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“Antipolvere” Stefano Arienti alla Galleria Civica di Modena

Inaugura sabato 25 marzo alle 18 “Antipolvere. Stefano Arienti” allestita nella Sala grande della Galleria Civica di Modena a Palazzo Santa Margherita in corso Canalgrande 103, dove sarà visitabile gratuitamente fino al 16 luglio.

La personale di Arienti, a cura di Daniele De Luigi e Serena Goldoni, copre 25 anni di attività di uno dei più noti e riconosciuti artisti italiani a livello internazionale, approfondendo in particolare l’originalità del suo modo di intendere la pratica del disegno e del suo approccio nei confronti di stili, tecniche e modelli.

Opere su carta e su supporti inconsueti come i grandi disegni realizzati su teli da cantiere, commissionati da istituzioni pubbliche, fondazioni private – ma anche aziende come Ermenegildo Zegna e Kartell – sono testimoni di un percorso di ricerca incessante in cui le immagini sono sottoposte a infiniti processi di studio e variazione: fotocopiate, ricalcate, tracciate con forature, intessute, disegnate in oro.

Il titolo della mostra, “Antipolvere”, si riferisce non solo al materiale – il telo antipolvere da ponteggio utilizzato in diversi dei lavori esposti – ma anche alla modalità di guardare al passato senza giudicarlo “polveroso”, rivisitandolo e rinnovandolo in continuazione senza alcun senso di soggezione o distanza. Questo atteggiamento riguarda il concetto di immagine nel suo complesso. Come afferma l’artista “viviamo in una specie di dittatura degli oggetti e di conseguenza delle immagini, e potrebbe sembrare che esse debbano solo essere consumate; invece possiamo tranquillamente entrare all’interno di esse, produrne di nuove e farle vivere diversamente, rendendole indipendenti dal passato ma anche da noi stessi”.

Tra le opere selezionate, due inediti realizzati nel 2017 con i quali Stefano Arienti propone un’interpretazione personale in chiave contemporanea della tradizione artistica italiana. La prima è un’opera concepita per il Museo Civico di Asola, paese natale dell’artista, e presentata in anteprima a Modena: un dittico ispirato alle ante d’organo dipinte dal Romanino per la cattedrale cittadina. La seconda è un’opera dedicata espressamente a Modena e realizzata grazie alla collaborazione con la Galleria Estense: Arienti ha voluto confrontarsi con l’altarolo di El Greco, uno dei capolavori conservati nel museo modenese, rendendo così omaggio alla modernità del maestro tardo rinascimentale.

In mostra, tra le altre opere, anche progetti in cui il pubblico diventa protagonista del processo artistico, come i grandi libri delle firme, o è invitato a una fruizione attiva dell’opera, come accade per “I nomi di Ciserano”, un ambiente composto da tappeti tinti di nero e cuscini decorati a mano, e per i libri fotocopia, veri e propri strumenti di lavoro che diventano volumi d’artista a disposizione dei visitatori.

Una raccolta di diversi cicli di immagini verrà inoltre proiettata in un ambiente personalizzato in maniera originale dall’artista mentre nel chiostro di Palazzo Santa Margherita campeggerà “Carota selvatica”, un grande telo progettato nel 2012 per l’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston, mai esposto in Italia, che diventerà parte della collezione permanente della Galleria Civica di Modena.

Completa il percorso espositivo un videodocumentario prodotto dalla Galleria Civica di Modena, in cui l’artista racconta la propria poetica attraverso le opere in mostra. Un estratto dedicato all’opera ispirata all’altarolo di El Greco sarà visibile online sul sito della Galleria Estense (www.gallerie-estensi.beniculturali.it). Per l’occasione si pubblica “Fuori registro”, libro d’artista edito da Corraini, Mantova.

 

BREVE CURRICULUM DELL’ARTISTA

Stefano Arienti, l’artista a cui la Galleria Civica di Modena dedica la personale “Antipolvere” che inaugura sabato 25 marzo a Palazzo Santa Margherita dove sarà fino al 16 luglio, è nato ad Asola (Mantova) nel 1961, e vive e lavora a Milano. È uno degli artisti italiani più significativi della sua generazione e uno dei più noti in campo internazionale. Proveniente da studi scientifici, intraprende il percorso artistico negli anni ‘80 attraverso la frequentazione di figure di spicco della cultura milanese tra cui Corrado Levi, ottenendo importanti riconoscimenti della critica.

Il suo lavoro prende le mosse da materiali, oggetti e immagini preesistenti – dai grandi artisti del passato alla cultura popolare – compiendo alterazioni di forma e traduzioni che ne modificano il significato in un processo creativo orizzontale e antilineare. Arienti affronta temi chiave dell’arte contemporanea come la natura e il ruolo dell’immagine e il concetto di originalità. In anni più recenti si è cimentato nella realizzazione e installazione di grandi opere in spazi di tipo monumentale, ma sempre esito di un processo conoscitivo dal basso del contesto storico culturale.

Tra le numerose istituzioni che gli hanno dedicato una personale, la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, Isabella Stewart Museum di Boston, MAXXI di Roma, Museion di Bolzano, MAMbo di Bologna, Fondazioni Spinola Banna e Sandretto Re Rebaudengo di Torino. Ha partecipato alla Biennale di Venezia e alla Quadriennale di Roma, alla Biennale di Istanbul, e a collettive al Museo Reina Sofia di Madrid, Castello di Rivoli, ICA di Londra, Musée d’Art Moderne di Saint-Etienne, Villa Manin, Tel Aviv Museum of Art, Palazzo Grassi, MART, Musée d’Art Moderne di Parigi, MoCA di Chicago, e Power Station of Art di Shanghai.

 

OPERA ISPIRATA A EL GRECO DELL’ESTENSE

Nell’ambito della mostra “Antipolvere” alla Galleria Civica di Modena in corso Canalgrande 103, Stefano Arienti ha realizzato un’opera inedita dedicata espressamente a Modena grazie alla collaborazione con la Galleria Estense.

Arienti ha voluto confrontarsi con l’altarolo di El Greco (1567), uno dei capolavori conservati nel museo modenese, rendendo così omaggio alla modernità del maestro tardo rinascimentale. “Un’opera meravigliosa”, secondo Martina Bagnoli, direttrice della Galleria Estense di Modena, “che El Greco dipinse poco dopo il suo arrivo a Venezia, folgorato dallo splendore, dalla vitalità e dalla brillantezza della pittura veneta, così diversa dalla cifra pittorica cui era abituato. Questo trittico è proprio l’emblema di questa rivelazione, di questo cambiamento del percorso pittorico dell’artista”.

L’opera di Arienti “Paesaggio (veduta del Monte Sinai)”, che vediamo in mostra, è una riproduzione in scala maggiore su carta da pacchi di un paesaggio presente nel retro dell’altarolo, dunque situato una posizione non immediatamente visibile.

L’artista conosceva il trittico dai libri, e lo ha potuto vedere per la prima volta dal vero in occasione della preparazione della sua personale alla Civica di Modena.

“Ho scoperto un’opera molto più piccola di quello che immaginavo” racconta Arienti “ma si tratta allo stesso tempo di un’opera monumentale e straordinaria. Mi ha sempre impressionato soprattutto il retro, questa visione di un paesaggio inventato con tre picchi, probabilmente ispirato a qualche luogo reale della Grecia. Mi ricorda anche un po’ le pitture antiche cinesi e quindi è un soggetto molto particolare, dipinto con una tecnica molto strana, miniaturistica e allo stesso tempo espressionista”.

 

LABORATORI DIDATTICI ALLA “CIVETTA”

Tutti per bambini e ragazzi da 4 a 11 anni, con scuole d’infanzia e primarie, o con le famiglie. A partire dal 26 marzo, in occasione della mostra “Stefano Arienti. Antipolvere” prende avvio alla “Civetta”, area educativa della Galleria Civica di Modena, una nuova serie di laboratori gratuiti e su prenotazione, per le scuole dell’infanzia e primaria, realizzata grazie alla collaborazione con Dida, Laboratorio didattico dei Musei Civici e Memo, Multicentro educativo Sergio Neri.

I laboratori, gratuiti per le scuole d’infanzia e primaria, si prenotano telefonando allo 059 2032919 (mer-ven 10.30-13;16-19.30 sab, dom e festivi 10.30-19.30).

Le date per i laboratori, a cura di Luana Ponzoni e condotti da Martina Boschian, Letizia Cappella, Flavia Ditta, Azzurra Palmioli, Serena Roncaglia, sono le mattine dal 27 al 31 marzo e dal 3 al 7 aprile.

Le attività si svolgeranno nell’area didattica Civetta della Galleria Civica di Modena, a Palazzo Santa Margherita, corso Canalgrande 103 (informazioni: Serena Goldoni 059 2033140; serena.goldoni@comune.modena.it).

Diverse le tipologie proposte, a partire da “A caccia di emozioni” (Infanzia 4-5 anni e Primaria – visita guidata e gioco). Dopo una narrazione interattiva i bambini dovranno pescare da un cesto una riproduzione di un’opera, di un particolare o un oggetto e scoprire, con l’animatore, a quale opera esposta appartiene o si riferisce.

Con “Gargantua e Pantagruel” (Infanzia 5 anni e Primaria – laboratorio creativo), dopo una narrazione improntata al ciclo di Rabelais, i bimbi in laboratorio potranno intervenire con la loro creatività sulle copie dei disegni che raccontano la storia del gigante Gargantua. Infine, in “Imparare la storia dell’arte facendola” (Primaria – laboratorio di sperimentazione), dopo una visita guidata i bambini, con materiali di ogni genere, potranno sperimentare le diverse tecniche presenti nei lavori esposti in mostra, reinterpretare liberamente le opere stesse e dare loro nuovo valore.

La sala grande di Palazzo Santa Margherita ospiterà inoltre laboratori indirizzati ai bambini e alle loro famiglie programmati per le domeniche 26 marzo e 2 aprile dalle 15.30, cui si potrà accedere su prenotazione (059 2032919 in orario di mostra) al costo di 5 euro per ciascun bambino. Domenica 7 maggio è previsto invece un laboratorio gratuito su prenotazione, telefonando allo stesso numero di telefono.

Domenica 26 marzo è in programma “Ogni opera nasce, vive e si trasforma…” in cui, dopo una simpatica visita interattiva, i ragazzi, partendo da una o più immagini che “non trovano pace” nell’opera dove sono collocate: si divertiranno a cercare nuovi supporti – carte, cartoncini, stoffe – e a inventare “nuovi gesti” per trasformare ed elaborare “le immagini inquiete” in una nuova e originale opera unica, dove, finalmente, per un po’, le immagini potranno riposare.

Visita animata e laboratorio per bambini dai 4 agli 11 anni (€ 5 su prenotazione).

Domenica 2 aprile è la volta di “Fare arte con le cose del mondo…”, visita animata e laboratorio creativo per bambini dai 4 agli 11 anni (€ 5 su prenotazione).

Domenica 7 maggio si gioca a “Cacciatori di immagini”, caccia al tesoro per bambini dai 4 agli 11 anni e laboratorio gratuito su prenotazione.

Informazioni on line (www.galleriacivicadimodena.it).

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La mostra, organizzata e prodotta dalla Galleria Civica con la Fondazione Cassa di risparmio di Modena, è visitabile gratuitamente da mercoledì a venerdì dalle 10.30 alle 13 e dalle 16 alle 19.30; sabato, domenica e festivi a orario continuato dalle 10.30 alle 19.30. Lunedì e martedì chiuso.

 
















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