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Pier Luigi Celli in convegno a Reggio Emilia auspica maggior coerenza e buoni esempi per i giovani dalla politica

Sociologo, dirigente e membro di consigli di amministrazione delle più importanti aziende italiane pubbliche e private, professore universitario, saggista e scrittore. E’ difficile sintetizzare le tante competenze di Pier Luigi Celli, che questa mattina è intervenuto a Reggio Emilia a un convegno sul tema dell’Educazione civica organizzato dal Rotary Club Reggio Emilia – insieme ai club di Guastalla e Reggio Emilia Val di Secchia – a conclusione di un progetto di formazione attuato in quattro Istituti Superiori di secondo grado della città e della provincia, grazie alla collaborazione con il Centro teatrale MaMiMò e il convinto sostegno dei dirigenti scolastici e degli insegnanti.

Un lavoro durato circa due mesi durante il quale gli studenti dei Licei “Ariosto-Spallanzani”, “Aldo Moro” “Gaetano Chierici” e dell’Istituto Superiore Statale “P. Gobetti” di Scandiano hanno studiato la Costituzione italiana e approfondito il significato di ogni singolo articolo attraverso laboratori teatrali condotti all’interno delle scuole dagli animatori di MaMiMò, per poi arrivare a redigere “La nostra Carta ideale”, presentata (venerdì 12 maggio presso l’Auditorium Credem in città) nel corso di una lezione socratica che ha coinvolti tutti i partecipanti del progetto e a cui ha voluto essere presente anche il Governatore del Distretto Rotary 2072 Franco Venturi.

“L’obiettivo della democrazia e della buona convivenza civile non si raggiunge mai in maniera definitiva, ma va coltivato ogni giorno – ha spiegato la presidente del Rotary Club Reggio Emilia Daniela Spallanzani in apertura di convegno – questo progetto nasce dal desiderio di aiutare i giovani a vivere con consapevolezza il proprio ruolo di cittadini, da protagonisti della vita del Paese attraverso il recupero dell’educazione civica per costruire una società migliore e più rispettosa”.

“Ma perché i ragazzi dovrebbero credere nell’educazione civica – chiede il professor Pier Luigi Celli – quale coerenza trasmettiamo loro? Ci riempiamo la bocca di valori, ma questi valgono solo se sono coerenti ai comportamenti e la nostra classe politica in primis non sta dando un buon esempio. Così come le citazioni sul merito – prosegue Celli – che attiene tanto ai risultati, ma anche alle modalità e ai processi che si perseguono per ottenerli”. E infine una valutazione amara, ma che risuona come un appello nell’Aula Magna gremita di UniMoRe: “I nostri giovani non hanno vissuto periodi storici significativi a cui poter fare riferimento, quindi faticano a trovare le giuste motivazioni; inoltre, i sogni e le visioni senza la capacità pragmatica del fare sono soltanto allucinazioni – sottolinea Celli – per questo i nostri ragazzi hanno bisogno, e noi più di loro, di credere in ciò che fanno perché la formazione va fatta vivere nel concreto della quotidianità e il vero senso di Comunità si crea realizzando le cose insieme”.

Gli interventi del sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, che ha rilevato la necessità di avviare percorsi di cittadinanza attiva nelle scuole per unire la dimensione locale a quella europea, del prefetto Raffaele Ruberto, che ha ricordato per i giovani l’indispensabile educazione alla legalità fondata sulla cultura, sul sacrificio, sull’impegno e sulle competenze, dell’onorevole Antonella Incerti, che ha sottolineato l’importanza del ruolo della scuola in un progetto più ampio di costruzione della società, e del pro rettore dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia Riccardo Ferretti, che ha ricordato lo slogan di Don Milani I Care per ritrovare il senso della Comunità fondata sui valori e sull’etica, avevano lasciato spazio in apertura di giornata alla presentazione di un video-documentario e di una sintesi del lavoro svolto dagli studenti, curato dai coordinatori Angela Ruozzi e Marco Maccieri in collaborazione con gli insegnanti Alessandro Vezzani del Liceo “Ariosto-Spallanzani”, Esther Grigoli dell’Istituto “P. Gobetti”, Cecilia Di Donato del Liceo “G. Chierici” e Mariangela Dosi del Liceo “Aldo Moro”.

I significativi risultati del progetto sono stati quindi commentati nel corso di una tavola rotonda, coordinata dal giornalista socio del Rotary Club Reggio Emilia Davide Nitrosi, a cui hanno preso parte la presidente dell’Istituto Alcide Cervi Albertina Soliani, che ha sottolineato come la Costituzione sia un bene di tutti la costruzione di buoni rapporti di convivenza civile, il ricercatore Rosario Drago, che ha rilevato la necessità di portare vera innovazione nel sistema scolastico italiano, e il consulente dell’Associazione Treellle Antonino Petrolino, che ha auspicato un ruolo educativo e formativo più incisivo da parte della scuola.

 

 

 

 
















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