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Il governo taglia 250 milioni ai fondi per la Non Autosufficienza. Tullia Bevilacqua (Ugl Emilia-Romagna): “Fatto grave. Sotto attacco anche gli esodati”

Settimana decisiva sulle pensioni. Sul  tavolo governo-sindacati c’è la riforma del sistema di calcolo contributivo, i correttivi da apportare alla Legge Fornero, le novità  già contenute nella legge di bilancio  ad oggi  ancora in stand-by (Ape e lavoratori precoci ) e  si discute anche dei paventati possibili tagli al Fondo per la Non Autosufficienza.

“Sono da evitare a tutti i costi i tagli al Fondo nazionale per la non autosufficienza , uno strumento che ad oggi ha  fornito sostegno a persone con gravissima disabilità e ad anziani non autosufficienti al fine di favorirne una dignitosa permanenza presso il proprio domicilio. E non è accettabile che questo ennesimo taglio ai fondi per le persone più disagiate sia giustificato dal governo e in particolare dal ministero dell’Economia e delle Finanze dalle famigerate clausole di salvaguardia alle quali si devono assoggettare gli enti locali. Azzerata la promessa del Governo di incrementare il fondo sulla non autosufficienza con 260 milioni fino a  500 milioni annui. I tagli del governo incideranno sulla pelle delle famiglie che hanno al loro interno anziani non autosufficienti e disabili”: commenta Tullia Bevilacqua, segretario regionale del sindacato Ugl Emilia-Romagna.

I tempi per evitare il peggio sono abbastanza ristretti considerando che i decreti del governo dovrebbero essere adottati entro il 2 marzo   e il prossimo 21 febbraio ed è in programma una nuova riunione delle parti per dare seguito all’accordo stipulato lo scorso 28 settembre sulle pensioni.

“Lavoratori, pensionati, famiglie e disoccupati sono sfiniti dagli effetti della crisi in cui continuano a vivere dal 2011 a oggi, sia per le continue ‘manipolazioni’ di un sistema economico-fiscale-socio-lavorativo che ha saputo solo cancellare diritti e drenare risorse economiche del ceto medio nonché ridimensionare la sovranità del popolo”: aggiunge il   segretario regionale del’Ugl Tullia Bevilacqua.

Le stesse Regioni, chiamate ad attuare i livelli essenziali delle prestazioni assistenziali, si sono detti in forte disaccordo sulla possibilità che il governo riduca ulteriormente  le risorse.

Sul tavolo delle riforma pensionistica la posizione dell’Ugl è nota: necessario modificare l’anticipo pensionistico (il cosiddetto “Ape”) che sulla carta  innesca un meccanismo per cui si può andare in pensione tre anni prima, ma si è costretti a pagare l’anticipo con le proprie risorse pagando gli interessi alle banche.

“Il solito favore agli amici degli amici – scrive in una nota Tullia Bevilacqua –  Quanto alla riforma della legge Fornero si prende atto che ha creato dei grossi problemi a una grande fascia di lavoratori, pensionandi con le regole precedenti e rimasti bloccati in una specie di imbuto dal quale non riescono più  a uscire.  E le voci che parlano di un provvedimento che potrà salvaguardare solo 28.000 esodati dei 34.000 ancora in angosciante attesa  non fanno ben sperare”.
















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