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Fonderie Cooperative: i sindacati chiedono chiarimenti in difesa dell’ambiente e dell’occupazione

“E’ con forte disappunto, stupore e preoccupazione che apprendiamo a mezzo stampa della chiusura entro il 2022 dello stabilimento di Fonderie Cooperative sito a Modena in via Zarlati – affermano in una nota Fiom/Cgil Fim/Cisl e Uilm/Uil Modena –
Con disappunto, perché le organizzazioni sindacali, e dunque i lavoratori, sono stati totalmente esclusi e lasciati all’oscuro di questa decisione presa, a quanto pare di capire dai giornali, in una riunione tenutasi tra il sindaco, due assessori e la proprietà.
Con stupore, perché non più tardi di qualche settimane fa la proprietà stessa ci aveva illustrato un piano di sviluppo ed investimenti che, da un lato, assicurava di aver già risolto i problemi di inquinamento e impatto ambientale e, dall’altro, avrebbe dovuto conseguentemente garantire e, se possibile, addirittura ampliare il piano occupazionale nel prossimo futuro.
Con preoccupazione, perché, se dalla stampa si evince la perentoria certezza della chiusura dello stabilimento entro una data precisa, il 2022, non si dice nulla su quale alternativa si vuole mettere in campo per evitare di vedere 76 lavoratori buttati in mezzo ad una strada senza lavoro.
A scanso di equivoci, come organizzazioni sindacali chiariamo che riteniamo giuste le richieste degli abitanti del quartiere Madonnina di veder garantita la salubrità ambientale delle proprie residenze. Pertanto non è nostra intenzione opporci per principio ad una eventuale chiusura dell’attuale sede della Fonderia.
Tuttavia una tale soluzione è praticabile solo a patto che tale chiusura non significhi licenziamenti, ma trasferimento dello stabilimento in un luogo consono situato sempre all’interno del perimetro del comune di Modena.
Proprio perché una tale soluzione, se condivisa da azienda e istituzioni, non può essere messa in campo nel 2022 ma già ora, in quanto il trasferimento di una fonderia richiede tempi tecnici piuttosto lunghi, siamo a richiedere un incontro urgente con istituzioni competenti, sia provinciali che regionali, Arpa ed azienda per affrontare e risolvere il problema.
Siamo altresì a chiedere – concludono Fiom/Cgil Fim/Cisl e Uilm/Uil Modena – un incontro con il comitato dei residenti della Madonnina per poter condividere ed unire le ragioni dei residenti a quelle dei lavoratori e confrontare dati in loro possesso di cui non abbiamo mai avuto riscontro da Azienda e istituzioni”.
















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