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Una delegazione sudafricana a Reggio Emilia per studiare associazionismo e volontariato

È ripartita la delegazione sudafricana composta da Nokubonga Mepeni e Nicolus Mzikayise Ndzuzo, fondatori dell’associazione di volontariato Ubuntu-Bethu, che si è trattenuta a Reggio Emilia dal 28 al 30 agosto per un’esperienza di scambio e formazione in Italia in accordo con il Consolato italiano di Cape Town.

I due referenti dell’associazione, provenienti della comunità Samora Machel della township di Philippi a Cape Town, hanno realizzato una serie di incontri di scambio e di carattere formativo, nell’ambito del progetto  ICLE – International Cultural Leadership Exchange (www.backabuddy.co.za/champion/project/icle-international-cultural-leadership-e), elaborato dalla ong sudafricana Rainbow Media in collaborazione con Comune di Reggio Emilia, Fondazione E35 e Agape Centro Ecumenico.

La tre giorni reggiana ha visto diversi momenti di incontro con le istituzioni locali, in primis il Comune con un incontro con l’assessore alla Città Internazionale Serena Foracchia, con i referenti dell’ufficio Partecipazione e benessere giovanile, gli Architetti di quartiere e lo spazio culturale Orologio. Nel corso dei tre giorni i giovani leader sudafricani hanno visitato l’Archivio Reggio Africa e Istoreco, i centri sociali Il Carrozzone, Orologio e Tasselli, Reggio Children, MaMiMò – Teatro Piccolo Orologio, RuMORE Web Radio, Perdiqua Onlus, Studio Seltz, Incrocio dei Venti, e hanno potuto approfondire i progetti degli Orti Urbani del quartiere Orologio.

“Come Comune e come comunità reggiana siamo molto contenti di poter dare il nostro supporto al progetto di questi due giovani e farli incontrare con alcune eccellenze del nostro territorio – spiega l’assessore alla Città Internazionale Serena Foracchia – La delegazione è già attiva nella propria comunità tramite una radio, un gruppo teatrale, l’assistenza al doposcuola e l’attività di ristorazione svolta presso il centro culturale Tsoga. Per questo, lo scambio di esperienze e lo studio delle realtà italiane sarà molto utile per una contaminazione positiva fra le parti e ben si inserisce nella tradizione che unisce i nostri due Paesi che da anni cooperano e collaborano in numerosi progetti per aiutare a sviluppare nuove realtà associative in Sudafrica”.

“Fare un’esperienza internazionale è il sogno di molti giovani sudafricani – racconta Annalisa Contrafatto presidente dell’associazione Rainbow Media – Durante l’apartheid viaggiare all’estero era semplicemente impossibile per la maggior parte dei sudafricani, e negli anni successivi al ’94 questa possibilità per molti resta ancora irraggiungibile per ragioni economiche. Il progetto è stato reso possibile grazie ai partner italiani e ad una campagna di crowdfunding che ha raccolto i fondi per coprire le spese di viaggio e rientra nella collaborazione che abbiamo in corso con la comunità di Samora Machel. Speriamo che l’esperienza sia positiva per dare vita in futuro a un progetto più articolato che preveda uno scambio regolare di volontari fra Italia e Sudafrica”.

 

 
















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