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Intesa Sanpaolo: +6,1% l’export dei distretti industriali dell’Emilia Romagna. In crescita 15 distretti su 19

Prosegue la crescita (+6,1%) dell’export dei distretti dell’Emilia Romagna nel primo trimestre del 2017, sostanzialmente in linea con quello del totale dei distretti italiani (+6,4%), ma inferiore a quello del sistema manifatturiero regionale (+9,2%).

Sono questi i principali dati che emergono dal Monitor dei distretti industriali dell’Emilia Romagna curato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.

“Si possono osservare risultati positivi sia nei mercati maturi che, in particolare, nei mercati emergenti: sono stati trainanti la Spagna, la Germania, la Francia e la Polonia. – commenta Tito Nocentini, direttore regionale di Intesa Sanpaolo – Il mercato russo, che ha registrato una crescita dell’export del 23,4%, grazie alle vendite dell’abbigliamento di Rimini e delle macchine per l’imballaggio di Bologna, torna ad essere un mercato con buone opportunità per l’export dei distretti emiliano romagnoli. Bene il flusso di export verso Cina e Hong Kong specialmente per le piastrelle di Sassuolo e per la food machinery di Parma.”

Dall’analisi per singolo distretto emerge un quadro positivo: hanno chiuso il trimestre in crescita 15 distretti su 19 monitorati.

E’ proseguito il trend positivo del distretto delle Piastrelle di Sassuolo che ha messo a segno una crescita del 7,7%, beneficiando del buon andamento su quasi tutti i mercati esteri, in particolare negli Stati Uniti e in Germania. Luci e ombre nel settore della meccanica: ai risultati molto positivi dei distretti delle macchine utensili di Piacenza (+37,3%), delle macchine per il legno di Rimini (+16,1%), delle macchine per l’imballaggio di Bologna (+13,5%) e delle macchine agricole di Modena e Reggio Emilia (+4%), si è contrapposto il calo della food machinery di Parma (-8,5%), dei ciclomotori di Bologna (-22,6%) e delle macchine per l’industria ceramica di Modena e Reggio Emilia (-3% secondo i dati ACIMAC).

Sostanzialmente positivo, invece, il settore alimentare. Hanno registrato una crescita quasi tutti i distretti, con performance brillanti soprattutto per i salumi di Parma (+9,6%) e del modenese (+8,1%); è proseguita invece la tendenza negativa per i salumi di Reggio Emilia. Molto bene i due distretti del lattiero caseario di Reggio Emilia (+16,6%) e parmense (+4,1%), e anche l’ortofrutta romagnola (+5,3%). Sostanzialmente stabile, invece, l’alimentare di Parma (+0,7%).

Ottima performance per il sistema moda, con una crescita generalizzata nell’export dei distretti: maglieria e abbigliamento di Carpi (+8,7%), calzature di San Mauro Pascoli (+7%) e abbigliamento di Rimini (+12,1%). Continuano i segnali di ripresa per l’export dei mobili imbottiti di Forlì che inizia il 2017 in crescita (+7,4%).

Hanno chiuso il primo trimestre 2017 in lieve crescita le esportazioni dei poli tecnologici regionali, con risultati decisamente inferiori rispetto alla dinamica nazionale (+0,5% versus

+8,3%). Ancora trainante il polo ICT di Bologna e Modena (+9,6%) che evidenzia un trend di sviluppo sostenuto su alcuni mercati come Stati Uniti, Cina e Giappone. Bene anche il polo

biomedicale di Bologna (+6,6%) con ottime performance in particolare sui mercati tedesco, francese, spagnolo e cinese. Ha chiuso invece in negativo il polo biomedicale di Mirandola

(-14,2%), confermando il trend negativo del 2016, dovuto soprattutto alla diminuzione delle vendite su alcuni mercati come Germania, Francia, Regno Unito, Svezia, Svizzera e Repubblica

Ceca; positivo invece l’andamento in Belgio, Stati Uniti, Austria e Cina. L’andamento negativo è però imputato a operazioni intercompany delle multinazionali, che oggi controllano business ed esportazioni di Mirandola, non a problemi nella salute del comparto.
















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