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Gli Amici per la Vita sul presunto sistema corruttivo

L’Associazione Amici per la Vita, che domenica 14 maggio 2017, festeggia il suo ventennale a Villa Benvenuti di Formigine, con i panini gourmet di Daniele Raponi, un laboratorio di pittura con Antonella Rossi, dj set e musica dal vivo, ha voluto esprimersi in merito alla “notizia apparsa su tutte le testate giornalistiche nazionali che tratta dell’arresto di 19 persone tra medici e imprenditori del settore farmaceutico. I reati contestati sono pesantissimi e vanno dall’associazione a delinquere per corruzione, al riciclaggio, al peculato, alla truffa. Tra gli arrestati, un noto ordinario dell’università di Parma, titolare di Anestesia Rianimazione e Terapia del dolore nonché uno degli estensori della legge 38 del 2010 sulla terapia del dolore e cure palliative ed anche presidente della stessa commissione. Sarebbe il perno di un articolato sistema corruttivo realizzato per incamerare denaro e beni di ingente valore, utilizzando i propri incarichi a beneficio degli interessi commerciali di alcune case farmaceutiche”.

“Potrebbe risultare una delle brutte vecchie storie che colpiscono la sanità italiana, ma lo stupore che ci ha colto questa volta è aggravato dalla consapevolezza che è stato utilizzato per scopi delinquenziali anche uno dei momenti più delicati della nostra esistenza, il momento del distacco della vita terrena e la fase terminale delle malattie irreversibili. Che protagonista di questo possa essere stato un notissimo professionista che ha venduto la propria scienza al soldo, aggrava lo stupore e lo sgomento”.

“Eppure la legge n. 38 del marzo 2010 è una legge fortemente innovativa che per la prima volta garantisce l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore da parte del malato, nell’ambito dei livelli essenziali di assistenza, e tutela, all’art. 1, “il diritto del cittadino ad accedere alle cure palliative e alla terapia del dolore”, ed individua tre reti di assistenza dedicate alle cure palliative, alla terapia del dolore e al paziente pediatrico. Recita inoltre: “Le strutture sanitarie che erogano cure palliative e terapia del dolore devono assicurare un programma di cura individuale per il malato e per la sua famiglia, nel rispetto dei princìpi fondamentali della tutela della dignità e dell’autonomia del malato, senza alcuna discriminazione; della tutela e promozione della qualità della vita in ogni fase della malattia, in particolare in quella terminale, e di un adeguato sostegno sanitario e socio-assistenziale della persona malata e della famiglia”.

“Noi vogliamo ‘accaparrarci’ il bene contenuto in queste righe senza curarci del male che alcuni uomini senza scrupoli potrebbero avere costruito contro le loro stesse scritture. Anche questa volta ci tocca di fare un respiro profondo e riprendere il cammino verso gli scopi della nostra associazione tra i quali la valorizzazione e la custodia della terminalità e la costruzione di una casa degna e tecnicamente adeguata ad essa.
















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