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CRIBIS: imprese emiliane al terzo posto per affidabilità commerciale

Le imprese emiliano romagnole sono tra le più affidabili d’Italia. L’Emilia Romagna infatti è una delle regioni italiane con la maggior concentrazione di Cribis prime company, ovvero di imprese a cui CRIBIS riconosce il massimo livello di affidabilità dal punto di vista delle relazioni commerciali. Con una percentuale dell’11,61% la Regione si posiziona al terzo posto nella speciale graduatoria delle eccellenze italiane, alle spalle di Trentino Alto Adige (14,83%) e Veneto (11,73%).

Le performance della Regione sono inoltre nettamente migliori di quelle della media italiana, pari al 7,60%. Un buon segnale per le realtà imprenditoriali locali che stanno cercando di superare la crisi economica, proponendosi come partner ideali per fare affari e far crescere il proprio business. Le imprese con il più grande grado di affidabilità sono localizzate a Ravenna, fondate prima del 1951, di grandi dimensioni e operanti nel settore dei servizi finanziari. Meno sicure commercialmente invece le realtà di piccole dimensioni, localizzate a Modena, attive nel settore dell’edilizia e fondate dal 2011 ad oggi.

E’ questo in sintesi quanto emerge dall’Analisi sulle CRIBIS Prime Company emiliano romagnole realizzata da CRIBIS, la società del Gruppo CRIF specializzata nella business information. Nello specifico, il totale delle ditte individuali e società attive in Italia sono state classificate da CRIBIS sulla base della probabilità di generare insoluti commerciali nei 12 mesi successivi al momento della rilevazione, attraverso un modello originale che si basa su numerose variabili quali indici di bilancio, esperienze di pagamento, informazioni pregiudizievoli oltre, ovviamente, a informazioni anagrafiche e sulla forma giuridica, area geografica di appartenenza, dimensione e anzianità aziendale.

Nonostante le buone notizie dalle imprese emiliane, rimane ancora però un gap negativo rispetto al 2008, quando la percentuale di CRIBIS prime company era del 16,55%.

Entrando nel dettaglio provinciale, Ravenna si colloca al primo posto in Regione con il 15,30% di aziende CRIBIS Prime Company sul totale delle sue imprese. Seguono nella speciale graduatoria Forlì-Cesena (12,55%), Parma (11,67%), Reggio Emilia (11,60%), Piacenza (11,36%), Ferrara (11,02%), Rimini (10,94%), Bologna (10,89%) e Modena (10,83%).

A livello settoriale  è il comparto dei servizi finanziari a goder di maggior salute e ad avere la maggior percentuale (24,15%) di aziende CRIBIS Prime company sul totale delle aziende che lo compongono. Seguono l’agricoltura con il 19,15% e l’industria con il 16,06%. Situazione opposta per quanto riguarda l’edilizia e dei trasporti che precipitano al 3,22% e al 4,00%.

E’ invece la categoria delle grandi imprese che ad avere la maggior incidenza di imprese best partner commerciali con una percentuale del 55,18%. Situazione opposta per le piccole imprese con una percentuale che scende al 10,2%. Le small e le medie imprese rispettivamente invece hanno una quota del 32,32% e del 51,95%.

“I dati relativi al nostro Osservatorio CRIBIS Prime Company mostrano finalmente alcuni spiragli di ripresa per le imprese emiliane” – commenta Marco Preti, Amministratore Delegato di CRIBIS -. “Il trend che emerge da questi ultimi anni e dall’anno appena concluso ci fanno ben sperare, anche perché trovano conferma anche nei dati sui pagamenti, la fotografia più aggiornata e “fresca” dello stato di salute delle aziende, che mostrano una riduzione dei ritardi gravi e un aumento della puntualità nel corso degli ultimi anni.

Questo miglioramento non deve però fare abbassare la guardia. Rispetto al 2009, prima della crisi, infatti la percentuale dei best partner commerciali è ancora bassa e rimane ancora tanto il lavoro da fare. Quindi che cosa fare? Continuare a investire nella gestione del credito commerciale e sapere individuare i clienti e i partner su cui investire di più, anche da un punto di vista dell’affidabilità finanziaria. In questi anni le aziende che hanno raccolto i risultati migliori e che si sono difese efficacemente da fallimenti, insoluti e ritardi nei pagamenti sono quelle che hanno saputo fare queste due cose, investendo in procedure e strumenti per migliorare la propria gestione del credito e il proprio cash management e sapendo intercettare contemporaneamente le nuove opportunità” – conclude Preti.

Approfondendo l’analisi sulla base dell’anzianità è la classe fondata prima del 1951 ad avere una percentuale (43,22%) maggiore di imprese altamente affidabili sul totale delle aziende che la costituiscono. Decisamente meno sicure negli affari le imprese nate tra il 2011 e il 2016, che vedono una percentuale di affidabilità calare a quota 1,24%.
















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