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Giardinieri Lapam alla Camera: “Incentivi per il verde come per le ristrutturazioni”

Una delegazione di una decina di imprenditori aderenti al gruppo giardinieri Lapam Confartigianato, provenienti da Reggio Emilia e da Modena, sono stati alla Camera dei Deputati per portare davanti alla politica nazionale i temi e le istanze della categoria.

“Il paesaggio ‘chiama’ e la politica risponde alla richiesta di misure agevolate per le aree destinate a verde privato nei centri abitati”.

Alla Camera dei Deputati, si è tenuto un convegno promosso dal coordinamento Nazionale della Filiera del Florovivaismo e del Paesaggio per presentare e sostenere tre disegni di legge volti a introdurre misure di defiscalizzazione per il verde privato, a firma dei parlamentari Maurizio Bernardo, Edoardo Fanucci, Ermete Realacci, Veronica Tentori e Gianluca Susta.

“Siamo partiti nel 2015 nel chiedere sostegno al Governo per un settore minacciato da lavoro nero (+166% negli ultimi 15 anni), mercato interno asfittico e barriere all’esportazione basate su pretestuose argomentazioni fitosanitarie – ha spiegato Christian Mattioli, reggiano e presidente del gruppo giardinieri Lapam -. Si tratta di un comparto che genera 2.5 miliardi di euro, conta 27mila aziende, dà lavoro a 180mila addetti, occupa 29mila ettari con produzione ad alto valore”.

Lo spirito della proposta di legge presentata ricalca quello delle ristrutturazioni edilizie: creare nuova occupazione, far emergere il lavoro nero e combattere l’evasione fiscale. L’emendamento alla prossima legge di Bilancio è un inizio necessario che ci aiuterebbe a far emergere e quantificare quei fenomeni indiretti che non possono essere computati, secondo le regole di bilancio, a copertura del provvedimento.

Secondo dati diffusi da Lucio Zinni, dell’esecutivo della Società Italiana di Medicina Generale, su studi condotti nel 2015 dal Global Burden of Diseases che ha stimato il carico di malattia attribuibile a 79 fattori di rischio in 195 paesi dal 1990 al 2015, l’esposizione all’inquinamento atmosferico aumenta la mortalità, la morbilità e riduce l’aspettativa di vita. L’esposizione a lungo termine all’inquinamento atmosferico delle particelle fini (Pm 2,5) ha causato nel periodo preso in esame 4 milioni di morti (7,6% della mortalità globale) e si è ‘classificato’ al quinto posto tra i fattori di rischio globale nel 2015. “Il traguardo di trasformare le proposte di legge in proposta emendativa è sempre più vicino. Un traguardo che rappresenta l’inizio di un percorso che deve portare il provvedimento a diventare stabile nella legislatura Italiana”, ha continuato Gianluca Susta, componente Commissione Finanze del Senato. Ermete Realacci, presidente Commissione Ambiente della Camera, ha dichiarato di voler proporre “un comma aggiuntivo al decreto sulle ristrutturazioni edilizie”.
















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