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Ancora in calo in Regione le imprese giovanili

La base imprenditoriale regionale giovanile continua a contrarsi piĆ¹ rapidamente rispetto a quanto avviene a livello nazionale. A fine giugno le imprese attive giovanili si sono ridotte a 29.825, pari al 7,3 per cento delle imprese regionali. In un anno, ne sono andate perdute 1.553, pari ad una riduzione del 4,9 per cento, con una ulteriore lieve accelerazione della tendenza negativa, mentre le altre imprese sono diminuite solo dello 0,6 per cento.

La tendenza regionale risulta piĆ¹ pesante di quella nazionale, che vede le imprese giovanili (496.263, pari al 9,6 per cento del totale) diminuire del 2,8 per cento e le altre imprese confermare la tendenza positiva e segnare un lieve aumento (+0,2 per cento). Questo emerge dai dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio elaborati da Unioncamere Emilia-Romagna. Le imprese giovanili aumentano solo in Basilicata, Sardegna e Trentino-Alto Adige. Lā€™Emilia-Romagna perde terreno come il Veneto (-4,1 per cento), ma anche, seppure meglio, Lombardia (-3,2 per cento) e Piemonte (-3,4 per cento).

I settori di attivitĆ  economica. La crisi dei settori produttivi tradizionali ha colpito particolarmente le imprese giovanili. La loro riduzione ĆØ determinata soprattutto dal pesante crollo delle imprese delle costruzioni (-930 unitĆ , -12,9 per cento), un settore che continua a scontare gravi difficoltĆ , cui si aggiungono la caduta dellā€™industria (-163 unitĆ , -7,0 per cento) e la flessione dei servizi (-518 imprese, -2,6 per cento), derivante dalla piĆ¹ marcata riduzione nel settore del commercio (-385 imprese, -4,8 per cento) e da quella piĆ¹ lieve nellā€™aggregato degli altri servizi (-133 imprese, -1,1 per cento). Contrariamente alla tendenza prevalente tra le altre imprese, risultano in forte crescita solo le imprese giovanili attive nellā€™agricoltura, silvicoltura e pesca (+58 imprese, +2,7 per cento).

La forma giuridica. La riduzione ĆØ principalmente da attribuire alla flessione molto ampia delle ditte individuali (-1.349 unitĆ , -5,5 per cento), anche se la contrazione ĆØ stata notevolmente piĆ¹ rapida per le societĆ  di persone (-10,7 per cento, pari a 257 unitĆ ), attribuibile allā€™attrattivitĆ  della normativa delle societĆ  a responsabilitĆ  limitata semplificata, che sostiene la crescita, ora piĆ¹ contenuta, delle societĆ  di capitale (+77 unitĆ , +1,8 per cento).

 
















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