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Inaugura sabato al CORE l’opera scultorea di Mario Pavesi

Ha richiesto 2mila ore di lavoro la realizzazione dell’opera scultorea “Anelito” creata dall’artista guastallese  Mario Pavesi perché avesse una collocazione prossima all’Ospedale Santa Maria Nuova.

Il cavallo bronzeo del peso di 20 quintali, raffigurato nell’atto di protendersi verso il cielo, ha trovato posto nel prato erboso retrostante il Centro oncologico ed ematologico – Core e sarà inaugurato sabato 6 maggio alle ore 12.30 alla presenza di autorità e donatori. Per l’occasione è stata annunciata la presenza del critico d’arte Vittorio Sgarbi, estimatore e amico dell’artista.

L’imponente scultura, che vanta un’altezza di 6 metri, è stata realizzata con la tecnica della fusione a cera persa mentre la sua livrea verde-azzurra è il risultato della combinazione di ossidi contenenti rame e polvere di lapislazzuli.

“Ho scelto di raffigurare un cavallo, l’animale che ha contribuito in modo determinante all’evoluzione della nostra specie e che diviene metafora del nostro percorso”.

A sostenere il costo della sua realizzazione è stato per metà un benefattore milanese che ha scelto di rimanere anonimo e per metà un gruppo di circa 80 donatori perlopiù locali i cui nominativi compaiono alla base della scultura.

“La coda dell’animale, a forma di spirale, riprende l’idea dei dinosauri” spiega Pavesi “La parte posteriore, appoggiata, salda, solida, rimanda agli aspetti necessari per affrontare le difficoltà della vita mentre il tronco, nell’avvitarsi, produce un effetto dinamico sul lunghissimo collo, quasi a significare il tribolato percorso che la scienza medica ha dovuto sostenere per arrivare a garantirci le condizioni attuali. La testa, infine, è un vero e proprio anelito teso al raggiungimento di nuovi traguardi di spiritualità e rinascita”.

“Un grazie sentito a tutti coloro che, a vario titolo, hanno contribuito alla realizzazione dell’opera, ma soprattutto alla cittadinanza per avermi dato l’opportunità di realizzare un sogno” ha concluso Pavesi.

La Direzione generale ringrazia l’artista e i molti donatori per avere compreso e sostenuto appieno l’impegno del Santa Maria Nuova nella umanizzazione dei luoghi di cura anche attraverso la presenza di creazioni artistiche delle quali, in particolar modo al Core, vi è ampia testimonianza oggi arricchita dalla presenza dell’opera scultorea.
















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