amareggiato dal fatto che durante la seduta del Consiglio Comunale di sabato mattina, dopo
che io ho nuovamente ringraziato i dipendenti, anche taluni tra gli altri ex esponenti della maggioranza nella circostanza abbiano ritenuto di dover fare altrettanto, taluni che invece in questi anni non hanno perso occasione per denigrare i dipendenti pubblici, giudicandoli soprattutto sulla base di pregiudizi politici. Altre balle.
Dopo che questa crisi voluta e causata da Vignola Per Tutti è giunta al suo termine, devo ammettere che se devo trovare un lato positivo questo è certamente il fatto di non dovere più
affrontare le pressioni e le minacce (di far cadere la maggioranza) che da questa lista sono ripetutamente arrivate, non per proporre e portare avanti idee per la città, ma solo per cacciare persone, tagliare teste, stralciare progetti, continuare a fare opposizione anche quando si era arrivati invece a ricoprire il ruolo di chi deve affrontare le responsabilità dell’amministrazione comunale. Una vera incapacità di amministrare e una profonda ignoranza
del proprio ruolo di pubblici amministratori.
Nei giorni scorsi qua e là voci infondate si sono lanciate nel fantasticare su chissà quali mirabolanti promesse io avrei fatto al Partito Democratico perché venisse in soccorso del Sindaco: lusinghe, poltrone, favori. Io il Partito Democratico l’ho incontrato due volte in questi giorni: giovedì mattina, quando i consiglieri Clò, Pesci e Gasparini sono venuti a chiedere informazioni sulla crisi in atto e venerdì mattina, quando i Consiglieri Clò e Zagnoni sono venuti a riferire quando deciso dal loro direttivo e a chiedere le dimissioni del Sindaco, richiesta che non ho mai pensato di assecondare. Nessuna trattativa, nessun accordo, nessun inciucio.
Invece è stato il Presidente del Consiglio Comunale che già dopo l’estate era andato a cercare il Partito Democratico per organizzare già allora la caduta del Sindaco, proponendo di far passare una mozione di sfiducia. La richiesta fu allora respinta. Oggi invece gli uni e gli altri hanno scelto il mezzo meno trasparente e più ambiguo per far terminare questa esperienza, le
dimissioni in massa, un mezzo che non richiede di mettere nero su bianco quali siano lemotivazioni di questo gesto (come invece  sarebbe stato con la mozione di sfiducia), così che i
cittadini possano sapere e giudicare. Ecco quindi il vero accordo, il vero inciucio che adesso è lì, evidente, sotto agli occhi di tutti, senza che i cittadini ne sapessero qualcosa.
Mauro Smeraldi
















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