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Udu-Unione Universitaria Modena: mobilitazione “Università Aperta”, le richieste degli studenti modenesi

La campagna nazionale di Udu “Università Aperta-Effetto Domino” che si svolge nella giornata odierna, venerdì 17 novembre, riporta l’attenzione su temi molto importanti per gli studenti e l’università.
La conferenza stampa di stamane degli studenti modenesi con il segretario della Cgil Manuela Gozzi (in foto) rientra dunque nella mobilitazione nazionale, e ha fatto il punto sui temi dell’Ateneo modenese che devono essere discussi insieme agli studenti, alla cittadinanza e alle istituzioni.
I macro temi della campagna nazionale sono: il libero accesso all’università, un nuovo finanziamento che non crei disuguaglianze, più diritto allo studio e ricostruzione dell’Accademia.
Abbiamo così declinato questi temi nazionali nella nostra realtà di Unimore.
All’interno del nostro Ateneo sono presenti 10 corsi di laurea triennali ad accesso programmato, quali: Lingue e culture Europee (LCE); Economia aziendale (CLEA); Economia e Marketing Internazionale (CLEMI); Economia e Finanza (CLEF), Professioni Sanitarie, Scienze Biologiche, Biotecnologie, Chimica,  Scienze e Tecnologie Agrarie e degli Alimenti, Scienze e Tecniche Psicologiche.
Andando a studiare la normativa (L.264/99) che istituisce il numero programmato su base locale, riteniamo che nel nostro Ateneo manchi una programmazione a lungo termine che garantisca una nuova sostenibilità didattica, degli spazi e delle strutture, finalizzata ad eliminare l’accesso programmato e garantire il diritto a tutti di poter frequentare questi corsi di laurea.
Per quanto concerne i finanziamenti, l’investimento a livello nazionale per il FFO (Fondo di Funzionamento Ordinario) è calato dal 2010 al 2015 del 15,72%, ossia da 8,030 milioni di euro a 6,939 milioni.
Unimore è riuscita ad evitare una spending review folle, tuttavia molti dipartimenti hanno difficoltà ed esse ricadono sulla didattica e gli studenti e sul personale universitario.
Per quanto riguarda il diritto allo studio, nonostante ER-GO, Agenzia Regionale del diritto allo Studio, garantisca buoni livelli, non sono mancati in questo anno grandi difficoltà: non sempre le borse di studio e i servizi sono sufficienti a coprire le esigenze degli studenti, anche a fronte di un incremento degli studenti fuori sede.
Nell’Anno Accademico 2017/2018 l’Ateneo ha immatricolato 5.941 nuovi studenti (ad oggi il numero non è ancora definitivo), di cui 3.500 residenti a Modena e Reggio Emilia e 746 in Emilia Romagna, gli studenti nuovi immatricolati ed iscritti, provenienti da fuori regione, sono circa 1.900 ai quali va aggiunta la quota di 339studenti provenienti da nazioni fuori dall’unione Europea.
Le domande di accesso alle borse di studio e di conseguenza quelle relative all’acquisizione di alloggio universitario sono cresciute del 53% rispetto al dato dell’anno accademico scorso, e le idoneità all’assegnazione di un posto letto hanno visto un aumento generale del +28% sempre rispetto all’anno accademico 2016/2017.
Tale aumento di iscritti ha determinato l’esclusione dall’assegnazione dell’alloggio ad un numero consistente di studenti, 289 studenti per l’esattezza.
Fra i temi della campagna Udu c’è anche quello di Ricostruire l’Accademia.
Il personale universitario assunto a tempo indeterminato a livello nazionale è sempre più in calo, dal 2008 a oggi è diminuito del 22%, quasi 14.000 docenti in meno. Trend diametralmente opposto è quello delle figure precarie, giunte a circa 40.000 unità.
Udu-Unione Universitaria si attiverà per capire com’è la situazione all’interno di Unimore affinché i tagli al personale e la precarizzazione non si traducano in forti disagi sia per gli studenti che per insegnanti e personale tecnico-amministrativo.
Come già evidenziato, la mancanza di professori e ricercatori potrà danneggiare la sostenibilità della qualità della didattica e della ricerca dei dipartimenti ed è quello che vogliamo evitare.
Vogliamo riportare il dibattito dell’università tra gli studenti, ma anche all’Amministrazione comunale, poiché il problema della mancanza degli spazi e delle abitazioni chiama in causa la costruzione di una nuova fisionomia della nostra città.
Lavoreremo sia con l’Ateneo che con l’Amministrazione cittadina affinché Modena possa diventare “Città universitaria” e sostenere gli studenti in modo sempre più adeguato, in base agli obiettivi del Protocollo sottoscritto mesi fa dal Rettore Andrisano e dal sindaco Muzzarelli.

(Coordinamento Udu-Unione Universitaria Modena)
















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