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Trattato UE-Canada: soddisfatto il Consorzio del Parmigiano Reggiano

Soddisfazione, da parte del Consorzio del Parmigiano Reggiano, per l’approvazione del trattato commerciale tra Unione Europea e Canada (Ceta).

“Non spetta a noi entrare nel merito complessivo dell’intesa Il vantaggio per i nostri produttori – sottolinea il presidente del Consorzio, Alessandro Bezzi – ma il buon esito per i nostri produttori si riscontra su due fattori, ovvero sul raddoppio della quota dei formaggi comunitari esportabilii e, a maggior ragione, sull’avvio di nuovi meccanismi di protezione rispetto alle imitazioni e alle contraffazioni”.

“Se si considera il fatto che il Canada sta già facendo segnare costanti e rilevanti aumenti delle importazioni di Parmigiano Reggiano (oltre il 12% nel 2016), è evidente – spiega Bezzi – che con la firma del trattato si potranno cogliere al meglio le opportunità commerciali che nel Paese nordamericano abbiamo costruito con forti azioni di comunicazione e, soprattutto, con accordi che hanno interessato le maggiori catene distributive canadesi”.

“Il trattato commerciale – osserva Bezzi – non interviene in modo del tutto restrittivo sulle produzioni canadesi che si ispirano alla Dop originale (con l’uso, ad esempio, della denominazione “parmesan”), ma vieta di associarle  ad elementi di “italian sounding” (il tricolore, città o monumenti italiani, ecc.) che risultano ingannevoli per i consumatori”.

“Questo passaggio – sottolinea il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano – assume una straordinaria rilevanza anche come precedente in vista dell’auspicabile ripresa dei negoziati Ttip con gli Stati Uniti, dove questi fenomeni sono diffusissimi (ben più che in Canada) e, ingannando i consumatori,  danneggiano i nostri produttori”.

“In questa fase – conclude Bezzi – era comunque assai improbabile ottenere di più, e in attesa di sviluppi degli accordi che incidano maggiormente sulla tutela delle denominazioni, grazie al lavoro impostato con gli esportatori e con le catene distributive riteniamo si aprano comunque migliori spazi per l’affermazione del Parmigiano Reggiano sul mercato canadese”.
















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