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La Guardia di Finanza di Sassuolo scopre una finta associazione sportiva dilettantistica. Accertata evasione per 300mila euro e lavoro nero

I finanzieri della Guardia di Finanza di Sassuolo hanno eseguito una articolata attività ispettiva nei confronti di una palestra che, sotto le “mentite spoglie” di A.S.D., in realtà nascondeva una vera e propria attività commerciale con ingente fatturato e impiego di manodopera in nero.
I riscontri eseguiti hanno consentito di recuperare a tassazione un imponibile occultato all’erario per oltre 250 mila euro ed accertare violazioni all’IVA per oltre 50 mila euro. Inoltre, è stata riscontrata la presenza di 5 lavoratori completamente “in nero”, per i quali è stata comminata una maxi sanzione pari a 30 mila euro.
Gli accertamenti condotti dalle Fiamme Gialle sassolesi, che rientrano nella più ampia attività di contrasto all’economia sommersa nella duplice forma dell’evasione totale e dello sfruttamento della manodopera irregolare o “in nero”, hanno dimostrato come l’ente in questione, al contrario delle finalità non lucrative formalmente espresse nello statuto (volte al libero associazionismo e al conseguimento di fini comuni degli asseriti soci), che gli avevano garantito di beneficiare (indebitamente) del regime tributario di favore previsto per il cd. “terzo settore”, di fatto si occupava a tempo pieno di attività finalizzata esclusivamente al profitto.
Proprio i presunti “soci” di tale ASD sono stati i primi a rimanere sorpresi di fronte alla scoperta di essere stati inquadrati, a loro insaputa, quali associati della palestra in questione mentre credevano di frequentare normalmente una struttura come semplici clienti.
La totale assenza dei requisiti relativi alla partecipazione alla vita e alla gestione dell’associazione da parte dei soci, il mancato rispetto del principio di democraticità interna a vantaggio di una gestione imprenditoriale, la mancanza di validità delle assemblee, hanno comportato il disconoscimento della natura associativa e non lucrativa della palestra e l’inquadramento della stessa nell’alveo delle imprese commerciali, con il conseguente assoggettamento alle vigenti disposizioni normative in materia fiscale e tributaria.

L’attività di servizio posta in essere, quale strumento di contrasto ai fenomeni generali di illegalità ed abusivismo commerciale ed in particolare a quelle forme di sleale concorrenza fiscale e contributiva praticate da soggetti che solo apparentemente e con sistemi artificiosi si presentano come enti non lucrativi, risponde, quale linea d’azione fondamentale nell’ambito delle funzioni di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, all’obiettivo di assicurare una concreta e diffusa tutela alle imprese ed ai cittadini onesti che operano nella piena e completa osservanza della legge, salvaguardando le reali forme associazionistiche e le attività a forte impatto sociale e territoriale con minima rilevanza economica.
















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