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Sabato a Reggio Emilia cerimonia di consegna dei diplomi del Master in “Riabilitazione Infantile e Metodologia della Ricerca”

Giunge a conclusione con la consegna dei diplomi la sesta edizione del Master universitario di primo livello in “Riabilitazione infantile e metodologia della ricerca”, percorso organizzato da Unimore – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia voluto per formare esperti di casi complessi di riabilitazione, con particolare attenzione all’ambito delle paralisi cerebrali infantili.

La cerimonia di chiusura del Master che si appresta a diplomare 37 nuovi esperti, si terrà sabato 25 marzo alle ore 15.45 presso l’Aula Magna “P. Manodori” del Palazzo “G. Dossetti”, a Reggio Emilia (v.le Allegri,9) a Reggio Emilia. Nell’occasione, alla presenza di autorità accademiche e sanitarie reggiane e modenesi, saranno presentati alcuni progetti di tesi e di ricerca realizzati da quanti hanno partecipato all’iniziativa formativa.

Il corso, diretto dal prof. Adriano Ferrari, docente di Medicina fisica e riabilitativa di Unimore, è stato condotto con la collaborazione del personale della Struttura complessa per la riabilitazione delle Gravi Disabilità dell’Età Evolutiva di terzo livello dell’IRCCS Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia e finanziato dalla Fondazione Pietro Manodori.

Al Master hanno partecipato professionisti con differenti competenze (medici fisiatri, neuropsichiatri infantili e pediatri, fisioterapisti, terapisti della neuropsicomotricità, terapisti occupazionali e tecnici ortopedici), provenienti da diverse regioni italiane che – da ottobre 2015 – hanno seguito le lezioni e svolto tirocini presso Arcispedale Santa Maria Nuova e presso il servizio di neuropsichiatria infantile dell’AUSL, nei distretti di Reggio Emilia e di Scandiano. Intorno al progetto riabilitativo dei piccoli pazienti intervengono medici ed operatori con diverse competenze, dai fisioterapisti agli psicologi. Ogni operatore deve essere consapevole dell’apporto rilevante ed indispensabile che la propria disciplina porta al progetto globale ma, al contempo, deve saper riconoscere l’importanza del contributo degli altri professionisti in una visione olistica del progetto riabilitativo.

“Lo straordinario progresso compiuto dalle scienze di base – spiega il prof. Adriano Ferrari, Direttore del Master – nella conoscenza dei meccanismi e dei processi che sottendono le attività volontarie dell’uomo si confronta con le esperienze terapeutiche più innovative maturate nel campo da chi, fra medici, terapisti e tecnici, ha saputo quotidianamente misurarsi in modo costruttivo con i molti problemi sofferti dal bambino disabile e dalla sua famiglia. In questo senso il master vuole andare oltre l’integralismo di voler curare tutto e tutti con il solo intervento fisioterapico, per arricchirsi con nuovi e importanti strumenti terapeutici quali i farmaci per il controllo della spasticità, della discinesia e della dispercezione, le ortesi e gli ausili e, soprattutto, la chirurgia funzionale, sia ortopedica che neurologica. La visione emendativa della riabilitazione, tesa fino ad un recente passato a cercare di nascondere tutto ciò che non era stata in grado di cancellare, viene ogni volta misurata con la sfida del presente: saper realizzare il bambino disabile come persona con le sue differenze, consentendogli di valorizzare compiutamente le proprie risorse individuali, sociali, culturali ed ambientali, quanto di misurarsi, senza soccombere, con i propri limiti”

“La Fondazione Manodori – afferma Gianni Borghi, Presidente della Fondazione Manodori- sostiene costantemente i percorsi didattici e i progetti di ricerca dell’ateneo modenese reggiano e affianca le strutture sanitarie nell’innovazione tecnologica e nella formazione del personale. Investire nella salute pubblica e nella formazione è tra le nostre priorità e, fin dalle prime edizioni, abbiamo riconosciuto il valore e apprezzato i risultati del master del professor Ferrari”.

 

 
















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