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Crescita più contenuta per le imprese straniere in Emilia-Romagna

Decelera la crescita della base imprenditoriale estera regionale, con un ritmo analogo a quello nazionale. Al 30 giugno le imprese attive straniere salgono a quota 46.529 (l’11,5 per cento del totale) con un aumento in un anno di 1.199 unità, +2,6 per cento. A livello nazionale le imprese straniere registrano un analogo ritmo di crescita (+2,7 per cento), superano quota 521 mila e risultano il 10,1 per cento del totale, a fronte di una diminuzione più contenuta rispetto a quella regionale delle altre imprese (-0,4 per cento). Questo emerge dai dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio elaborati da Unioncamere Emilia-Romagna. Le imprese straniere diminuiscono solo in Sicilia, Sardegna e Umbria. L’incremento è più rapido in Campania (+6,8 per cento). L’Emilia-Romagna è ottava per crescita, che risulta più rapida in Lombardia (+3,7, per cento) e leggermente più contenuta in Veneto (2,2 per cento). In Lombardia e Veneto, le imprese non straniere resistono meglio di quelle emiliano-romagnole agli strascichi della crisi.

 

Settori di attività economica. La tendenza alla crescita delle imprese straniere domina in tutti i macro settori di attività economica. Nei servizi (+1.030 imprese, +4,5 per cento), traina quella complessiva e origina soprattutto dall’aumento nel commercio (+331 unità, +2,9 per cento), servizi di alloggio e ristorazione (+215 unità, +5,2 per cento) e altri servizi (+153 unità, 9,3 per cento), ovvero servizi per la persona e di riparazione. L’andamento è rapido per le attività di noleggio agenzie viaggi e servizi di supporto alle imprese (+6,8 per cento) e le imprese di trasporto e magazzinaggio (+7,0 per cento). La crescita è contenuta per le imprese dell’industria e si conferma, minima anche per quelle delle costruzioni.

 

La forma giuridica. La spinta alla crescita deriva innanzitutto dalle ditte individuali (+653 unità, +1,7 per cento), pari l’82,5 per cento delle imprese straniere, nonostante gli effetti della crisi passata ne limitino l’aumento. Quindi dall’aumento molto più rapido delle società di capitale (+530 unità, +14,5 per cento), sostenuto dall’attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata semplificata. Questa ha contribuito però alla leggera riduzione delle società di persone (-0,6 per cento).

Le cooperative e i consorzi, invece, aumentano rapidamente (+5,1 per cento).
















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