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Reggio Emilia: la mala cinese entra nel “mercato dell’eroina”

A Reggio Emilia la mala cinese entra nel mercato dell’eroina andando ad occupare una delle piazze più “remunerative”, quale quella della zona stazione, sinora in mano ai pusher africani. A scoprirlo i carabinieri dell’Aliquota Operativa della compagnia di Reggio Emilia che nella serata di ieri, a conclusione di una mirata attività antidroga, hanno arrestato un cittadino cinese dedito alla compravendita di eroina e cocaina. Si tratta di un’assoluta novità per il capoluogo reggiano giacché mai sinora erano stati arrestati cittadini cinesi per lo spaccio al minuto di eroina.

In manette con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti è finito un cittadino cinese 31enne domiciliato in Piazzale Marconi ristretto al termine delle formalità di rito a disposizione della Procura reggiana. A lui i carabinieri hanno sequestrato un centinaio di dosi di eroina, alcune di cocaina, circa 10.000 euro provento dell’illecita attività e il telefono con cui aveva i contatti con i clienti tutti italiani. Antonio, questo il nome con cui era conosciuto negli ambienti dei tossicodipendenti, aveva ricavato la base operativa in una stanza di un appartamento di un condominio di Piazzale Marconi le cui canaline esterne dei cavi elettrici erano utilizzate dal pusher per nascondere le dosi. Per non dare nell’occhio si preoccupava di variegare i luoghi degli appuntamenti con i clienti che incontrava nelle varie vie dislocate tra la stazione ferroviaria e via Emilia Ospizio di Reggio Emilia. E’ stato un incontro sospetto, rilevato poco dopo le 15,00 di ieri in via Emilia Ospizio tra un cinese e un giovane italiano e insospettire ieri i carabinieri dell’Aliquota Operativa. Pochi secondi e poi i due si sono allontanati per differenti strade. Che fosse un’attività di spaccio i carabinieri l’hanno accertato quando fermato il giovane italiano veniva trovato in possesso di una dose di eroina ed una di cocaina che per sua stessa ammissione aveva acquistato per 70 euro dal cittadino cinese riuscito ad allontanarsi. I militari si ponevano quindi alle ricerche del pusher individuato dopo alcune ore in via Chiesi (zona stazione) anche qui un incontro fugace con un giovane italiano e poi via per strade differenti. Questa volta due carabinieri seguivano il cinese mentre altri due fermavano l’italiano trovando con una dose di eroina acquistata, manco a dirlo, proprio dal cinese. Quest’ultimo tampinato dai militari veniva notato entrare in un condominio di Piazzale Marconi dove veniva raggiunto e fermato. Grazie alle chiavi in suo possesso veniva individuato l’appartamento e quindi la stanza che occupava in uso esclusivo. In disponibilità del 31enne cinese due dosi di cocaina, un centinaio di euro e il telefono utilizzato per il contatto con i clienti. La perquisizione nella stanza portava a rinvenire materiale per il confezionamento delle dosi, circa 10.000 euro in contanti ritenuti provento dello spaccio,  nonché svariati telefoni cellulari e altrettanti pacchetti di sigarette marca “Marlboro Gold” morbide vuoti. Ma le sorprese non terminavano: all’interno di una canalina esterna con cavi elettrici posta a fianco di una porta di ingresso veniva rinvenuto un pacchetto di sigarette (dello stesso tipo e marca di quelli trovati nella stanza) contenente 30 dosi di eroina termosaldate identiche per confezionamento e misura a quelle rinvenute in possesso dei due acquirenti fermati in precedenza mentre all’interno di una scatola elettrica in plastica della Telecom posizionata sopra la porta di altro interno condominiale veniva rinvenuto uno stesso pacchetto di sigarette contenenti 50 dosi di eroina confezionate nello stesso modo delle precedenti. Lo stupefacente, del peso di circa un etto, veniva sequestrato mentre il 31enne cinese alla luce dei fatti veniva arrestato per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. La nuova frontiera dello spaccio di eroina “made in china” impone ora i dovuti approfondimenti investigativi  per comprendere la portata del fenomeno che vedeva il 31enne cinese, stando alle prime risultanze, gestire la piazza dell’eroina in zona stazione da almeno 7 mesi. L’uomo questa mattina comparirò davanti al tribunale di Reggio Emilia.
















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