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Primo anno di mandato, il sindaco Merola: “Importante e positivo”

“Il bilancio di questo primo anno è importante e positivo: lo dico con onestà e realismo”: è quanto afferma il Sindaco di Bologna, Virginio Merola, alla vigilia del giro di boa del primo anno del suo secondo mandato amministrativo.

“Bologna ha acquisito in questi anni una nuova centralità, nazionale e internazionale, con una particolare accelerazione proprio in questi mesi. L’arrivo in città della centrale di calcolo del centro Meteo europeo e l’ormai imminente apertura di Fico daranno ulteriore spinta in questa direzione. Lo stesso G7 Ambiente, appena concluso, si inserisce in questo quadro, così come il protocollo turistico siglato con la Cina e i recenti accordi della Fiera a New York. La nostra città è cresciuta nell’economia, nella cultura, nel turismo, ma siamo anche cresciuti nella nostra tradizionale capacità di includere e di essere solidali. E questo secondo mandato segna una fondamentale saldatura tra il cammino fatto dal 2011 e la strada che stiamo percorrendo ora: ringrazio ancora i cittadini di avere dato a Bologna la possibilità di tornare ad avere, finalmente, un sindaco che possa operare nell’arco dei dieci anni. Avevamo intitolato il documento con le linee programmatiche di questo mandato ‘Idee e valori per Bologna’. In questo anno abbiamo prodotto idee e dato loro consistenza, abbiamo tenuto alti i valori della nostra città.

Ed esiste un telaio, una struttura innovativa e importante, che abbiamo saputo costruire fin dal mandato precedente e che sostiene il nostro modo di operare. La direzione è forte e chiara: città dello sviluppo sostenibile e inclusiva, ecologica e solidale. Ne è la prova anche la recente firma della Carta di Bologna alla Rocchetta Mattei. Proprio i Laboratori di Quartiere che presentiamo oggi rappresentano una struttura portante di questa architettura. Che si chiama collaborazione. Abbiamo immaginato, realizzato, codificato in un Regolamento i patti di collaborazione con i cittadini. Quel Regolamento – primo in Italia – è stato approvato dal consiglio comunale il 19 maggio 2014. I patti finora firmati con i cittadini sono 330 e andiamo avanti, curiamo la nostra città con la progettazione e la collaborazione concreta dei bolognesi nel campo delle infrastrutture, della manutenzione e del decoro, del welfare e del sociale, della cultura. Poi quel Regolamento lo abbiamo esportato, lo abbiamo regalato a tante città italiane che hanno voluto seguire la direzione in cui Bologna è stata battistrada. A tutt’oggi sono 122 i comuni italiani che hanno adottato i patti di collaborazione sul modello bolognese e altri 69 hanno avviato le procedure per approvare il Regolamento.

Una prassi, quella dei patti di collaborazione, che non ci ha esentati dalla responsabilità delle scelte, soprattutto quelle strategiche come quelle relative alle infrastrutture, a cominciare dalla realizzazione del Passante di Bologna. Un’infrastruttura di trasporto attorno alla quale è nato un percorso di rigenerazione urbana che migliorerà la nostra città, renderà più vivibili i quartieri. Ai cittadini, nei tanti incontri che abbiamo costruito nella fase istruttoria dell’opera, abbiamo chiesto di valutare il progetto realizzato da Autostrade e di indicarci le migliorie. Quelle possibili sono state accolte ed entreranno nella progettazione. Ricordo ancora che tutte le osservazioni presentate dal Comune di Bologna per il progetto del Passante sono state recepite dal documento ministeriale sottoposto ad Autostrade, che ora dovrà farle proprie.

Siamo all’avanguardia anche sul delicato e decisivo fronte dell’occupazione: il Protocollo ‘Insieme per il lavoro’ siglato a maggio dal Sindaco e dall’Arcivescovo di Bologna, Matteo Maria Zuppi, insieme ai rappresentanti delle organizzazioni datoriali, d’impresa e dei sindacati (Alleanza delle Cooperative Italiane – Bologna, CNA Bologna, Confartigianato Imprese di Bologna e Imola, Confcommercio ASCOM Bologna, Confesercenti Bologna, Confindustria Emilia Area Centro, Cgil, Cisl e Uil di Bologna), e finanziato per i prossimi anni con quasi 10 milioni derivati da fondi europei e comunali più i 4 destinati dalla Curia, definisce anche in questo campo la capacità innovativa di Bologna: la nostra amministrazione si è impegnata a fondo per arrivarci, allo stesso modo ci stiamo impegnando per dare al Patto rapida attuazione e per cogliere il più presto possibile i primi risultati formativi e occupazionali.

C’è una scelta, tra quelle compiute in questi mesi, alla quale voglio attribuire un particolare valore. Dopo tanti anni abbiamo riportato ai soci pubblici la maggioranza azionaria di BolognaFiere Spa: questo ci riconduce nell’alveo dei grandi quartieri fieristici – tutti a maggioranza pubblica – e ci consente di pilotare con grande determinazione i piani di sviluppo della Fiera, che già all’inizio dell’autunno vedranno un decisivo punto di partenza con il restyling e l’ampliamento dei padiglioni. La governance che deriverà dal nuovo statuto, sarà espressione di questo dinamismo di BolognaFiere, vero asset strategico in grado di garantire alla nostra città un ruolo da protagonista sulla scena internazionale.

Così come è importante un altro capitolo di questo primo anno di mandato: il rapporto sempre più intenso con il presidente del Bologna F.C., Joey Saputo. Con lui e con l’Invimit, la società che ha ricevuto dal governo la gestione delle aree demaniali e delle ex caserme, abbiamo avviato l’iter per la riqualificazione dello stadio e per gli interventi di rigenerazione urbanistica nella zona di Prati di Caprara Ovest. Occorre che il progetto esecutivo per il restyling dello stadio arrivi, come previsto, all’inizio dell’autunno così da poterlo valutare e restare nei tempi della tabella di marcia. Proseguono i lavori che porteranno alla definizione del masterplan dell’ex Staveco, richiesto dal Piano operativo comunale (Poc) “Rigenerazione e patrimoni pubblici”.

Più in generale, attraverso il piano periferie (i 18 milioni che stiamo aspettando dal governo sono in dirittura d’arrivo e l’iter è all’ultimo passaggio formale della Corte dei Conti) abbiamo iniziato a dare concretezza a una serie di interventi di rigenerazione urbana che – oltre a quelli già citati relativi a Passante, Fiera e stadio – andranno a migliorare la vita nei quartieri. Non voglio eludere il problema delle risorse legate al Patto per Bologna, i 110 milioni promessi dal governo. Sabato 17 giugno dovrei incontrare il ministro per la Coesione territoriale, Claudio De Vincenti, qui a Sasso Marconi: sarà l’occasione per definire i tempi e le modalità di erogazione.

Infine desidero ricordare quanto si sta facendo sul tema della rigenerazione e del recupero della zona universitaria con l’obiettivo di restituirla alla città e renderla nuovamente ritrovo ideale per forme di socialità positive. E’ un modo alternativo alla logica di ordine pubblico con cui è stata affrontata finora l’inaccessibilità e l’insicurezza di questa parte di città. Un’azione coordinata dalla Prefettura e che vede protagonisti il Comune con la sua Polizia Municipale, le altre forze dell’ordine, la Procura e l’Università rappresenta un nuovo metodo di lavoro per il pieno recupero alla vita civile di alcune zone del centro storico da tempo oggetto di degrado, spaccio, abusivismo. In questa logica si inseriscono le iniziative per l’estate nell’area universitaria che vedranno due livelli di intervento. Il Guasto Village, nell’ottica di portare un’occasione di divertimento sano e rispettoso in un luogo oggi di fatto privatizzato dall’illegalità, cui si aggiunge il programma culturale che caratterizzerà le serate in piazza Verdi, via Zamboni e piazza Scaravilli messo a punto da Comune, Università e Teatro Comunale”.

Primo anno di mandato: la giunta ha approvato oltre 300 delibere, con una media di quasi un atto al giorno. Ecco un resoconto di alcune delle principali azioni svolte.

IMMAGINAZIONE E COLLABORAZIONE CIVICA
L’azione amministrativa ha dato corpo e gambe al concetto di immaginazione civica: è un aspetto fondante della politica del sindaco Virginio Merola e della sua giunta, riconosciuto a livello nazionale. Nel mese di ottobre dell’anno scorso la giunta ha costituito l’Unità di governance per l’Immaginazione civica, l’organo di coordinamento e integrazione di tutte le politiche collaborative, partecipative e di attivazione civica del Comune. E’ un punto strategico per tutto ciò che riguarda la partecipazione e di cui si occupano la giunta, i Quartieri e gli uffici di Palazzo d’Accursio.

Un anno dopo, oltre ai Laboratori di Quartiere appena presentati, stiamo applicando lo stesso concetto anche per il Piano strategico dello Sport (con una previsione di investimento di 14 milioni di euro di qui al 2021) e per Villa Salus, lo stabile al Quartiere Savena che verrà ristrutturato grazie ai 5 milioni di euro dei fondi europei.

TEMPI DI VITA, MOBILITA’ SOSTENIBILE E AMBIENTE
Nei primi mesi del mandato il sindaco aveva ribadito che i T Days sono una conquista strutturale e permanente della nostra città e che non ci saranno modifiche, tutt’al più miglioramenti. Si è rapidamente dato corso agli interventi tesi a quello che è stato definito “recupero dei tempi di vita”: sono state eliminate o aperte al transito dei motocicli alcune corsie preferenziali. Nella stessa ottica sono stati deliberati gli indirizzi da dare a Srm per avviare la gara del car sharing e del bike sharing. Da ricordare anche il biglietto del bus gratuito per tutti gli studenti dalla prima elementare alla terza media compresa. Raggiunto inoltre l’accordo con l’Università per realizzare una rete di piste ciclabili che colleghino le sedi decentrate dell’Ateneo.

Nel mese di ottobre del 2016 il sindaco ha poi nominato Egidio Sosio disability manager del Comune di Bologna. La sua attività, oltre al rapporto con le associazioni e con i cittadini (sono una cinquantina i casi presi in carico in questi mesi), si sta sviluppando anche in ambito politico-amministrativo in particolare sulla progettazione e verifica degli interventi per rilevarne l’impatto sulle tematiche della disabilità al fine di armonizzarli e renderli compatibili con le esigenze delle diverse specificità esistenti nel mondo della disabilità.

Sul fronte delle politiche ambientali è stato avviato il piano di riqualificazione energetica di 80 edifici pubblici, soprattutto scuole, che saranno efficientate per consumare meno energia. Sono già in opera le prime telecamere per vigilare contro l’abbandono dei rifiuti e sono già scattate le prime sanzioni. Dal 2011 la raccolta differenziata è salita dal 35,4% all’attuale 46%.

I CONTI CHE TORNANO
Il Comune di Bologna ha un bilancio in ordine, che anche quest’anno è stato chiuso nei tempi stabiliti. Si tratta di un bilancio da circa 570 milioni di euro: nel 2017 la soglia di esenzione dell’addizionale comunale Irpef è salita da 12 a 13 mila euro. Proseguirà a 14 mila euro nel 2018 e a 15 mila nel 2019. Già quest’anno altri settemila bolognesi non pagheranno l’addizionale. Le tariffe dei servizi educativi e scolastici sono bloccate, confermati gli sconti sul servizio di refezione scolastica. Confermate per quest’anno tutte le aliquote e agevolazioni Imu e la Tari è rimasta invariata. Si confermano in aumento gli introiti della tassa di soggiorno. L’indebitamento del Comune di Bologna nel 2016 era di 144,9 milioni e, in previsione, nel 2019 dovrebbe calare a 113 milioni. Il consuntivo registra un avanzo di bilancio pari a 57,4 milioni di euro di cui 24,6 sono di avanzo vincolato e quindi con destinazioni specifiche.

SVILUPPO ECONOMICO E LAVORO
Nel 2016 le Due Torri sono sulla vetta del mercato del lavoro: nell’area della Città Metropolitana di Bologna gli occupati hanno raggiunto quota 464.800, circa 22.200 in più (+5%) rispetto al 2015. La cifra porta il tasso di occupazione al 71,8% consegnando a Bologna il primato italiano fra le principali province: al secondo posto Milano (68,4%) e al terzo Firenze (67,5%). Il primato rimane a Bologna anche se si prende in esame solo il tasso di occupazione maschile (77,3%) o solo quello femminile (66,5%). Quest’ultimo è in crescita significativa: nel 2016 ha guadagnato tre punti percentuali rispetto all’anno precedente, pari a un aumento di circa 11.500 donne occupate. In crescita, anche se in proporzione in misura minore, il tasso di occupazione maschile: dal 75% del 2015 al 77,3% del 2016 (oltre 10.700 occupati in più). I dati elaborati dall’Ufficio Statistica del Comune sono positivi, ma restano comunque da seguire varie situazioni critiche anche nel nostro territorio. Il lavoro dunque continua a essere al centro dell’azione amministrativa. A dimostrarlo anche il piano assunzioni di Palazzo d’Accursio: il Comune ha chiuso il 2016 con 160 nuovi dipendenti comunali a tempo indeterminato inseriti in quasi tutti gli ambiti della macchina amministrativa, e la giunta si è impegnata ad assumere più di 230 persone tutte nella scuola tra insegnanti, educatori e operatori dei servizi sia dei nidi che delle scuole d’infanzia tra il 2017 e il 2018. In questo si inserisce la chiusura della vertenza con 39 ex dipendenti della società Seribo, in precedenza dipendenti comunali, con i quali dopo una complessa trattativa è stato finalmente sottoscritto un accordo per il rientro in Comune.

Nel corso del primo anno di mandato sono stati convocati circa 90 incontri con le organizzazioni sindacali, di cui 30 relativi all’organizzazione dei servizi e all’impatto sui lavoratori del Comune di Bologna (organizzazione della Polizia Municipale, l’organizzazione dei servizi per l’infanzia, piano assunzioni, struttura organizzativa e incentivi economici) e circa 50 sono stati i tavoli convocati con le organizzazioni sindacali confederali, relativi alle strategie di mandato in particolare relative alle politiche abitative, al sistema di welfare, alla scuola, agli investimenti, alla mobilità alle società partecipate.

Una decina sono stati i tavoli promossi dall’amministrazione comunale con le organizzazioni sindacali e il management delle società partecipate per affermare la qualità e la garanzia del lavoro (Teatro Comunale, Fiera, Fico, Interporto, Aeroporto) e per definire percorsi per la condivisione di Accordi di sito.

Gli accordi sottoscritti con le organizzazioni sindacali confederali sono: accordo bilancio 2017-2020; accordo mobilità; accordo sosta; accordo servizi integrativi infanzia; accordo Fiera; accordo Teatro Comunale. Nella stessa direzione, l’amministrazione comunale si è mossa per avviare il confronto con Timbo Tavolo Metropolitano delle Imprese Bolognesi in funzione di coordinamento della rappresentanza delle Associazioni Imprenditoriali aderenti che raggruppa 22 associazioni appartenenti alle diverse categorie economiche: agricoltura, artigianato, commercio e servizi, cooperazione, industria, fino alla sottoscrizione di un Protocollo in cui si condivide un percorso di coinvolgimento sulle scelte strategiche del nostro territorio.

ATTIVITA’ ECONOMICHE
Sul fronte delle attività commerciali l’amministrazione ha agito in modo ampio e diffuso sul territorio proseguendo i progetti di riqualificazione che erano già stati avviati, ad esempio il mercato rionale Albani che ha visto un ampliamento dell’offerta commerciale, e concludendo la riqualificazione di piazza Aldrovandi che ha visto anche la firma di un patto di collaborazione con i gestori che hanno le loro attività nei chioschi. Per sostenere le attività commerciali di un’area della città in grande sviluppo come la Bolognina è stato finanziato, grazie alle risorse della tassa di soggiorno, un bando per l’acquisto di sistemi e dispositivi di sicurezza.

Ponendosi come obiettivo una gestione condivisa per decidere alcune regole di convivenza dello spazio pubblico, l’amministrazione ha affrontato le questioni poste dai residenti di alcune aree, come quelli di via Belvedere e San Gervasio, con ordinanze sperimentali i cui risultati dovranno essere analizzati. Per quanto riguarda il grande mercato della Piazzola, che si inserisce all’interno del progetto di riqualificazione del quadrante della Montagnola, è stato chiuso il bando per l’assegnazione delle piazzole i cui effetti sono attualmente sospesi per effetto del decreto Milleproroghe.

E’ stato anche realizzato uno studio sulle attività presenti in centro storico su cui basare il nuovo regolamento per gli usi del centro storico che terrà conto anche della recente approvazione del cosiddetto decreto Unesco.

WELFARE, ACCOGLIENZA, SANITA’ E CASA
Tra i primi atti della giunta, nello scorso luglio è stata presa una decisione importante: riportare a livello centrale i servizi sociali, superando una frammentazione che ha dimostrato di non reggere agli anni della crisi. Da febbraio è nato il Servizio sociale territoriale unitario. L’accesso ai servizi sociali continua nei territori, e quindi nei quartieri, ma la “famiglia” degli assistenti sociali è stata riunita nell’area Benessere di comunità.

Nel delicato capitolo dell’accoglienza, il Comune di Bologna ha deciso di giocare fino in fondo la carta dell’accoglienza diffusa sul territorio, l’unica in grado di garantire un’inclusione dei migranti con maggiori possibilità di successo. Per questo il Comune è capofila di un bando triennale, su base metropolitana, per la creazione di un Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) diffuso per prima volta in tutto l’ambito metropolitano. Le politiche per la casa hanno visto quest’anno il cambio ai vertici dell’Acer nell’ottica di raggiungere una gestione più dinamica che incrementi l’assegnazione di immobili di edilizia popolare. Sottolineo infine l’avvio della discussione e del tavolo tecnico per arrivare a una inedita integrazione tra i nostro importanti poli ospedalieri e il sistema della ricerca universitaria in campo medico e sanitario.

Quanto alla casa, questo settore sta vivendo profonde trasformazioni. Da una parte il cambio ai vertici dell’Acer, Azienda Casa Emilia Romagna, ha impresso maggiore dinamismo all’attività di un’azienda cruciale per il welfare, dall’altra la nuova legge regionale con il varo dell’ultima delibera attuativa, quella che istituisce il canone oggettivo, rivoluzionerà l’accesso alle graduatorie. Acer si è data l’obiettivo di raddoppiare le assegnazioni annuali e la giunta ha deciso di intervenire, modificando il regolamento Erp, sui quei nuclei familiari che escono dalle esperienze di transizione abitativa. Il nuovo regolamento prevede che a questi nuclei venga assegnato lo stesso punteggio previsto da coloro che si trovano in situazione di sfratto e che venga trasformata in punteggio anche l’incidenza sul reddito del pagamento della quota prevista dal percorso di transizione abitativa o in housing first esattamente come accade per i nuclei in graduatoria. Ai nuclei in transizione abitativa viene chiesto di aderire a un patto con l’Amministrazione e non essere in condizioni di morosità rispetto all’alloggio nel quale si trovano. Un altro intervento importante e impattante riguarda il complesso immobiliare di via Gandusio, per cui partiranno i lavori di ristrutturazione a settembre. E’ in corso il trasferimento dei nuclei familiari che hanno titolo (in via Gandusio c’è una complessa composizione di abitanti tra cui ci sono anche dei nuclei che occupano appartamenti in modo abusivo) ai quali Acer ha dato un’altra sistemazione. E’ stato infine recepito l’orientamento di concludere le esperienze di transizione abitativa come il residence Galaxy.

SICUREZZA E LOTTA AL DEGRADO
La Task force di contrasto al degrado, istituita dalla giunta nel mese di ottobre 2016, è il quartier generale delle politiche di lotta al degrado: è trasversale alla struttura organizzativa del Comune e si occupa di monitorare i punti critici e coordinare gli interventi operativi per risolvere su più fronti i problemi segnalati sul territorio comunale. Il gruppo lavora in stretto contatto con i Quartieri e con tutti i settori del Comune, coinvolge la Polizia Municipale in maniera attiva soprattutto per quanto riguarda il controllo del territorio e l’intervento rispetto a situazioni di abusivismo. Inoltre attiva e coordina gli interventi per la pulizia, il controllo delle aree verdi pubbliche e la manutenzione degli edifici pubblici, in caso di abusi, con attenzione particolare a scuole e luoghi di socialità. L’attenzione della Task force è concentrata anche sulle fragilità sociali, in particolare nell’aiuto a coloro che non hanno dimora e a tutte quelle situazioni che, se non risolte, possono trasformarsi in degrado.

Grande attenzione è stata riservata all’ammodernamento e all’adeguamento della centrale radio operativa della Polizia Municipale, azioni che si intrecciano con il sistema di videosorveglianza: è iniziata l’installazione di nuove telecamere nei parchi (un progetto realizzato con Enel Sole), mentre sono state migliorate nella loro efficacia di ricezione delle immagini le telecamere già in dotazione.

Per quanto riguarda la Montagnola, prosegue il lavoro sul progetto “Distretto Montagnola e Stazioni di Bologna”, un rilancio della zona

che comprende Piazza XX Settembre, il Parco della Montagnola, l’Autostazione, la Velostazione, il passaggio pedonale in uscita dalla Stazione Alta Velocità e Piazza Otto Agosto, con lo storico mercato della Piazzola. L’obiettivo è la valorizzazione e la riqualificazione di tutto il quadrante che costituisce la porta d’accesso a Bologna e quindi il biglietto da visita della città per tutti coloro che arrivano dalla stazione. Un quadrante che ha il suo fulcro nel Parco che collega via Indipendenza, attraverso il Pincio, al lato opposto dello Sferisterio, un luogo carico di storia e di sport e vissuto quotidianamente da centinaia di famiglie. Su Autostazione e Velostazione è stato investito un milione di euro a testa. In mezzo al Distretto c’è il Parco della Montagnola, candidato naturale a ricucire il quadrante e a renderlo una cosa sola: perché ciò avvenga, e per ridare al luogo il volto che merita, il Comune bandirà un concorso internazionale di idee, rivolto ad architetti e progettisti, per selezionare la visione migliore per il futuro dell’area.

SCUOLA
Equità e qualità sono le parole chiave che hanno guidato l’azione amministrativa nell’ambito dei servizi educativi e scolastici. Si inserisce in questo quadro la riforma dei criteri di accesso ai nidi comunali, nei quali abbiamo introdotto il sistema dei punteggi. Stesso discorso per il nuovo sistema delle convenzioni con i gestori di nidi privati: si tratta di revisioni profonde attraverso cui cerchiamo di rispondere alla trasformazioni socioeconomiche che ci descrivono famiglie dalle molteplici caratteristiche e condizioni lavorative. Il nuovo sistema prevede un contributo ai gestori di nidi privati a patto che applichino una retta il più possibile vicina alla tariffa comunale massima. L’obiettivo è abbattere le rette dei privati e anche le liste d’attesa. La novità permetterà di aumentare l’offerta di circa 300 posti.

In questo primo anno di mandato è nata anche la Carta dei servizi della refezione scolastica che definisce regole e principi per il miglioramento continuo del servizio. Infine una buona notizia: il Miur ha pubblicato il decreto che stabilisce i criteri e le modalità di erogazione del contributo di 5 milioni assegnato al Comune di Bologna poco più di 3 anni fa. I 5 milioni sono destinati alla costituzione di un Fondo immobiliare per realizzare cinque nuovi poli scolastici, che ospiteranno 1.756 alunni, tra cui le scuole Carracci.

DIRITTI E VALORI
Il Comune di Bologna ha istituito, tra i pochi in Italia, un assessorato specifico che si occupa di diritti in senso ampio: da quelli LGBTQI al contrasto alla violenza maschile sulle donne e alla tratta delle donne e dei minori.

Da quando è stata approvata la legge sulle Unioni Civili un centinaio di coppie si sono unite civilmente in Sala Rossa (la stessa dove si celebrano i matrimoni). Le unioni civili, rispetto ai matrimoni, rappresentano una media del 15%, decisamente maggiore a quella nazionale che è ferma al 2,2%. Bologna si conferma, in linea con la sua storia, una città attrattiva per la comunità gay, lesbica e trans. In questi mesi si è arrivati a stilare con 14 associazioni un “Patto generale di collaborazione per la promozione dei diritti della comunità LGBTQI”. L’assessorato è anche al lavoro per firmare un protocollo con la comunità islamica che dia una cornice, in assenza di una normativa nazionale, all’apertura delle sale di preghiera.

CULTURA E PERIFERIE
Il secondo mandato del sindaco Merola ha impresso una svolta decisiva alle linee di politica Culturale allargando la delega dell’assessore alla cultura con l’inclusione del Progetto nuove centralità culturali nelle Periferie, una definizione che chiarisce l’intenzione dell’Amministrazione di lavorare sul sistema culturale cittadino in maniera capillare e sistemica. Il lavoro è cominciato con uno studio accurato sulla densità culturale della città. L’indagine si configura come una vera e propria mappatura che tiene conto dell’articolazione dell’offerta culturale anche in relazione ai luoghi oggetto di rigenerazione. Ne emerge il ritratto di una città vitale, ricca di operatori qualificati e di spazi da abitare e allo stesso tempo emergono più chiaramente caratteristiche e potenzialità dei luoghi in cui intervenire.

Proprio da questa mappatura nasce “Best – La Cultura si fa spazio”, il nuovo cartellone estivo coordinato dal Comune di Bologna, che da giugno a settembre accenderà le serate in città. Un programma, che quest’anno cambia nome e identità visiva, perché realizza un nuovo modo di progettare, concretizzandosi intorno all’idea forte della Cultura che si fa spazio. Da giugno a settembre Best invade i luoghi e li accende, irradiandosi in tutta la città e moltiplicando le occasioni nei

Quartieri. A tutto questo si aggiungono 13 progetti culturali specifici, sollecitati dall’Amministrazione a qualificati operatori locali e che costituiscono la punteggiatura del programma e il segno caratteristico di Best.

Sul versante più istituzionale il lavoro di questo primo anno ha portato importanti consolidamenti e novità. Abbiamo innanzitutto lanciato tre bandi per allargare la platea degli operatori-realtà culturali da coinvolgere, attraverso convenzioni con il Comune di Bologna. Per la prima volta è stato individuato attraverso apposita selezione un responsabile per l’Area del Contemporaneo dell’Istituzione Bologna Musei e rafforzato il sistema culturale integrato con la Città metropolitana, potenziando lo strumento della “card musei metropolitani”. E’ stato inoltre sottoscritto un protocollo con l’Ermitage di San Pietroburgo mentre, nell’ambito dei progetti speciali il è protagonista è Christian Boltanski con “Anime. Di luogo in luogo”. Da giugno a novembre, l’artista francese presenterà la propria opera in vari luoghi e dimensioni espressive. Il progetto, curato da Danilo Eccher, prevede una mostra antologica (la più vasta mai vista in Italia) al Mambo, una performance-installazione al teatro Arena del Sole, un’installazione presso l’ex bunker polveriera nel giardino Lunetta Gamberini e un progetto speciale, “Take me (I’m yours)”, nell’ex parcheggio Giuriolo.

Confermando l’orientamento espresso dal cda dell’Istituzione Bologna Musei, organismo rinnovato come quelli delle altre Istituzioni comunali (Biblioteche, Educazione e Scuola “Giovanni Sedioli” e Inclusione sociale) abbiamo deciso di collocare definitivamente il Museo Morandi all’Ex Forno del Pane. La scelta consentirà la realizzazione di un preciso e puntuale percorso espositivo che valorizzi la collezione, tenendo insieme il Museo Morandi e il Museo dell’Arte Moderna di Bologna. Inoltre il Sindaco ha sottoposto al Soprintendente ai Beni Culturali della Città Metropolitana di Bologna l’idea di aprire al pubblico la terrazza posta sotto la Torre dell’Orologio di Palazzo d’Accursio, nonché l’accesso alla parte superiore della Torre vera e propria, progetto che è già in fase di studio agli uffici competenti.

Due nuove convenzioni sono state stipulate con Bologna Fiere per valorizzare i progetti di ART City legato ArteFiera e di BOOM! legato alla Bologna Children’s Book Fair e infine c’è “Rock”, progetto del Comune di Bologna in collaborazione con l’Università, primo classificato del bando europeo Horizon 2020. L’obiettivo è riaffermare l’identità della zona universitaria come distretto culturale e creativo secondo una visione dinamica che considera il patrimonio artistico come parte viva della città tale da includere nuovi luoghi e soggetti e nuovi attori sociali e economici.
















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